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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Febbraio 2008
 
   
  RENDERE PUBBLICI I BENEFICIARI DI TUTTI I FONDI UE

 
   
  Strasburgo, 21 febbraio 2008 Una maggiore trasparenza delle istituzioni europee consentirebbe ai cittadini di capire meglio come vengono utilizzati i fondi Ue. E´ quanto sostiene il Parlamento europeo chiedendo la pubblicazione dei beneficiari di fondi comunitari, degli importi da recuperare, di una lista nera dei frodatori, dei lobbisti che incontrano i commissari e di tutti gli esperti che assistono la Commissione. Sollecita anche norme etiche per i titolari di cariche pubbliche e un codice deontologico per l´Ufficio antifrode. Nell´approvare la relazione di José Pomés Ruiz (Ppe/de, Es), il Parlamento sottolinea anzitutto che la trasparenza «permette ai cittadini di partecipare più da vicino al processo decisionale, assicura maggiore legittimità alle istituzioni dell´Ue e fa sì che esse siano più efficienti e maggiormente tenute a rispondere ai cittadini all´interno di un sistema democratico». Per i deputati, d´altra parte, una maggior trasparenza in seno alle istituzioni europee «permetterebbe all´opinione pubblica di comprendere meglio come vengono utilizzati i fondi Ue», migliorando nel contempo le possibilità di valutare l´efficacia della spesa dell´Unione. Per ogni beneficiario, trovare tutti i fondi percepiti - Come principio generale, i deputati ritengono che le pagine web della Commissione sui beneficiari di fondi comunitari - che si tratti di contratti, sovvenzioni, spese agricole o strutturali (o altri tipi di finanziamenti) - debbono essere organizzate, classificate e presentate in modo razionale «per poter essere di utilità pratica». Nel rilevare peraltro che i beneficiari possono ricevere fondi Ue a titolo di vari programmi o in vari settori di attività dell´Unione, il Parlamento sostiene che potrebbe essere istruttivo «poter individuare tutti gli importi erogati a un singolo beneficiario in tutti i settori». Chiede quindi alla Commissione di esaminare la fattibilità di un motore di ricerca globale in grado di fornire questo genere di informazioni. Ma anche di introdurre prima delle prossime elezioni europee del 2009 un sistema di informazione «pienamente operativo» destinato al grande pubblico e concernente tutti i beneficiari di sovvenzioni Ue nonché le somme da recuperare. Trasparenza degli interessi finanziari dei titolari di cariche pubbliche europee - Per il Parlamento, ogni istituzione dovrebbe adottare norme in materia di etica professionale per i propri membri, in funzione della natura specifica di ogni istituzione, «basate sulle sue prassi correnti relative a tutti i pertinenti interessi finanziari». Accogliendo un emendamento avanzato dal Ppe/de, l´Aula ha tuttavia soppresso l´elenco degli elementi da trattare nel quadro delle norme etiche, tra i quali figuravano: interessi finanziari e patrimonio, attività del coniuge, obbligo di dichiarare un interesse prima di una discussione o di una votazione, norme concernenti i ricevimenti e i doveri di rappresentanza, accettazione di doni, decorazioni o onorificenze, norme generali in materia di imparzialità e conflitto di interessi, norme specifiche sull´incompatibilità tra i doveri dei titolari di cariche e attività professionali precedenti o concomitanti e restrizioni circa gli impegni professionali o altri incarichi al termine del mandato. Raccomanda poi che le norme in materia di etica professionale di ciascuna istituzione affrontino anche «la responsabilità politica, finanziaria e giuridica globale dei suoi membri». D´altro canto, concorda con il Mediatore europeo sul fatto che «è essenziale divulgare i nomi dei lobbisti che incontrano i Commissari». Lista nera degli autori delle frodi e codice deontologico per l´Olaf - Il Parlamento chiede alla Commissione di esaminare la possibilità di stilare una "lista nera" pubblica dei casi di frode comprovati e degli organismi che ne sono responsabili «per renderne noti gli autori e informare il pubblico» in merito ai risultati degli sforzi compiuti dalla Comunità nella lotta contro le frodi. Osserva peraltro che il sistema di allarme rapido a tutela degli interessi finanziari dell´Ue non copre i fondi agricoli e strutturali. Ribadisce poi «l´urgente necessità» di disporre di un codice deontologico dell´Olaf, al fine di «garantire la presunzione di innocenza nel caso di quei beneficiari che, dopo essere stati oggetto di una procedura di inchiesta lunga e pregiudizievole, vengono poi dichiarati innocenti dai tribunali senza ricevere un indennizzo per i danni morali e le perdite subiti». Recupero di crediti - Il Parlamento invita la Commissione a comunicare all´autorità di bilancio, e in ultima istanza all´opinione pubblica, i nomi dei beneficiari e gli importi da recuperare o accreditati al bilancio dell´Unione europea, nonché la destinazione finale di tali importi. Il recupero può riguardare importi indebitamente versati da uno Stato membro a organizzazioni agricole o ad enti che partecipano ad azioni strutturali, la riscossione di ammende o delle risorse proprie dagli Stati membri nonché importi erogati ai beneficiari di finanziamenti comunitari. Per i deputati, la Commissione dovrebbe presentare al Parlamento a intervalli regolari - e se possibile pubblicare sul suo sito web - un riepilogo degli importi in attesa di essere recuperati, ripartiti per Direzione generale e in ordine cronologico. Rendere pubblica la composizione di tutti i gruppi di esperti - Nel rilevare l´istituzione di un registro pubblico dei gruppi di esperti formali e informali, il Parlamento osserva tuttavia che in tale elenco non figurano, tra gli altri, gli esperti indipendenti incaricati di assistere la Commissione nell´attuazione dei programmi quadro di ricerca e sviluppo e i membri dei comitati che assistono la Commissione negli ambiti in cui essa ha competenze di esecuzione della legislazione (che nel 2004 erano 250). Disapprovando tale approccio, chiede di adottare le misure necessarie affinché il registro comprenda tutti i gruppi di esperti al fine di garantire l´applicazione dello stesso approccio trasparente e di divulgare questo tipo di informazione, a meno di motivi legittimi e stringenti addotti in singoli casi specifici. .  
   
 

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