Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Luglio 2006
 
   
  LAVORO TRAMITE AGENZIA E REGOLAZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO: IL CASO ITALIANO NEL CONTESTO INTERNAZIONALE. FLESSIBILITÀ E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE: UN SOGNO O UN’OPPORTUNITÀ?

 
   
   Modena, 5 luglio 2006 - Il 4 Luglio a Modena si è svolto il convegno organizzato da Fondazione Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Adapt e Randstad Italia Spa. All’apertura dei lavori Marco Ceresa Ad Randstad Italia Spa e Michele Tiraboschi direttore del Centro Studi Marco Biagi, sono intervenuti Prof. Roger Blanpain dell’Università di Leuven, Olga Rymkevitch, Marouane Achguiga e Silvia Spattini dell’Università di Modena e Reggio Emilia. La riforma del mercato del lavoro ha introdotto molte novità e ampliato gli spazi di azione delle agenzie per il lavoro rispetto alla normativa precedente, modificandone anche il ruolo che giocano nell’attività di collocamento sui moderni mercati del lavoro, in particolare per le fasce deboli, e in ottica di maggiore competitività per il sistema imprenditoriale. Una delle novità più dibattute è stato sicuramente lo staff leasing del quale è stata messa in dubbio la possibilità di trovare uno spazio di applicazione sul nostro mercato nazionale. Ma la flessibilità rimane soltanto un obiettivo dichiarato? Per rispondere anche a questo quesito abbiamo coinvolto, per un confronto sul tema persone appartenenti a tre categorie differenti al fine di valutare i diversi punti di vista: il lato pratico di chi per lavoro fa somministrazione realizzando l’incontro domanda/offerta, il lato teorico di chi studia la normativa che regola il mercato del lavoro e un soggetto esterno al nostro mercato per avere un giudizio a livello comparato tra sistema nazionale e sistemi normativi comunitari e internazionali. Queste le dichiarazioni in attesa dell’inizio del dibattito di martedì prossimo per discutere il ruolo delle Agenzie per il Lavoro. Secondo Leo Lindelauf, membro del Cda Randstad Holding nv, “Per molti, il settore del lavoro flessibile è la porta attraverso la quale i lavoratori senza occupazione riescono ad entrare nel mondo del lavoro. In Randstad, a livello mondiale, i nostri 14. 450 dipendenti offrono lavoro ogni giorno a 265. 100 persone presso circa 75. 000 clienti. La nostra missione è quella di essere riconosciuti tra i leader mondiali nel matching tra la domanda e l´offerta di lavoro e nei servizi per le risorse umane. Questa mission include trovare lavoro per i lavoratori svantaggiati e per i lavoratori disoccupati. Noi lavoriamo in partnership con il Governo, le associazioni no profit, gli enti pubblici e gli enti che si occupano di previdenza sociale per aiutare i lavoratori svantaggiati e i disoccupati a (re) integrarsi nel mondo del lavoro. " Per valutare l’esperienza del gruppo in Italia si è interpellato direttamente Marco Ceresa, Amministratore Delegato Randstad Italia Spa, che seguendo una linea coerente con la casa madre secondo una strategia di gruppo comune, afferma che: “Randstad Italia ha intenzione di porre sempre più attenzione alle persone che hanno difficoltà a entrare o rientrare senza assistenza nel mondo del lavoro. In qualità di Agenzia per il Lavoro ritengo che ci sia stato affidato un compito molto qualificante oltre che di grande responsabilità nello scenario del mercato del lavoro. Le nostre esperienze all´estero, con particolare riferimento alla nostra casa madre Olandese e ai paesi del Nord Europa, peraltro confermano che il percorso intrapreso è senz´altro lungo e faticoso, ma anche pieno di successi e di soddisfazioni personali e professionali". Secondo il Prof. Roger Blanpain, dell’Università di Leuven in Belgio, se è vero che siamo parte di un’economia globale guidata dall’informazione, dal rapido mutamento tecnologico, dalla competizione e dalla flessibilità è naturale che ne risulti un mercato del lavoro diversificato; accettando questa tesi, ne consegue che le Agenzie per il lavoro svolgono un ruolo essenziale verso la realizzazione della piena occupazione. “La flessibilità sicura è uno degli obiettivi da raggiungere, ma nessuna opportunità di impiego può essere tralasciata. Le agenzie per il lavoro, infatti, sono riconosciute come attori positivi del mercato del lavoro; esse rappresentano un ottimo ponte per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro che si tratti di semplice selezione, accesso ad un impiego stabile o sostegno all’integrazione delle fasce deboli. I lavoratori a tempo determinato sono a tutti gli effetti assunti dalle agenzie per il lavoro e godono degli stessi diritti e garanzie dei lavoratori a tempo indeterminato” Il professor Blanpain inoltre pone l’accento sullo Staff Leasing per la realizzazione della flessibilità. Egli sostiene che “questo istituto avrà sicuramente un futuro; io credo fermamente nella codatorialità dei rapporti di lavoro. Quindi l’esternalizzazione può veramente diventare un fattore competitivo essenziale per le imprese e per dotare il sistema della necessaria flessibilità che incidendo positivamente sull’efficienza e l’economicità dell’attività si rivela capace di attrarre e mantenere gli investimenti esteri. E le risorse umane in che modo vengono influenzate da queste scelte? In merito, queste sono le considerazioni del Prof. Michele Tiraboschi, Direttore del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi: “Per ridare effettività - e credibilità - alle regole del diritto del lavoro che governano i processi di esternalizzazione, la scelta del legislatore è stata quella di affidare alle parti sociali e soprattutto a chi sta in azienda un quadro di regole duttili e concretamente esigibili, la cui concreta implementazione è rimessa al responsabile della gestione del personale, in funzione di ragioni tecniche, organizzative o produttive, e nel rispetto della normale dialettica sindacale. Aumenta così la possibilità per le imprese di ricorrere legittimamente al mercato esterno e, conseguentemente, di ripensare in profondità i modelli organizzativi del lavoro nella convinzione - propria anche delle istituzioni comunitarie - che solo governando il cambiamento in atto è possibile mantenere e sviluppare il capitale umano di un determinato sistema produttivo. Anche in tema di esternalizzazioni la Legge Biagi ci consegna ora un vero e proprio diritto delle risorse umane che vede nelle regole del lavoro non più un arido corpus normativo, patrimonio di pochi adepti, ma piuttosto uno strumento al servizio dei lavoratori e delle imprese in linea con la più recente evoluzione dei modi di lavorare e produrre che fanno del fattore personale il centro della sfida della competitività. Nella convinzione che solo governando i processi normativi reali - e non mediante vincoli e divieti insostenibili, che poi alimentano pratiche contra legem - si garantisce concretamente la qualità del lavoro e l´investimento nella persona come fattore competitivo e dunque capitale dell´impresa. ” .  
   
 

<<BACK