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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Luglio 2006
 
   
  SICUREZZA STRADALE: RIUNITO L’OSSERVATORIO REGIONALE VENETO IL 23 SETTEMBRE LA GIORNATA DELLA SICUREZZA

 
   
  Venezia, 6 luglio 2006 - “Oggi, paradossalmente, è una giornata felice: il rappresentante dell’associazione delle famiglie delle vittime della strada ha ringraziato l’Osservatorio Regionale sulla Sicurezza Stradale. Vuol dire che abbiamo lavorato bene. Andremo avanti su questa strada e stamani abbiamo fissato per il 23 settembre prossimo la prima “Giornata regionale della sicurezza stradale”, nella quale far convergere le iniziative di tutte le istituzioni interessate e per la cui realizzazione hanno promesso la loro collaborazione i gestori delle strutture viarie”. Con queste parole l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso ha commentato la riunione plenaria dell’Osservatorio, organismo voluto dalla Giunta regionale, al quale oggi il responsabile del Comitato Operativo Antonio Fojadelli, Procuratore capo di Treviso, ha riferito sui primi sei mesi di lavoro svolto. Il principale obiettivo è stato quello di creare un circuito di coordinamento tra i diversi enti e istituzioni coinvolti sulle tematiche della sicurezza – ha sottolineato Fojadelli – per diminuire un sacrificio umano gigantesco, che si traduce annualmente in Italia in circa 7 mila morti e 25 mila feriti gravi con mutilazioni, il dieci per cento dei quali sulle strade venete. “Abbiamo costatato un linguaggio comune e intendiamo mettere assieme forze ed energie – ha aggiunto in sostanza – per intervenire al meglio sul piano della prevenzione, su quello dell’educazione, sotto il profilo del miglioramento infrastrutturale ma anche sul fronte della repressione: una simile strage non può essere accettata come ineluttabile: è una vera e propria emergenza sociale, e la strada è la prima causa di morte tra i giovani dai 18 ai 35 anni”. Più in generale, “l’Osservatorio vuole recuperare il rispetto per valori che sono sacri: la vita, l’incolumità, la salute. Ma vi sono anche incredibili costi umani e finanziari”. In questo campo ci sono numerosi interventi possibili, grandi e piccoli, ma di sicuro l’educazione è uno dei fronti principali. “Ci rivolgeremo al garante della pubblicità – hanno annunciato Fojadelli e Chisso – perché intervenga su taluni messaggi pubblicitari, come quello che mostra giovani felici viaggiare in un’auto scoperta senza allacciare le cinture”. Più in generale vanno dati agli utenti della strada messaggi positivi e coerenti, e questo vale anche per i limiti di velocità, alcuni dei quali sono incoerenti e sembrano essere stati messi per fare cassetta. La conseguenze sono una repressione ingiusta e una pericolosa assuefazione all’incongruità della segnaletica. In proposito Chisso ha anticipato che sta predisponendo una circolare diretta alle Amministrazioni Comunali, perché evitino di porre limiti non richiesti dalle condizioni dell’infrastruttura stradale. “Chiamare incidente un sinistro stradale è riduttivo – ha poi spiegato Fojadelli – dal momento che non capita quasi mai per caso ma è causato da qualcuno”. Le cause principali sono velocità, condizioni del guidatore, disattenzione. Se la regione sta investendo fortemente e da anni per nuove infrastrutturazioni con elevati standard di sicurezza e per l’eliminazione dei punti neri, sul fronte del guidatore restano molte questioni aperte, sia relativamente alla guida in stato di ebbrezza sia sul possesso dei requisiti fisici e psichici di idoneità, sia sull’aggiornamento tecnico dei patentati. In ogni caso la patente a punti ha dato risultati positivi e gli incidenti gravi sono diminuiti; però sono in aumento i decessi nella cosiddetta utenza debole, cioè pedoni e ciclisti. .  
   
 

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