Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Febbraio 2008
 
   
  PRESENTATO DALLA REGIONE TOSCANA UN SONDAGGIO SULLE ATTESE DEI CITTADINI C’È UNA “COSA METROPOLITANA” NEL FUTURO TRA FIRENZE, PRATO, PISTOIA C’È CONVINZIONE CHE L’AREA METROPOLITANA AIUTEREBBE LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI

 
   
  Firenze , 7 febbraio 2008 - Per circa un quarto degli intervistati l’Area metropolitana della Toscana Centrale è ormai vissuta, nei fatti, come una realtà: rappresenta l’ambito prevalente della vita quotidiana e all’interno di quest’area un buon numero di cittadini si sposta per lavoro, studio e tempo libero. Emerge questo da un’indagine effettuate da Irpet, su incarico di Regione Toscana, per conoscere opinioni e attese dei cittadini sulle prospettive della costruzione dell’Area metropolitana ! nel territorio che attraversa Prato e lega Firenze con Pistoia! . Lo stu dio si è avvalso di una indagine diretta su un campione di 2. 600 individui stratificato per i quattro territori compresi nell’area: Firenze, Prato, Pistoia e il circondario Empolese-valdelsa. Il sondaggio è stato presentato a Montecatini Terme in un incontro pubblico organizzato dall’assessore regionale alle Riforme Istituzionali Agostino Fragai con la presenza di amministratori pubblici ed esponenti sociali di un’area nella quale vivono un milione e mezzo di persone (1. 496. 794 al 31 dicembre scorso), oltre il 40% dei toscani. Un’area metropolitana al posto di tre Province - Si guarda talmente volentieri allo scenario “metropolitano” che 56 cittadini su 100 sarebbero addirittura favorevoli a rivedere, o addirittura, abolire le Province nel caso che, la collaborazione sovraprovinciale portasse alla costruzione di un “ente più ampio che sostituisse le attuali Province”. Solo il ! 17% risponde “no” (è comunque contrario ad abolire le Province) mentre il 27% dichiara di non sapere. La percentuale maggiore dei “si” a superare le Province (61,5%) si registra nel Circondario Empolese mentre sono i pistoiesi a dimostrarsi i più affezionati (19,6%) alla loro Provincia. Quasi 19 pratesi su 100 sarebbero contrari a cancellare una Provincia di così recente nascita, ma il 55,4% non avrebbe dubbi a cancellarla (con un 26% circa che non si dichiara). La notte bianca metropolitana - Disco verde, con una percentuale globale che supera il 71%, anche per l’organizzazione di una “notte bianca” di livello metropolitano: i più convinti risultano i pratesi (75,8%) e i fiorentini (72,6%) seguiti dagli empolesi (70,3%) e dai pistoiesi (64,1%). Prima di tutto toscani - Indagando il senso di appartenenza territoriale, la Regione risulta l’ambito di r! iferimento identitario più importante (complessivamente! per cir ca 1/3 degli intervistati) in tutti i territori indagati, seguito dal Comune di residenza (29%). E’ la Provincia a risultare invece il livello meno rilevante (4%): nei singoli territori, il senso di appartenenza dei fiorentini per la loro Provincia raggiunge il 4,6%; quello dei pistoiesi il 2,4% mentre solo l’1,2% dei pratesi ritiene di riconoscersi nella sua Provincia. Area metropolitana, panacea di tutti i mali - Tre abitanti su quattro hanno dichiarato di essere a conoscenza delle questioni relative all’Area Metropolitana: le percentuali più elevate sono a Pistoia (76%) e a Prato. I livelli più contenuti nel Circondario Empolese (66%). Alla conoscenza si associa un generale innalzamento delle attese positive nei confronti di questo possibile scenario futuro: dall’Area Metropolitana il 73% si attende effetti positivi per l’intero territorio e il 66% per la propria zona di residenza (tali percentuali si ri! ducono al 50% e al 46% per chi non è al corrente della questione). Tra coloro che hanno espresso una posizione netta, gli ottimisti rappresentano la quasi totalità degli intervistati (oltre il 90%) con punte massime a Empoli (96%) e a Pistoia (93%). Il grado di ottimismo appare inoltre