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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Febbraio 2008
 
   
  DA UNO STUDIO EMERGE L´ALTA TOSSICITÀ DELLE PARTICELLE ULTRASOTTILI DI FULIGGINE DEI MOTORI DIESEL MODERNI

 
   
  Bruxelles, 25 febbraio 2008 - Uno studio condotto da scienziati tedeschi e italiani ha suscitato il timore che le particelle prodotte dai motori diesel a basse emissioni possano essere più dannose per la salute umana di quelle dei motori più vecchi. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati on line dalla rivista «Environmental Science & Technology» dell´American Chemical Society (Acs). Una delle ragioni per cui le particelle - che misurano da cinque a 20 nanometri di diametro - rappresentano una minaccia maggiore è che penetrano più a fondo nei polmoni a causa delle loro dimensioni. Inoltre, la loro superficie è più reattiva e di conseguenza colpisce più facilmente le membrane cellulari. Ciò è dovuto da una parte alla loro struttura, che evidenzia maggiori difetti ed è simile a quella delle molecole di fullerene, e dall´altra alle sostanze chimiche che aderiscono alla loro superficie, che ne aumentano la reattività e di conseguenza la dannosità. Rispetto ai fumi di scarico dei motori di più vecchia concezione, costituiti da particelle le cui dimensioni sono circa il doppio più grandi, le nanoparticelle sono potenzialmente molto più tossiche e infiammabili. I test in vitro hanno dimostrato che uccidono molte più celle macrofage, parte essenziale del sistema immunitario umano, in quanto distruggono i microrganismi e i frammenti presenti nel corpo. «Di fatto, le nanoparticelle emesse da un motore diesel moderno uccidono molte più cellule della difesa immunitaria umana rispetto alle particelle di un motore di tipo più vecchio, che produce nubi nere e dense che escono dal tubo di scarico», hanno spiegato i ricercatori del Fritz Haber Institute della società tedesca Max Planck e dell´Istituto di neurobiologia e medicina molecolare di Roma. «Le nostre conclusioni indicano che la riduzione di emissioni di fuliggine in termini di massa non comporta automaticamente un calo degli effetti tossici sugli esseri umani nel momento in cui cambiano la struttura e la funzionalità della fuliggine, e pertanto l´accessibilità biologica e il potenziale infiammatorio della fuliggine aumentano», aggiungono. Gli scienziati hanno raccolto la fuliggine emessa dai motori diesel conformi alla normativa Euro-iv per le emissioni. Le apparecchiature per la raccolta delle particelle sono state realizzate appositamente. Non è stata un´impresa semplice, afferma il dottor Dangsheng Su del Fritz Haber Institute, uno degli autori dello studio. Mentre lo studio si è concentrato sui veicoli industriali, i risultati potrebbero essere applicati anche alle autovetture, sospetta il professor Robert Schlögl, direttore del Fritz Haber Institute. La norma Euro-iv per le emissioni si applica dal 2005, e stabilisce che i motori diesel non possono emettere più di 50 milligrammi di particelle di fuliggine per chilowattora. A tal fine, i produttori di automobili hanno migliorato il processo di combustione dei motori, che producono ora particelle di fuliggine più piccole e meno numerose. «La politica e l´industria si sono concentrate eccessivamente sulla riduzione dei tassi di emissione della fuliggine», ha commentato il professor Robert Schlögl, direttore del Fritz Haber Institute. «Così facendo hanno tuttavia trascurato il fatto che la tecnologia di combustione moderna genera una tipologia molto diversa di particelle di fuliggine, ancora più pericolose per la salute rispetto ai motori più vecchi. Tutto dipende ora dalla messa a punto di filtri per la fuliggine che possano distruggere completamente le particelle prima che vengano liberate nell´aria. » Per maggiori informazioni consultare: Max Planck Society: http://www. Mpg. De/ «Environmental Science and Technology»: http://pubs. Acs. Org/journals/esthag/index. Html .  
   
 

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