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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Febbraio 2008
 
   
  I CONCERTI DEL RIDOTTO OTTO APPUNTAMENTI DI MUSICA DA CAMERA CON I SOLISTI DEL TEATRO REGIO DI PARMA ALLA RIBALTA MOZART, BRAHMS, HINDEMITH. E UNA PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA DI AZIO CORGHI

 
   
  Parma, 18 febbraio 2008 - Con i Concerti del Ridotto una nuova importante iniziativa arricchisce le prestigiose proposte musicali del Teatro Regio di Parma. Nello straordinario salone affrescato del Ridotto, affidate all’esecuzione dei Solisti del Teatro Regio, sono proposte pagine di Mozart, Beethoven, Verdi e di altri grandi Maestri della musica. Capolavori e pagine rare, che spazieranno dal periodo classico al Novecento con una prima esecuzione assoluta, permettono ai Solisti di presentarsi nelle più diverse formazioni strumentali e di rendere partecipi tutti del piacere di fare e ascoltare musica insieme. Da febbraio a primavera, gli otto appuntamenti (a ingresso libero) del sabato pomeriggio di questa rassegna sono un’occasione preziosa per il pubblico sempre più vasto del Teatro Regio di Parma. Fin dal primo appuntamento, sabato 23 febbraio 2008, ore 17. 00, grande spazio è dedicato ai capolavori cameristici di Wolfgang Amadeus Mozart, con l’esecuzione del Quintetto per clarinetto e archi in la maggiore K. 581 e del Quartetto per pianoforte in sol minore K. 478, mentre le due Serenate per fiati offriranno il 3 maggio un´altra testimonianza della toccante leggerezza che ha ispirato il genio di Salisburgo. Nei concerti successivi alle pagine di Ludwig van Beethoven si affiancano opere di Johannes Brahms a cui è interamente consacrato il programma del 24 maggio, con l’intimismo tardo romantico del Trio per violino, corno e pianoforte in mi bemolle maggiore op. 40 e del Trio per violino, violoncello e pianoforte in do minore op. 101. Si percorrono più di cento anni di musica strumentale italiana nel concerto che il 29 marzo impegna i Solisti del Regio. Si spazierà dalla inesauribile freschezza della vena di Gioachino Rossini, ai calchi antichi di Ottorino Respighi, fino agli estri acrobatici di Nino Rota. E non poteva mancare l’opera con cui Giuseppe Verdi si rivelò autore di un capolavoro della musica da camera, il Quartetto per archi, accostato, il 5 aprile, al brillante Ottetto scritto da un giovanissimo Felix Mendelssohn Bartholdy. Un’incursione nelle musiche del Novecento storico, il 19 aprile, lo offrono l’Introduction et Allegro, per arpa, flauto, clarinetto e archi di Maurice Ravel, con la sua inedita e ammirevole amalgama di timbri e di accostamenti strumentali, e la Kleine Kammermusik per quintetto di fiati: tra i più limpidi traguardi raggiunti da Paul Hindemith. Al vibrante quintetto, si affianca la prima esecuzione italiana di Affekte per flauto, clarinetto, violino, viola e violoncello, di Azio Corghi. Nel concerto conclusivo, il 31 maggio, ancora musica contemporanea, con pagine di Francesco Chiari e Martino Traversa, che precederanno l’esecuzione del Settimino, altro capolavoro della produzione cameristica di Hindemith. .  
   
 

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