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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Febbraio 2008
 
   
  RICERCA: A ROMA PRESENTATO IL NUOVO CONTRATTO DELLE FONDAZIONI TRENTINE UNO STRUMENTO MODERNO, PER VALORIZZARE LE RISORSE UMANE E ´LIBERARE´ LE POTENZIALITÀ

 
   
  Trento, 25 febbraio 2008 - "Un contratto moderno, frutto di un lungo confronto, tutt´altro che locale perchè contiene stimoli esportabili altrove per ´liberare´ la ricerca, incentivarla, premiarla laddove produce eccellenza". Ecco come il senatore Tiziano Treu ha definito il nuovo Contratto provinciale di lavoro delle fondazioni di ricerca del Trentino – Fondazione Bruno Kessler e Fondazione Edmund Mach - presentato il 21 febbraio a Roma, nella Sala della Sacrestia alla Camera dei deputati alla presenza, fra i molti, del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, dell´assessore alla programmazione, ricerca e innovazione, Gianluca Salvatori, dei senatori Andrea Ranieri e Giuseppe Valditara, e del presidente della Fondazione Bruno Kessler, Andrea Zanotti (assente per malattia il presidente della Fondazione Mach, Giovanni Gius). Presenti in sala anche i parlamentari Laura Froner, Mauro Betta e Marco Boato, la sottosegretario uscente Letizia De Torre, il segretario della Cisl, Nicola Ferrante. Gli interventi si sono soffermati sulle novità e sulle potenzialità del nuovo contratto ("un sogno" lo ha definito Ranieri, mentre Valditara ha richiamato il tema della ricerca quale terreno sul quale è richiesta un´ampia convergenza da parte di tutti). "Mi fa piacere sentire che c´è una visione concorde sulla centralità del tema della ricerca - ha risposto Lorenzo Dellai - e l´auspicio è che questa disponibilità prosegua anche in futuro". "Se siamo qui a Roma per parlare di questo - ha detto il presidente Lorenzo Dellai - lo facciamo in punta di piedi ma al tempo stesso con la consapevolezza che anche così possiamo esercitare un´Autonomia responsabile". Dellai ha anche annunciato la volontà di allargare questa esperienza attraverso la costituzione di un laboratorio finalizzato all´elaborazione di una nuova proposta contrattuale per il settore scolastico capace di introdurre strumenti di valorizzazione delle professionalità nell´interesse di chi della scuola fruisce. Ma torniamo al contratto della ricerca. Meccanismi premianti, sistemi di valutazione capaci di inibire l´autoreferenzialità, orari flessibili che si spingono fino alla possibilità di ottenere part time finalizzati alla nascita di spin off, giusta valorizzazione delle invenzioni sono alcune parole chiave di questo nuovo strumento che ha come suo punto focale la risorsa umana. "Occorre certo investire in ricerca - ha detto l´assessore Gianluca Salvatori - ma bisogna che impariamo anche ad investire bene". Il contratto, che interessa alcune centinaia di ricercatori, si inquadra nella profonda riforma del sistema provinciale della ricerca realizzata in questa legislatura dalla Giunta provinciale, con l’obiettivo di renderlo ancora più dinamico, aperto e al passo con i tempi. La riforma ha riguardato in particolar modo, com’è noto, due realtà di eccellenza nel settore della ricerca pubblica del Trentino – l’Istituto trentino di cultura e l’Istituto agrario di San Michele all’Adige – trasformati rispettivamente nella Fondazione Bruno Kessler e nella Fondazione Edmund Mach. Il nuovo assetto consente a questi due soggetti – nei quali lavorano alcune centinaia di ricercatori - di operare come enti di interesse pubblico senza fine di lucro, potendo contare però su un’organizzazione interna di tipo privatistico. Alla loro costituzione è seguito il nuovo Contratto provinciale di lavoro, il cui elemento centrale è rappresentato dalla valorizzazione delle risorse umane e da un sistema di reclutamento innovativo nei confronti di un mercato che deve necessariamente abbracciare un orizzonte di respiro internazionale. La crescita professionale che si viene così a creare, unita ad una maggiore responsabilizzazione della ricerca stessa, è sancita dal capo Vi del contratto:«Formazione, aggiornamento e valorizzazione del personale». La piena valorizzazione del fattore ricerca che in esso viene delineata,sia in forma diretta (formazione, autonomia e libertà della ricerca) sia in forma indiretta (ad esempio attraverso il sostegno all’autoimprenditorialità, all’occupabilità, alle invenzioni) si accompagna anche ad una attenzione particolare nei confronti del suo impatto territoriale. Con ciò si intendono la creazione di nuova impresa come diretta conseguenza delle attività di ricerca, le attività di trasferimento tecnologico e di contributo all’innovazione rivolte al mondo produttivo e dei servizi ma anche la messa a disposizione di opportunità professionali per personale altamente specializzato. Quest’ultimo aspetto, in un paese come l’Italia, afflitto com’è noto da una cronica “fuga di cervelli” all’estero, rappresenta un obiettivo di importanza primaria. .  
   
 

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