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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Febbraio 2008
 
   
  “SI AVVICINA IL MOMENTO PER RILANCIARE L’IMMAGINE DELL’AGRICOLTURA DI QUALITÀ CON SISTEMI INNOVATIVI A PARTIRE DAI PRODOTTI DELLA FILIERA BUFALINA”

 
   
   Raffaele Garofalo, presidente dell’Associazione nazionale allevatori bufalini dice: ”Si avvicina sempre di più il momento per rilanciare tutti i prodotti della filiera bufalina campana, mozzarella, ricotta e carne, e tutti i prodotti dell’agricoltura di qualità della regione, sempre che si sia, sia pur con dei sacrifici importanti sui nostri territori, all’epilogo dell’emergenza rifiuti. ” Garofalo rimarca come: “Se tali condizioni ci sono o presto ci saranno, significa che è giunto il momento per presentare agli occhi del mondo, con un piano straordinario di comunicazione innovativa, una Campania sana e che produce, dove ben il 25% del territorio è protetto da parchi e riserve naturali, nei quali vive un’agricoltura di qualità in armonia con l’ambiente. ” Garofalo, in particolare sottolinea: ”In questi ultimi giorni si susseguono i segnali delle autorità sanitarie ed ambientali che intendono rassicurare i consumatori sulla salubrità dei nostri prodotti: dal ministro per la salute Livia Turco, al sottosegretario all’agricoltura Guido Tampieri è un coro: i prodotti della Campania sono sicuri. ” E quelli della filiera bufalina lo sono ancora di più: ”Allevamenti e caseifici sono soggetti a controlli di ogni genere, i caseifici hanno sempre più spesso la certificazione ambientale, agli allevamenti vengono imposti limiti rigidi per il rispetto della normativa europea sui nitrati per evitare che possano inquinare il suolo. ” Garofalo, inoltre, ricorda: ”L’arpa Campania ha censito tutti i siti inquinati, sono 77 e rappresentano solo 0,1% del territorio regionale, e al tempo stesso il monitoraggio continua, ed esiste un sistema di allarme, grazie al quale, ove fossero rinvenuti inquinanti nel terreno o nell’erba altrove, verrebbe immediatamente attivato l’Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno, al fine di disporre nuovi e più mirati controlli sulla salubrità dei prodotti di origine animale. ” .  
   
 

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