Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Febbraio 2008
 
   
  CONFERENZA STAMPA “BUGIE E VERITÀ SULLE DIOSSINE IN LATTE BUFALINO E MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP.” POSIZIONE DEL CONSORZIO TUTELA: DIOSSINE E MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP – COME UNA GOCCIA NEL MARE.

 
   
   Ad oggi, a causa dell’allarme procurato da mezzi di stampa sul presunto inquinamento di materie prime alimentari (latte di bufala), i caseifici accusano pesanti perdite nelle vendite di mozzarella, che oscillano dal 25% al 60% nel mese di gennaio 2008 rispetto allo stesso mese di gennaio del 2007. Dopo una iniziale ripresa dei consumi nel mese di febbraio, trainata dal periodo di Carnevale, giungono nuove ed allarmanti notizie sulla presenza di contaminanti quali diossine nella mozzarella di bufala. Le notizie non sono in se vere o false, ma il loro valore è molto relativo a seconda della realtà socio economica alle quali vengono riferite. Oggi, senza neppure un solo allevamento sequestrato sul territorio per diossina, si assiste alla richiesta dello Stato di Crisi al Governo da parte delle aziende casearie di Caserta. Quanto pesa l’area Dop L’area dop della Mozzarella di Bufala Campana comprende: i territori delle province di Salerno e Caserta, alcuni comuni della provincia di Napoli (Qualiano, Pozzuoli, Acerra e Giugliano in Campania). Tre comuni in provincia di Benevento: Limatola, Dugenta, Amorosi. Un ampio comprensorio detto del Basso Lazio, che va dal comune di Roma e attraversa le province di Latina e Frosinone. Sono aree di origine anche il comune di Venafro (Molise) e una nutrita pattuglia di comuni della provincia di Foggia, incluso il comune capoluogo. Gli allevamenti certificati per la produzione di mozzarella dop – in questa vastissima area - sono circa 1900, e riforniscono di latte 130 caseifici. Capi bufalini in Italia, di entrambi i sessi e varie età al 31 Maggio 2007. Genere e Specie: Bubalus Bubalis - Razza: Mediterranea Italiana
Paese / Area Capi Allevamenti Peso capi in % sul totale Peso allevamenti in % Capi in media per azienda
Italia 352. 888 2928 100, 00 100, 0 120, 5
Campania 259. 706 1675 73, 59 57, 2 155, 0
Caserta 179. 808 1068 50, 95 36, 5 168, 3
Fonte: Anagrafe Bovina – Banca Dati Nazionale di Teramo (Ministero della Salute) La reale catena dei fatti, cronologicamente considerati 9 maggio 2007 – L’asl Caserta 1, Servizio Veterinario, dispone il sequestro cautelativo di 7 aziende di allevamento bufalino, 4 in agro di Marcianise e 2 in agro di Macerata Campania. I capi posti sotto sequestro sono in tutto 1800. Il sequestro origina dal rinvenimento di diossine sopra i parametri di legge in un solo caseificio della zona. 21 maggio 2007 – Analogo provvedimento della Asl Napoli 3 colpisce un’azienda bufalina di Caivano. L’azienda non ricade nell’area Dop. Non si ha notizia del dissequestro dell’azienda. 26 Maggio 2007 – Dissequestrate due delle 7 aziende sequestrate il 9 maggio, una a Marcianise, l’altra a Macerata Campania. L’istituto zooprofilattico del Lazio accerta che la diossina nel latte è nei parametri di legge. Permangono sotto sequestro ancora 5 aziende. 30 Maggio 2007 – Il sindaco di Marcianise Filippo Fecondo in una conferenza stampa comunica che, secondo i dati più recenti fornitigli dell’Arpa Campania, il territorio comunale non presenta fenomeni di contaminazione da diossine e afferma che il problema degli allevamenti potrebbe essere originato da foraggi provenienti da altre zone. 9 Giugno 2007 – Viene disposto il dissequestro del terzo allevamento bufalino sequestrato in agro di Marcianise: diossine rientrate nella norma. Permangono sotto sequestro 4 aziende. Agosto 2007 – Tutte le aziende poste sotto sequestro dal Servizio Veterinario della Asl Caserta 1 in agro di Marcianise e di Macerata Campania vengono dissequestrate: le diossine sono rientrate entro i parametri normali. 