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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Luglio 2006
 
   
  XII° CONGRESSO MONDIALE WSPC SUL DOLORE CRONICOCENTINAIA DI CLINICI ED ESPERTI DEL DOLORE FIRMANO IL“MANIFESTO DI VENEZIA”IN DIFESA DI 12 MILIONI DI MALATI CRONICI ITALIANI

 
   
  Torino, 5 Luglio 2006 - Un dolore costante che impedisce di dormire. Per anni. Un’alterata sensibilità di alcune parti del corpo che impedisce addirittura di infilarsi gli abiti. Formicolii, fitte come colpi di coltello. Questi sono solo alcuni dei possibili sintomi che caratterizzano ogni singolo giorno della vita delle persone colpite da dolore cronico, portandole spesso fino alla depressione grave. Per rivendicare il diritto ad una migliore qualità della vita di questi malati, che da una preoccupante ricerca europea sul dolore cronico (Breivik et al. 2006), risultano essere circa il 19% degli individui (in Italia il 26%, per circa 12milioni di persone), centinaia di clinici ed esperti del dolore hanno sottoscritto il Manifesto di Venezia per i diritti dei paziente con dolore cronico. Un aspetto particolarmente importante è la componente neuropatica del dolore cronico provocata da danni al sistema nervoso, che é molto rilevante e incide sulla generale insoddisfazione degli intervistati per le cure ricevute, spesso giudicate inadeguate o inefficaci. Qualunque sia la causa del dolore neuropatico, il mancato riconoscimento della patologia è quasi la regola e la ricerca della cura adatta si prolunga in media per 7-8 anni. Un dolore intenso, continuo e non associato a una malattia terminale ha pesanti impatti in termini di costi sociali e, soprattutto, sull’attività lavorativa, sulla vita affettiva, sulle relazioni familiari e amicali e più in generale sull’intera qualità della vita. In ambito terapeutico l’incertezza ha un peso accertato anche in farmacoeconomia: alcuni studi dimostrano che prescrivendo subito i farmaci adatti (come gli antiepilettici, che nel caso del dolore neuropatico hanno un’indicazione specifica) si potrebbe realizzare un considerevole risparmio. Il Manifesto di Venezia esorta le Istituzioni a: riconoscere il dolore cronico come malattia sociale rendere disponibili e rimborsabili tutte le categorie di farmaci per il trattamento del dolore destinare fondi per la ricerca nel settore promuovere appropriati programmi di formazione Il Professor Giustino Varrassi, fra i promotori originali del Manifesto nonchè presidente di Aisd e della Federazione europea delle Società per lo studio del dolore, ha voluto sottolineare la necessità di equiparare il trattamento di tutti i pazienti cronici: - I pazienti con patologie croniche accertate devono essere trattati tutti allo stesso modo e senza alcuna limitazione; è fondamentale garantire a tutti la possibilità di accedere a tutte le risorse terapeutiche oggi disponibili che possono garantire una buona qualità della vita a questi pazienti. – Gli ha fatto eco il Professor Diego Beltrutti, presidente della World Society of Pain Clinicians e presidente del Congresso, che ha posto l’accento sul forte ruolo che in questa sfida potranno avere le Istituzioni e la classe medica, ma anche le organizzazioni dei pazienti, che dovranno esercitare ognuna il proprio ruolo per combattere questa battaglia contro il dolore inutile, affinchè sia finalmente sancito e accolto negli ordinamenti di tutti i Paesi civili il diritto irrinunciabile dell’individuo a non soffrire. Lingotto Centro Congressi - Torino 4/7 Luglio 2006 http://www. Pain2006. Com Il Manifesto Di Venezia “Per i diritti dei pazienti con dolore cronico” La più recente ed estesa indagine epidemiologica europea su 46. 