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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Febbraio 2008
 
   
  UE: PROGRAMMAZIONE 2007-2013 DEL FONDO SOCIALE EUROPEO

 
   
   Udine, 25 febbraio 2008 - Solidarietà, dignità umana, pari opportunità: sono alcuni dei valori sui quali con lungimiranza e pragmatismo 50 anni fa la Comunità europea diede vita al Fondo Sociale Europeo (Fse) con l´intento di trasferirli concretamente nella vita quotidiana dei cittadini europei. A inizio del cammino 2007-2013 del Fse, il 21 febbraio a Udine è stato fatto il punto della nuova programmazione regionale con il contributo dei rappresentanti della Commissione europea (Philippe Hatt), del ministero del Lavoro (Valentina Curzi), dell´Autorità regionale di gestione della Programmazione, delle parti sociali del Friuli Venezia Giulia, del presidente della Regione e dell´assessore regionale al Lavoro. Da parte della Commissione europea vi è apprezzamento per i risultati quantitativi e qualitativi raggiunti dal Friuli Venezia Giulia nella passata programmazione, unito allo stimolo a operare per raggiungere risultati sempre più vicini agli "Obiettivi di Lisbona". E da parte della Regione si sta già operando fattivamente per avviare con i primi bandi la nuova programmazione, che nel suo complesso può contare dal 2007 al 2013 su oltre 319 milioni di euro (di provenienza comunitaria, statale e regionale), una novantina dei quali riferiti agli anni 2007 e 2008. Una programmazione, quella regionale, che partendo dai positivi risultati di quella precedente - ha visto perfezionare azioni per l´occupabilità, per l´adattabilità e la formazione continua, i processi di "life long learning", la formazione superiore, la promozione della cultura imprenditoriale, la conciliazione fra vita lavorativa e familiare - ha ora come obiettivo strategico di accrescere la competitività e produttività del "sistema regione" attraverso la creazione e l´utilizzo della conoscenza e di consolidare e ulteriormente accrescere gli attuali livelli di occupazione, la qualità del lavoro e la coesione sociale. Tenendo conto che entro il 2010 andranno raggiunti gli Obiettivi di Lisbona, specie per quanto riguarda l´occupazione femminile, le principali linee d´intervento della prossima programmazione dovranno riguardare le fasce di utenza a più alto rischio di emarginazione dal mercato del lavoro: ovvero i giovani, gli over 45, le persone nell´area dello svantaggio, le donne. Andrà favorita la costituzione poli formativi di eccellenza in un´ottica di rete che veda il coinvolgimento del territorio e del sistema dell´educazione/formazione con priorità alle aree dell´economia del mare, del turismo (per i quali i bandi saranno emessi entro marzo), dell´Ict. Andrà allargata la base delle imprese coinvolte nei processi di formazione continua. Inoltre andranno rafforzati i processi inclusione sociale delle persone svantaggiate; sostenuta la creazione di reti, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell´innovazione; promossa la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base transnazionale; assicurata la più ampia diffusione delle opportunità che derivano dal Fse; promossa la cultura imprenditoriale; rendere più interessante per i giovani ricercatori lavorare in regione, riducendo la precarietà e incrementando prospettive e opportunità. Una risorsa importante per i raggiungimento degli obiettivi sono i Centri per l´impiego. Come emerso dal convegno, il buon uso dei fondi comunitari nella precedente programmazione 2000-2006, unito ai provvedimenti introdotti dalla Regione, ha portato a risultati positivi nell´economia del Friuli Venezia Giulia. Per il futuro, quindi, si tratta di considerare i cambiamenti in atto, di completare il passaggio dall´era industriale a quella della conoscenza. Bisogna insomma accettare la sfida più importante, ovvero la competitività, che si basa sul grado di qualità e conoscenza dei prodotti. Un cambiamento che ha come motore fondamentale l´apprendimento: per questo servono risorse umane più qualificate, che vanno messe a disposizione del sistema. Da qui la necessità - e questo è il senso delle azioni della programmazione Fse - di favorire l´educazione dei giovani ai livelli più alti, nonchè di favorire l´attività di formazione permanente a un maggior tasso di conoscenza e a tutti i livelli (compresi i cittadini fuori dal processo produttivo). Per fare tutto servono interventi puntuali di formazione ed educazione di tutte le categorie; ma servono anche interventi trasversali intesi come la formazione dei formatori, come trasferimento delle conoscenze informatiche a più ampi strati di popolazione, come la diffusione della cultura scientifica e dell´innovazione. Infine in questo processo di cambiamento vanno coinvolti anche il sistema finanziario, che a sua volta deve cambiare mentalità per saper sostenere la nascita di quelle imprese a più elevato tasso di conoscenza che richiedono forme diverse di finanziamento, e la pubblica amministrazione: essa deve innovarsi al proprio interno e porsi con mentalità nuova nei confronti del cittadino e dell´imprenditore. Un cambiamento, questo della pubblica amministrazione, che vedendo quel che accade in Friuli Venezia Giulia, gode di un clima favorevole. . .  
   
 

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