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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Febbraio 2008
 
   
  PIÙ CASE DI ACCOGLIENZA PER MINORI E DONNE DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 3 MILIONI 750MILA EURO PER STRUTTURE SOCIO-SANITARIE E ASSISTENZIALI

 
   
  Parma, 12 febbraio 2008 - Cresce il numero dei minori e delle donne in condizioni di disagio, e la risposta del territorio non può farsi attendere. È questa la linea adottata dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria per definire gli ambiti prioritari a cui destinare le risorse del Fondo sociale regionale, oltre 3 milioni 750mila euro per finanziare la costruzione, la ristrutturazione o l’acquisto di immobili che ospiteranno strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie. “Dall’analisi dei fenomeni che stanno caratterizzando il nostro tessuto sociale negli ultimi anni, emergono dati significativi che evidenziano un disagio crescente, soprattutto in alcuni ambiti come quello dei minori e delle donne in difficoltà – spiega il presidente della Conferenza Vincenzo Bernazzoli –. Sulla base di questa analisi abbiamo individuato le principali aree di intervento con l’obiettivo di garantire una distribuzione equilibrata dei servizi su tutto il territorio provinciale”. E il primo dato rilevante è che in tutti e quattro i distretti del parmense si registra un aumento costante del numero di minori in situazione di disagio, allontanati da un contesto familiare inadeguato, affidati ad altre famiglie o accolti in comunità. I dati dell’Osservatorio provinciale delle politiche sociali parlano chiaro: da 221 minori nel 2005 si arriva a 275 nel 2006. Il problema, riconducibile a fattori come la progressiva fragilità dei nuclei familiari e l’indebolimento delle reti sociali e parentali, richiede un intervento tempestivo da parte del territorio, che deve poter offrire adeguate strutture per l’accoglienza dei minori. Accanto a questo fenomeno, cresce in modo preoccupante anche il numero di donne in situazione di bisogno o vittime di abusi. Prendendo in esame i dati forniti dal Centro antiviolenza, quindi rappresentativi solo delle donne che decidono di rivolgersi alla struttura, se nel 2005 erano 104, nel 2006 sono state 138 ad aver subito violenza. I dati evidenziano inoltre che nella stragrande maggioranza dei casi, per l’esattezza 119, l’autore della violenza appartiene al nucleo familiare: per questo si rende necessario l’allontanamento dal contesto domestico, e diventa prioritario disporre di una rete di accoglienza capace di rispondere in modo appropriato. La ricognizione della Conferenza territoriale sociale e sanitaria non si è però fermata a queste due aree di intervento: tra le priorità figurano anche l’area delle disabilità e quella delle povertà e dell’esclusione sociale. Per le disabilità è necessario agire su più fronti, garantendo alle persone disabili servizi adeguati e condizioni di vita il più possibile indipendenti, anche in vista del “dopo di noi”, ovvero del momento in cui vengono meno i legami familiari. Per questo parte delle risorse andrà a finanziare la realizzazione di centri socio-riabilitativi e occupazionali residenziali e diurni. Per l’area delle povertà e dell’esclusione sociale, i fondi serviranno a sostenere la costruzione di Centri di accoglienza e alloggi sociali per persone e famiglie in stato di povertà, richiedenti asilo, cittadini extracomunitari. I contributi saranno ripartiti tra i quattro distretti sanitari: a Parma andranno 1 milione 866mila euro, a Fidenza 838 mila, al distretto sud-est 656 mila e al distretto Valli Taro e Ceno 397 mila euro. Serviranno a finanziare il 50% di progetti del valore complessivo non inferiore ai 200mila euro, mentre il resto delle spese sarà sostenuto dagli enti o dai soggetti beneficiari. Per ottenere i finanziamenti, questi ultimi dovranno dimostrare in via preventiva la piena fruibilità della struttura al termine dei lavori. .  
   
 

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