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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Febbraio 2008
 
   
  CNR: PER LA CORTE DEI CONTI GESTIONE MIGLIORATA I MAGISTRATI CONTABILI AUSPICANO “UNA DISCIPLINA NORMATIVA DI LUNGA SOPRAVVIVENZA”.

 
   
   Roma, 8 febbraio 2008 - Occorre una normativa di lungo periodo. Il Cnr è sulla strada giusta, ma serve una “normativa di lungo periodo”. A sottolinearlo è la Corte dei Conti, che nella “Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria del Consiglio Nazionale delle Ricerche per l’esercizio 2006” traccia il quadro relativo alle risultanze del rendiconto 2006, “tenendo anche in conto di quanto verificatosi nel 2007, fino alla data di approvazione della Relazione stessa”. Nella Relazione la Corte evidenzia punti di forza e criticità degli effetti dispiegati dall’attuazione della riforma strutturale e funzionale apportata dal decreto legislativo 4 giugno 2003 N. 127, ricordando come già nella precedente Relazione, relativa agli esercizi 2004 e 2005, avesse ”dato atto” di come “l’intenso e assai complesso lavoro di riadattamento normativo e organizzativo, seppure a distanza di tre anni, (…) potesse ritenersi concluso. Parimenti, la Corte aveva espresso “il timore” in ordine al fatto che “un così lungo periodo di transitorietà potesse prolungarsi, o del tutto rinnovarsi, in esito ad ulteriori interventi legislativi”. Ora, dice la Corte, l’attuazione della nuova legge delega che nel 2007 “è venuta ad aggiungersi alle due normative di riforma dell´Ente, susseguitesi nel 1999 e 2003” (…) “induce a quantificare in almeno tre anni la fase transitoria di non piena funzionalità” dell’Ente riformato. In tale prospettiva, la Corte formula l’auspicio di una “disciplina normativa, il cui consenso – scientifico e politico – risulti sufficiente per una lunga sopravvivenza”. E, in ogni caso, la Magistratura Contabile auspica “la costruzione di un ente strutturalmente in grado di adeguarsi, nell´ambito della propria sfera di autonomia e senza contraccolpi di carattere organizzativo, all´evolversi degli indirizzi generali di ricerca ricavabili dalla programmazione nazionale, in coerenza con gli obiettivi strategici europei”. Ciò premesso, dalla Relazione 2006 emerge un Ente che “dopo aver completato la fase di faticosa attuazione delle norme del 2003, nel 2007 ha intrapreso, seppur con sospensioni provenienti dalla legislazione e difficoltà legate a vicende degli organi di amministrazione (si ricorda che dal 1^ agosto 2007 è stato nominato Vice presidente con funzioni di Presidente il professor Federico Rossi, membro del Consiglio di amministrazione, ndr) , un´azione di razionalizzazione della rete scientifica e di riordino del fin troppo ricco - ma ovviamente prezioso - intreccio di rapporti con soggetti che agiscono nel mondo della ricerca, perseguendo anche obbiettivi di maggiore trasparenza funzionale e programmando la graduale risoluzione di incoerenze o problemi ereditati dalla fase precedente”. Un ‘efficiente attività degli organi statutari dell’Ente - La Corte si sofferma sui più rilevanti adempimenti posti in essere dall’”efficiente” attività dagli organi statutari dell’Ente, attività che “ha contribuito alla legalità e alla trasparenza delle scelte”. A tale proposito ricorda come “nella prospettiva di un aggiornamento del Piano programmatico del Cnr per il Triennio 2008 – 2010, e in attesa del perfezionamento della programmazione nazionale, il Consiglio Nazionale delle Ricerche abbia approvato nel 2007 linee guida che, nel raffronto con i programmi precedenti, sottolineano maggiormente il ruolo di “terminale intelligente “ che l’Ente è chiamato ad espletare ai fini sinergici e di coordinamento della ricerca strategica. “Un’attenzione particolare alla trasparenza gestionale è stata dedicata - secondo la Corte - dagli organi statutari dell´Ente soprattutto nel corso del 2007, anche attraverso la redazione ed approvazione in sede consiliare di una serie di documenti attinenti a profili di assai difficile ed anteriormente inconsueta ricostruzione”. Si fa riferimento a documentazione riguardante, fra l’altro, la situazione effettiva del personale di ruolo e non di ruolo dell´Ente (e le strategie di stabilizzazione, in senso ampio, delle unità prive di contratto a tempo indeterminato); la situazione delle unità di personale comandato presso altre strutture pubbliche o proveniente dalle stesse e utilizzato dall’Ente; le caratteristiche, anche gestionali, delle numerose società cui il Cnr partecipa”. A tale proposito, “una recente accelerazione ha consentito al Consiglio di amministrazione di affrontare anche le tematiche relative ai risultati della partecipazione del Cnr a consorzi, fondazioni e società, in termini sia di impatto economico che di prospettive strategiche, tenendo conto di eventuali situazioni di sofferenza”. Ancora, nel segnalare altre operazioni “parimenti condotte in termini di trasparenza”, i Magistrati contabili menzionano le “recenti decisioni del Consiglio che mirano a disciplinarne i lavori e a renderne diffusamente e tempestivamente conoscibili, tramite comunicati, le scelte effettuate”. Gli interventi sulla rete scientifica - Sempre in tema di adempimenti istituzionali posti in essere dagli organi statutari fra la fine del 2006 e nel 2007, la Corte rileva che “la valutazione