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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Febbraio 2008
 
   
  CASATI: “HA RAGIONE IL CARDINALE TETTAMANZI, ALLE DONNE SERVONO AIUTI CONCRETI. LA PROVINCIA DI MILANO PROMUOVE DA ANNI IL SERVIZIO MADRE SEGRETA”

 
   
  Milano, 6 febbraio 2008 - “Il Cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi ha perfettamente colto nel segno. Sul tema dell’aborto non servono condanne o battaglie ideologiche, alle donne servono aiuti concreti. Affinché la legge 194 sia applicata correttamente e, laddove esistono i presupposti, si faccia il possibile per evitare l’interruzione di gravidanza. La Provincia di Milano, in questa direzione, promuove da anni il servizio Madre Segreta, per accompagnare le maternità a rischio di fragilità”. Così Ezio Casati, Assessore alle Politiche sociali e programmazione socio-sanitaria della Provincia di Milano interviene nel dibattito sull’interruzione di gravidanza. “Accolgo con favore - prosegue Ezio Casati, Assessore provinciale alle Politiche sociali e programmazione socio-sanitaria - l’apertura al dialogo costruttivo lanciato dall’Arcivescovo di Milano a società e istituzioni. Sul tema dell’aborto non servono condanne moralistiche o battaglie ideologiche. L’impegno per aiutare le donne in difficoltà, che vedono l’aborto come l’unica via d’uscita, deve essere alimentato dalla cultura dell’accoglienza, dell’ascolto ai problemi e dell’accompagnamento. Non a caso il Movimento per la Vita Ambrosiano sottolinea come nel 50% dei casi le donne che chiedono il loro aiuto sono “spinte all’interruzione di gravidanza per problemi di natura economica””. “Da anni la Provincia di Milano - conclude l’assessore provinciale Ezio Casati - promuove il servizio gratuito e anonimo di Madre Segreta, per sostenere le donne che hanno deciso di partorire avvalendosi della facoltà di non riconoscere il figlio. Un nostro team di psicologi, assistenti sociali e medici informano queste madri a rischio di fragilità sulla concreta possibilità di un percorso alternativo all’aborto, rivolto a garantire la loro salute e protezione sociale. Così vengono supportate nella gestazione in tutti gli aspetti, dal sostegno psicologico all’accesso ai servizi sanitari. Al termine della gravidanza, come consentito dalla legge, possono non riconoscere il proprio figlio. Nel giro di un mese, grazie al Tribunale dei minori, il bimbo viene affidato alla famiglia adottante o affidataria. Il bilancio di questo servizio è per noi incoraggiante: Madre Segreta tiene, ogni anno, 36mila contatti telefonici con utenti in difficoltà, attiva oltre 400 colloqui e riesce ad attivare più di 200 percorsi di sostegno. La nostra esperienza, ormai decennale, evidenzia come nel 40% dei casi il percorso ha un esito positivo, la madre tiene il proprio figlio, soltanto il 60% delle utenti sceglie il non riconoscimento. In ogni caso si tratta di una grandissima vittoria”. .  
   
 

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