Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Febbraio 2008
 
   
  UNIONCAMERE – SUPERMERCATI: AUMENTANO FATTURATO E COSTO DELLA SPESA

 
   
  Roma, 25 febbraio 2008 - Si consolida, nell’ultimo bimestre 2007, il giro d’affari di Iper e Supermercati. Il fatturato segna una crescita del 3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mantenendo così il ritmo conseguito nel corso del 2007 (+2. 8%). La crescita del giro d’affari ha risentito dell’aumento del costo della spesa, che raggiunge nel Vi bimestre un tasso del 2. 2%, in ulteriore accelerazione rispetto all’1. 7% del V bimestre. E’ il segmento alimentare del Largo consumo confezionato (che comprende drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura degli animali, cura della casa e cura della persona) a segnare i maggiori aumenti di prezzo. All’interno di alcuni reparti, in particolare Fresco e Drogheria alimentare, si sono concretizzate, nei mesi finali del 2007, le sollecitazioni provenienti dai mercati internazionali delle materie prime. La risalita dei prezzi si riflette quasi interamente nei minori volumi. L’incremento delle vendite nel Vi bimestre è stato infatti pari allo 0,8% a fronte dell’1,2% medio annuo. Sono sempre i volumi che provengono dalle nuove aperture a sostenere i quantitativi intermediati, con miglioramenti prossimi al 5%. Gli esercizi della rete preesistente faticano invece a mantenere il passo e registrano una contrazione prossima al 4%. E’ quanto mostra Vendite Flash, il bollettino del Centro Studi di Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale del giro d’affari della Grande distribuzione organizzata di tutta Italia (la newsletter è disponibile sul sito www. Unioncamere. It). Il costo della spesa per reparto - Tra novembre e dicembre scorsi, fra i reparti alimentari è il Fresco che mette a segno il tasso di crescita dei prezzi più intenso, con un 4. 1%, che conferma la dinamica già registrata nel bimestre precedente. All’interno del reparto si registrano i rincari del latte fresco e dei formaggi, che aumentano su base tendenziale poco più del 5%, del latte Uht e del burro, in crescita oltre il 10% ed il 15% rispettivamente. Anche la Drogheria alimentare partecipa a questa fase di tensione, con un tasso di variazione che cresce dall’1. 2% del V bimestre al 2. 4% del Vi. A dare sostegno ai listini dei prezzi sono per lo più i derivati dei cereali, in particolare le farine, che mostrano un rincaro superiore al 15%, e la pasta di semola secca, che aumenta oltre il 10%. Nettamente più contenuto il maggior costo dei generi sostituivi del pane, in crescita del 3% circa. Vi sono poi gli oli di semi, che nel Vi bimestre costano al consumatore un 10% in più rispetto all’anno precedente. Entrambi i reparti riflettono sollecitazioni che trovano la loro origine sui mercati internazionali delle materie prime cerealicole. Mercati che non sembrano aver ancora trovato una nuova fase di equilibrio e che potrebbero continuare a porre sotto pressione gli equilibri di bilancio delle imprese e a rendere sempre più difficile la quadratura di quelli delle famiglie. Fra gli altri reparti alimentari le Bevande evidenziano una leggera decelerazione all’1. 4%, mentre i prodotti del Freddo si mantengono in lieve deflazione, con una flessione dei prezzi di pochi decimi di punto. Nel non alimentare dell’aggregato Lcc, sia i prodotti per la Cura della persona sia quelli per la Cura della casa mostrano al contrario una fase di sostanziale stabilità rispetto al bimestre precedente, entrambi fermi al +0. 8% annuo. Andamento regionale dei fatturati - Nel Vi bimestre, ad eccezione della Sardegna, tutte le regioni evidenziano aumenti del fatturato. Il tasso di incremento più elevato è quello del Trentino Alto Adige (+5. 4%). Nelle Marche, seconda regione della classifica, l’incremento del valore complessivo delle vendite è pari al 4. 7% su anno. Una dinamica del fatturato superiore al 4% si riscontra anche in Emilia-romagna. Nel Veneto si registra un tasso di variazione positivo, sebbene di intensità inferiore, pari al 2. 1%. Nelle regioni del Centro si segnalano buone performance commerciali in Toscana e Lazio (intorno al 3%), che riflettono un certo miglioramento nella parte finale dell’anno, mentre meno brillante è la crescita in Umbria, che si arresta all’1%. Relativamente al Nord-ovest, in Piemonte la crescita del fatturato nel bimestre si assesta poco sopra il 2%, mentre più modesto è il risultato della Lombardia, che non supera l’1%. Migliore la situazione ligure, che peraltro evidenzia un’accelerazione alla fine dell’anno. Nel Sud e nelle isole alla significativa flessione registrata dalla Sardegna si contrappone il vivace andamento di Campania e Calabria, con il 3. 5% circa. Le performance di Puglia e Sicilia si pongono sotto la media nazionale, con tassi di crescita compresi tra l’1% e l’1. 5%. .  
   
 

<<BACK