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Notiziario Marketpress di Venerdì 29 Febbraio 2008
 
   
  VENETO / VENEZIA – ZAIA: ´NO ALL’ECOPASS, SÌ AL NUMERO PROGRAMMATO´

 
   
  “Totale contrarietà ad ogni ipotesi di ecopass per i turisti, piuttosto programmiamo gli ingressi”. Non ha tentennamenti il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia nel ribadire il suo fermo “no ad una simile proposta, e non perché siamo in campagna elettorale, sia chiaro – sottolinea – ma perché si tratta di un puro e semplice balzello per la città lagunare, una tassa aggiuntiva, in qualunque modo si tenti di mascherarla o chiamarla, dagli effetti devastanti per tutto il Veneto sul piano dell’immagine turistica, a livello nazionale e internazionale. La lettura che ne verrà data soprattutto all’estero, come già accaduto, sarà che in Italia temono i turisti. E mentre qualche giorno fa abbiamo presentato assieme il sistema Venezia alla Bit, ora ci si dimentica che, dei 61 milioni e mezzo di presenze turistiche del Veneto, quasi 50 milioni vengono registrate fuori dalla città lagunare”. “Se c’è un problema di evitare sovraccarichi rispetto alla spazio fisico veneziano, si faccia ricorso al numero programmato, non a una selezione di censo: Venezia è di tutti e non può essere trasformata in una meta per soli ricchi: quanti sono i Bill Gates che ci sono venuti in sacco a pelo da giovani e poi ci sono tornati da nababbi dopo aver costruito un impero?”. “A me non risulta che Venezia viva di molte altre attività diverse da quelle che ruotano attorno al turismo – aggiunge Zaia – e dunque finiamola di dire che i turisti sono un problema, sennò non mancheranno voci autorevoli, come abbiamo letto anche di recente, che diranno che di turisti ce n’è che basta. In tutto questo, poi, ci si dimentica di dire che i turisti che vengono a Venezia pagano già e non poco: 6,5 euro per un viaggio in battello, di sola andata, che significa minimo 13 euro per muoversi. Ecopass di vario genere come quelli ipotizzati finora dagli amministratori veneziani hanno forse effetti positivi sulle casse comunali, ma sul turismo hanno più conseguenze nefaste. Non solo ingenerano preoccupazioni nei potenziali ospiti stranieri ma anche fenomeni di concorrenza sleale tra località dell’interland. Infine causano effetti anomali che, per paradosso, impoveriscono Venezia e i suoi esercizi pubblici senza diminuire i flussi: ci sono viaggi organizzati che pernottano e utilizzano i ristoranti di Padova o Treviso e poi giungono a Venezia in treno: il numero dei turisti resta fuori controllo e le ricadute economiche sono altrove. Non mi pare un grande successo”. “Il Veneto ha al suo interno il patrimonio Venezia – conclude Zaia – ma per le sue problematiche è meglio pensare ad una codifica normativa della specificità di questa città, una sorta di “Venezia Capitale”, proprio perché essa rappresenta una opportunità per la regione ma ha anche caratteristiche che vanno risolte ad hoc”. .  
   
 

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