secondo cui il 2006 ha segnato, con il completamento del riordino, la cessazione del periodo di transitorietà e l´avvio di una gestione “ordinaria” dell´Ente, si è rivelata non del tutto esatta per motivi contingenti, in parte connessi alla presentazione del progetto di ulteriore riordino. Già nel gennaio 2007 - spiega infatti la Corte - un decreto legge ha sospeso per il primo semestre dell’anno le operazioni concorsuali avviate, o in fase avanzata, di predisposizione per la nomina (e la parziale sostituzione, per superati limiti di età) dei responsabili di quasi tutti gli Istituti, di fatto congelando, in esplicita relazione alla presentazione del nuovo disegno di riforma, la situazione della rete scientifica del Cnr (…). Allo scadere del semestre di sospensione (luglio 2007), il Consiglio di amministrazione è tornato poi a chiedere al Ministro per la funzione pubblica di pronunciarsi in ordine all´applicabilità, nella specie, delle disposizioni sui limiti di età contenute nel cosiddetto “pacchetto Bersani”. Ancor più di recente, alla ripresa dei lavori dopo il mese di agosto e dopo le novità istituzionali sopravvenute (ai vertici del Cnr, ndr), l’iter di rinnovo della rete scientifica ha ripreso il suo corso. Il parere richiesto è pervenuto a fine novembre affermando l’applicabilità nella specie dei limiti di età, chiedendo però la conferma del Ministero dell’economia e delle finanze”. Venendo poi ai Dipartimenti, i magistrati contabili ne promuovono senza esitazioni l’utilità: “La Corte prende atto che la suddivisione in macro-aree delle attività e la istituzione dei Dipartimenti può considerarsi (…) strumento utile per la razionalizzazione della rete scientifica, idonea ad ovviare ai rischi sia di una valutazione auto-referenziale delle iniziative di ricerca, sia di finanziamenti basati essenzialmente sulla spesa “storica” dei singoli Istituti. Ma – prosegue la Relazione - è compito altresì della Corte rilevare che la intuibile difficoltà di gestire e coordinare secondo criteri programmatici un numero così elevato di soggetti e di iniziative ha inevitabilmente sottratto alcune scelte, nella fase iniziale del riordino, ad un’effettiva e selettiva programmazione. Di qui, soprattutto, una serie di criticità sintomatiche sopravvissute agli sforzi di razionalizzazione compiuti nella fase stessa, e solo in tempi più recenti, con un’apprezzabile tendenza all’accelerazione, programmaticamente affrontate dai vertici dell’Ente”. I risultati gestionali - Se quindi la Corte sottolinea più volte lo sforzo profuso dal Consiglio di amministrazione, nella programmazione e gestione delle risorse, resa spesso complessa dalle dimensioni dell’ente – quasi 8 mila dipendenti, ma circa 10 mila le risorse umane gestite dall’ente, una rete scientifica costituita da 11 Dipartimenti e 108 Istituti –, dall’altra parte, sul piano dei risultati gestionali, non tralascia di segnalare alcune criticità: “Dalle due fondamentali caratteristiche della gestione 2006 - riduzione del finanziamento ordinario e sostanziale invarianza delle entrate complessive da un lato, e, dall´altro, forte incidenza dei maggiori costi derivanti dalla contrattazione collettiva - derivano elementi di preoccupazione”, dal momento che, in termini di raffronto con i dati dell´esercizio precedente, alle maggiori spese correnti di fatto ( 848,74 Meuro nel 2006 rispetto ai 755,43 Meuro del 2005, ndr), si contrappongono maggiori introiti per alienazioni immobiliari (+10,4 Meuro rispetto al 2005), riduzione degli investimenti (-33,3 Meuro rispetto al 2005), e l’utilizzazione di circa la metà (54 Meuro) dell´avanzo precedentemente accumulato”. “Prospettive non molto diverse – sottolinea la Corte - si profilavano con il bilancio preventivo del 2007, ma il panorama complessivo è migliorato in corso di esercizio, tanto che le variazioni di bilancio e l´assestamento di fine anno hanno consentito di compensare la mancata realizzazione di alcune rilevanti poste attive (alienazione di immobili e ricorso al mercato) e di apportare complessivi aumenti di disponibilità. Più fondi alla Ricerca Spontanea a Tema libero - Nella Relazione, infine, una attenzione specifica viene posta dai magistrati contabili sulle risorse destinate alla Ricerca Spontanea a Tema Libero (Rstl), i cui livelli di spesa, previsti pari al 15% (full cost) delle risorse complessivamente finalizzate alla ricerca, sono risultati più bassi (con la motivazione, da parte dell’Ente, della riduzione del contributo ministeriale di funzionamento). La Corte anticipa che, a tale proposito, “sono state avviate complesse procedure di valutazione , da parte di esperti esterni, e che degli oltre 1000 progetti di Rstl presentati dagli Istituti, i progetti ritenuti meritevoli sono risultati, a fine 2007, più di 500, per una spesa complessiva teorica di molto superiore agli stanziamenti appositi di bilancio”. In particolare, la Corte anticipa che il Consiglio di amministrazione, nell’autunno 2007 “ha programmato di convogliare nel settore una parte cospicua delle maggiori risorse attese dalla rimodulazione del piano di riparto fra Enti del Fondo ordinario Ministeriale per la Ricerca. Ciò si è verificato in sede di assestamento del bilancio preventivo 2007 e nella predisposizione del bilancio preventivo 2008”. .  
   
 

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