correlato positivamente con il titolo di istruzione e con un impiego nel settore pubblico: ma risulta influenzato negativamente con il crescere dell’età. Pendolari e ‘girandoloni’ - I maggiori “girandoloni”, quelli cioè che hanno risposto di uscire ogni giorno dalla propria provincia per recarsi in una delle province limitrofe sono i pratesi: il 21,8% di loro. Un terzo dei pratesi lavora fuori dalla provincia. Molto più stabili i pistoiesi (10%) e i fiorentini (9,7%). Da Empoli gli spostamenti quotidiani sono comunque limitati sul 14,4%. Consistente (il 12%) il numero dei pratesi che per shopp! ing preferisce andare in un’altra provincia. Pistoiesi (! 8,3%) ma soprattutto empolesi (4,8%) e fiorentini(4,3%) sono assai meno disponibili a “espatriare”. In totale il 68,1% degli intervistati fa acquisti entro il comune di residenza e il 21,2 entro la sua provincia. Solo il 6,3% va nelle altre province dell’Area Metropolitana e appena l’1,3% espatria al di là di quei confini. Il 3,1% ha risolto il problema: non fa shopping. L’automobile come prima scelta - Per gli spostamenti è comunque l’automobile a farla da padrona. La ricerca distingue lavoro e studio da tempo libero e shopping. Incuriosisce il 5,5% del totale degli intervistati che, per lo shopping, usa motorini o motociclette (ma la percentuale quasi si raddoppia – con il 9,6% - a Fienze mentre è irrilevante, lo 0,3%, a Pistoia). E c’è anche chi, per lo shopping, usa la bicicletta: il 4,2% sia di pratesi che di fiorentini mentre i pistoiesi, la bicicletta, proprio non la usano (ap! pena lo 0,6%) per fare acquisti. Per lo shopping, a parte l’automobile (67% in globale) al secondo posto si usano comunque i piedi (10%) e al terzo (9%) gli autobus. Con il treno si muove solo l’1,2% dei possessori di pacchi e pacchetti dono. Trasporti pubblici locali migliori, sette fiorentini su dieci li sceglierebbe - E sei mezzi pubblici si adattassero di più alle esigenze delle persone? Non c’è storia: quasi il 67% li sceglierebbe rispetto ai mezzi privati (una percentuale che a Firenze sfiora il 74% delle risposte). C’è però, nel complesso dell’Area Metropolitana, un alto numero di irriducibili dei mezzi privati: il 28% non li abbandonerebbe mai. Viene poi chiesto un giudizio sulle infrastrutture di trasporto presenti nell’area: tutto sommato se la cavano bene le strade extraurbane e le autostrade (rispettivamente il 67,8% e il 65,6% degli intervistati le giudica “! buone” o “sufficienti”); supera il 53% dei g! iudizi p ositivi anche il trasporto su autobus e sfiora il 49% quello di ruote mentre si ferma al 43,7 la somma dei giudizi positivi sull’aeroporto, anche perché il 49,2% non sa esprimere un giudizio. Tornando al trasporto ferroviario (che il 22,5% giudica “insufficiente”), va notato che i pistoiesi (30,9%) sono i meno soddisfatti. Meno soddisfatti si contano a Prato (25,1%) a Firenze (20,6%) e a Empoli (13,3%). Una gestione su scala metropolitana dei trasporti pubblici potrebbe solo migliorare la situazione. Ne sono convinti quasi 67 cittadini su 100 (e i pratesi sono ancora più convinti: il 69%). Ma giudizi positivi arrivano anche su altri due fronti: i servizi culturali e quelli sanitari: per il 65,5% (ma a Prato si arriva al 70,2%) la cultura se ne avvantaggerebbe. Idem per i servizi sanitari: una loro gestione sovraprovinciale li migliorerebbe (per il 61,1%) con pistoiesi più tiepidi (52,7%) e pratesi (66,6%) decisamente più convinti! Uno sviluppo ‘a rete’ - In parallelo con l’indagine telefonica, Irpet ha realizzato quattro focus group nei territori indagati per favorire una discussione tra soggetti istituzionali e parti sociali. Lo scenario futuro verso la costruzione di un sistema di area vasta è condiviso, ma viene sottolineata la necessità di ricercare un equilibrio fra dimensione locale e sovraprovinciale. L’obiettivo, in particolare, dovrebbe essere quello di un modello di sviluppo “a rete”: che non privilegi