394 adulti documenta che il dolore cronico costituisce un grave problema clinico e sociale (Breivik et al. 2006). Il 19% degli intervistati aveva sofferto di dolore per oltre sei mesi nel corso dell’ultimo anno e, nel 34% di questi, il dolore raggiungeva i livelli più elevati di intensità. Il dolore comportava: depressione nel 21% dei casi, riduzione della capacità lavorativa nel 61% e perdita del lavoro nel 19%. Questi dati europei, di per sé preoccupanti, lo diventano ancora di più nella realtà italiana, perché dallo stesso studio emerge che nel nostro Paese la percentuale di persone con dolore cronico raggiunge il 26%, un livello superato solo da Polonia (27%) e Norvegia (30%). Le dimensioni e la gravità del problema provano che il dolore cronico è di per sè una malattia di notevole impatto sociale. Il dolore cronico è dovuto: nel 20 % dei casi a traumi, nel 25 % dei casi a dolore della colonna vertebrale (ernia del disco, cervicobrachialgia e lombosciatalgia) e nel 45 % dei casi ad artrosi degenerativa o artrite. Esiste, inoltre, il consistente problema del dolore cronico correlato al cancro, che è presente nel 50% - 90% dei malati lungo l’intero corso della malattia tumorale (Cherny et al 1994) Nella maggior parte di queste condizioni la causa principale del dolore è un danno del sistema nervoso, definito dolore neuropatico (Bouhassira et al 2004, Freynhagen et al 2006). Nell’indagine epidemiologica europea, gli intervistati lamentavano generale insoddisfazione per le cure ricevute: oltre la metà era stata curata con farmaci antinfiammatori, non adeguati per trattamenti prolungati ed inefficaci nel dolore neuropatico. Questi dati, che riflettono la nostra esperienza quotidiana, sono clinicamente ed eticamente inaccettabili. L’inappropriatezza delle cure, oltre che essere causa di insuccesso terapeutico, comporta un aggravio della spesa sanitaria per l’uso improprio delle risorse e per il controllo delle complicanze. Esistono, al contrario, farmaci e procedure indicati per il trattamento del dolore cronico e neuropatico. In generale, si evidenzia una grave lacuna culturale riguardo al problema del dolore cronico. Il diritto dei malati a non soffrire ci impone di chiedere alle Istituzioni, che hanno responsabilità nell’ambito della salute e della formazione, di prendere le dovute iniziative per adeguare la situazione italiana agli standard internazionali. A tal fine riteniamo necessario: Riconoscere il dolore cronico come malattia sociale; Considerare la cura del dolore come diritto dei cittadini, inserendola nei livelli essenziali di assistenza; Rendere disponibili e rimborsabili tutte le categorie di farmaci per il trattamento del dolore; Destinare fondi per la ricerca nel settore; Promuovere appropriati programmi di formazione. Primi Firmatari: Cesare Bonezzi. Servizio di Anestesia e Terapia del Dolore - Fondazione Salvatore Maugeri Irccs -Istituto Scientifico di Pavia; Michelangelo Buonocore, Servizio di Neurofisiopatologia – Fond. S. Maugeri Irccs Istituto Scientifico di Pavia; Augusto Saraceni; Direttore Medico Hospice Virgilio Floriani Istituto Tumori di Milano Membro del consiglio direttivo della European Association for Palliative Care; Oscar Corli, Presidente della commissione Aifa per la formazione Medica nel dolore oncologico; Franco De Conno, Direttore S. O. Complessa di Riabilitazione e Cure Palliative dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano Presidente del gruppo collaborativo di Ricerca della Associazione Europea di Cure Palliative Direttore della Scuola di Formazione e Aggiornamento dell’I. N. T. Marco Maltoni, Direttore Rete Cure Palliative Azienda Usl Forlì Consigliere Nazionale Società Italiana Cure Palliative; Paolo Marchettini, Specialista in Neurologia e Ortopedia Responsabile del Centro di Medicina del Dolore Istituto Scientifico e Ospedale San Raffaele; Sebastiano Mercadante, Direttore, Unità di terapia del dolore e cure palliative, Dipartimento Oncologico La Maddalena, Palermo; Professore di medicina palliativa, Dipartimento di Anestesiologia, Rianimazione ed emergenze, Università di Palermo; Francesco Paletti, Responsabile Area Culturale del Dolore Società Italiana di Anestesia Algologia Rianimazione e Terapia Intensiva; Alessandro Fabrizio Sabato, Cattedra di Anestesia e Rianimazione Università di Tor Vergata –Roma; Giustino Varrassi, Professore Ordinario di Anestesia e Rianimazione, Università dell’Aquila Presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore (Aisd) Presidente Eletto della Federazione Europea delle Società per lo Studio del Dolore (Efic); Furio Zucco, Servizio di Anestesia e Rianimazione -Unità Cure Palliative e Terapia del Dolore Azienda Ospedaliera G. Salvini – Garbagnate Milanese. .  
   
 

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