23 Ottobre 2007 – A seguito di notizie di stampa, il dipartimento di prevenzione dell’Asl Caserta 1 precisa, in un comunicato del Consorzio Tutela, che non esiste un allarme per diossine e furani nel territorio di competenza. Dalla Asl Caserta 1 ricordano come ogni allarme sia cessato ai primi di agosto. Febbraio 2008 – A seguito dell’allarme rifiuti, il settimanale Il Salvagente (n. 6 del 7 – 14 febbraio) e il quotidiano Corriere del Mezzogiorno, quest’ultimo riprende come fonte il primo, affermano nella sostanza, che i controlli sono carenti e che sono pochi i campioni effettuati in Campania su Mozzarella di Bufala (appena 58) e che ciò nonostante i risultati positivi riguardano ben 13 allevamenti. Al direttore del Consorzio Tutela Vincenzo Oliviero è attribuita nella sostanza l’affermazione che un solo allevamento è stato trovato positivo nel 2007 e non conferisce latte a caseifici dop. Oliviero si riferisce correttamente all’unico allevamento per il quale non si ha notizia di dissequestro (Casoria) che non avrebbe mai potuto conferire latte a caseifici consortili perché fuori area dop. 6 Febbraio 2008 – La Asl Caserta 2 di Aversa rivendica 127 campionamenti consegnati allo Zooprofilattico del Lazio sia per diossine che per Pcb e furani nei soli mesi di novembre e dicembre 2007, e non evidenzia – ad oggi - nessun caso di superamento della soglia di legge. 20 Febbraio 2008 – A Consorzio Tutela risultano effettuate in Campania nel corso del 2007 – per effetto del Piano Residui - ben 200 campionamenti per diossine, furani e Pcb sulla matrice mozzarella di bufala, da parte di enti pubblici. Gli unici risultati noti come positivi sono in tutto 8 ed uno di questi non certo in area Dop. Professor Antonio Malori – Cnr Avellino - “Diossine , furani e pcb: pongono un problema analitico non indifferente. Strumentazioni complesse. Personale qualificato. Ma il problema è sovradimensionato. E’ un problema di percezione. Occorre chiarire che nessun alimento può avere un livello zero di diossine, perché la diossina svolge una funzione nelle nostre cellule. C’è il problema del possibile eccesso: è la dose che fa il veleno. Il livello di legge non è stato mai oltrepassato nei campioni di mozzarella fornite da 65 caseifici dal 2002 al 2005. L’87% di questo campione aveva un contenuto inferiore ad un picogrammo per grammo di grasso. Sotto la soglia dell’1% l’alimento è da considerarsi incontaminato. Tutti i dati esibiti dai Caseifici del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop tra 2007 ed inizio 2008 sull’autocontrollo non offrono nessun punto di preoccupazione essendo largamente nella norma. ” Avvocato Carlo Correra, giurista esperto di materia agroalimentare - “Periodicamente la mozzarella è oggetto di ricorrenti attacchi. Notizie che poi si rivelano infondate, riguardanti non meglio precisati allarmi. Un allarmismo ingiustificato. Mi meraviglio che un giornale come Il Salvagente si rivolga ad un laboratorio privato di Porto Marghera e non consulti direttamente le Asl competenti per territorio per le diossine. Qualcosa evidentemente non ha funzionato. Il dato oggettivo scandaloso è che semmai non vi sia un laboratorio attrezzato per le diossine in Campania. Una critica giornalistica avrebbe potuto appuntarsi sulle eventuale carenze o sul mancato coordinamento tra autorità sanitarie. Il Consorzio – stante i dati in nostro possesso - può denunciare in sede penale eventualmente i soggetti emittenti per alterazione dei prezzi e del mercato, atteso che il Consorzio proverà che ci sono ingenti perdite ed un forte danno all’immagine del prodotto. In questa fase però intendiamo invitare i giornalisti ad una analisi il più possibile pacata dei dati. .
 
   
 

<<BACK