esclusivamente il centro (l’area fiorentina) ma che sappia rispettare e valorizzare anche le traiettorie di sviluppo locale degli altri territori. Alla politica viene chiesta maggiore concretezza nel programmare, e comunicare, le prossime tappe del percorso verso il sistema metropolitano. Due le posizioni emerse a proposito dei soggetti deputati al governo dell’area: la maggioranza, in tutti i focus ! group, punta l’attenzione sulla partecipazione diretta d! ei princ ipali organi politici dei diversi territori a una sede di concertazione permanente cui conferire poteri decisionali. Ma c’è anche una minoranza, sostenuta soprattutto dalle associazioni di categoria fiorentine, che auspica una soluzione più forte: non una semplice sede di concertazione ma un vero e proprio nuovo ente. Scheda 4. 844 kmq da Firenze a Pistoia, passando per Empoli e Prato Area metropolitana, qui vive e lavora un terzo dei toscani - Due anni la nascita di una conferenza unificata, l’anno scorso la firma del Pasl - Da Firenze a Pistoia, passando per Empoli e Prato, abitano 1. 496. 794 toscani (dati 2007, Istat): oltre un terzo di tutti gli abitanti della regione per lo più concentrati nella piana metropolitana, 309 abitanti per ciascuno dei 4. 844 kmq di territorio e dunque una grande porzione di Toscana che raccoglie al suo interno 3 Province, un circo! ndario e 73 comuni, dove si produce il 50% del prodotto interno lordo di tutta la regione e dove ogni giorno si muovono 150 mila pendolari, il 12,2 % degli abitanti, di più da Prato e meno da Firenze e Pistoia. Uno spazio dove è chiaro che c’è bisogno di un’unica ’cabina di regia’ nell’organizzazione dei servizi. I numeri dell’area metropolitana - Firenze è la più grande delle tre province dell’area metropolitana. Si estende per 3. 514 kmq e ci vivono 970. 414 abitanti (Istat, 2007): all’interno c’è poi il circondario empolese Valdelsa, che si allarga per 734 kmq e conta 167. 720 abitanti. La Provincia di Pistoia, seconda per grandezza, si estende per 965 kmq e sul suo territorio vivono 281. 342 abitanti. Prato di abitanti ne conta 245. 033, anche se il suo territorio è di soli 365 kmq. Una conferenza per l’Area metropolitana - La Toscana dal novembre 2006 ha deciso di sperim! entare d i fatto quello che ancora nel diritto non esiste: l’area metropolitana. Non un nuovo livello istituzionale ma una modalità di governo unitario, una conferenza in cui siedono i sindaci di Prato, Firenze e Pistoia, i presidenti di Provincia e del circondario, ma anche il presidente della giunta regionale e l’assessore regionale al rapporto con gli enti locali per coordinare politiche altrimenti frammentate e risolvere problemi che Comuni e Province, da soli e singolarmente presi, non possono riuscire a risolvere. A questo serve il protocollo d´intesa che è stato firmato il 3 novembre 2006 dal presidente della Regione, dalle Province e i Comuni di di Firenze, Prato e Pistoia e dal circondario empolese, secondo passaggio dopo la sottoscrizione di un documento preliminare il 31 gennaio 2005. Le questioni sul tappeto sono tante. Alcune erano già comprese nell’elenco che hanno accompagnato la firma dell’accordo di due anni fa e che! vale fino alla fine della legislatura nel 2010, altre si sono aggiunte: dalla programmazione urbanistica ai trasporti, dalle strade e l’autostrade alla ferrovia, fino alla gestione dei rifiuti e alla tutela della qualità dell’aria. L’anno scorso la firma del patto per lo sviluppo locale - Il 27 luglio 2007 è stato firmato anche il Patto per lo sviluppo locale (Pasl) dell’area metropolitana: un documento diviso in sei assi e che raccoglie 32 idee progettuali per uno sviluppo armonico dell’area metropolitana. Infrastrutture, mobilità ed ambiente sono i settori di intervento strategici, ma si parla anche di salute, sviluppo economico e rilancio dei poli espositivi e congressuali, nuove tecnologie, servizi on line e cultura. .  
   
 

<<BACK