Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2008
 
   
  PRESTITO SULL’ONORE ALLE FAMIGLIE “BORDER LINE” FISSATI I REQUISITI E LE CONDIZIONI PER OTTENERLO DA 1.000 A 10.000 EURO SENZA INTERESSI RIMBORSABILI A RATE ANCHE ALLE GIOVANI COPPIE

 
   
   Trento, 3 marzo 2008 – Anche le giovani coppie e le famiglie “border line” potranno contare, in caso di necessità, sul prestito sull’onore. La Giunta provinciale ha definito il 29 febbraio, con una delibera firmata dall’assessore alle politiche sociali, le modalità d’applicazione di una misura destinata a venire incontro alle giovani coppie che intendono creare una famiglia e alle famiglie con figli a carico che non possono essere definite “povere” ma che, a fronte di una spesa imprevista o della nascita di uno o più figli, devono affrontare nuove e gravose spese ed alle quali le banche non fanno credito. L’atto della Giunta, per molti aspetti innovativo, elenca i requisiti e le condizioni richieste ai beneficiari, i criteri da adottare per la valutazione della loro condizione economica, i limiti massimi e minimi della stessa, le spese per le quali è possibile chiedere il prestito (da 1. 000 a 10. 000 euro), i criteri per determinare l’ammontare del prestito e la sua durata. La misura diventerà immediatamente operativa non appena saranno sottoscritte le necessarie convenzioni con le banche. Un anno di sperimentazione fornirà le indicazioni per calibrare l’intervento sulle reali esigenze delle famiglie. Le risorse messe a disposizione per il 2008 dalla Provincia per il prestito sull’onore a giovani coppie e famiglie in difficoltà ammonta a circa 200. 000 euro. Con il regolamento di attuazione dell’articolo 25 bis della legge provinciale 14/1991 (Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento), entrato in vigore nel dicembre 2006 e che ha appunto previsto i prestiti sull’onore (finanziamenti da 1. 000 a 10. 000 euro a tasso zero concessi a persone e famiglie che si trovano in situazioni temporanee di gravi difficoltà finanziarie), la Giunta aveva allargato a fasce sociali non ancora definibili come “povere”, ma comunque in situazioni di rischio – quel ceto medio “border line” che fa fatica ad arrivare alla quarta settimana e del quale tanto si parla in questo periodo - la possibilità di accedere a prestiti per spese legate a situazioni particolari di gravi difficoltà finanziarie. Si tratta di prestiti che grazie a convenzioni con gli istituti bancari potranno essere restituiti ratealmente senza pagare alcun interesse. L’iniziativa ha carattere sperimentale (un anno per poter poi verificare la corrispondenza della misura alle reali esigenze delle famiglie) e rappresenta una concreta vicinanza dell’amministrazione provinciale a chi non avrebbe possibilità di accedere ad altre forme di credito. Con la delibera di oggi, la Giunta ha provveduto ad approvare gli adempimenti attuativi dell’articolo 10 del regolamento, gli elementi variabili per l’applicazione del modello Icef, il modulo per la domanda e lo schema di convenzione con le banche che erogheranno il prestito. Ecco, di seguito, quanto c’è da sapere sul prestito sull’onore. Il prestito consiste nell’erogazione, senza interessi, di una somma compresa tra 1. 000 e 10. 000 euro a famiglie ed a persone che si trovino in situazioni temporanee di gravi difficoltà finanziarie (anche su segnalazione di soggetti pubblici o privati operanti nella rete dei servizi alla persona, quali ad esempio la Caritas, le parrocchie, eccetera). Per ottenere il prestito è necessario rivolgersi, sulla base della propria residenza, ai Comuni di Trento e di Rovereto ed ai Comprensori. Il prestito è concesso per un periodo di tempo concordato (massimo 5 anni, valutate l’entità del prestito richiesto, le condizioni economiche attuali del richiedente e le prospettive economiche future) per far fronte a determinate spese. La domanda può essere ripresentata qualora nel corso della durata prevista per la concessione del prestito il beneficiario abbia rimborsato completamente il prestito concesso. Non è ammessa la concessione del prestito qualora il richiedente o altri componenti del nucleo familiare siano beneficiari di altre agevolazioni pubbliche concesse per gli stessi fini per i quali è richiesto il prestito. Beneficiari del prestito possono essere giovani coppie sposate da non oltre 5 anni; famiglie con tre o più figli a carico (quelli che risultino a carico nell’ultima dichiarazione dei redditi presentata o che nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda non abbiano percepito redditi propri per un importo superiore a quello stabilito dalla normativa fiscale) o con uno o più figli disabili (invalidità certificata dalla competente commissione sanitaria). Per famiglia si intende la famiglia anagrafica così come indicata dall’articolo 4 del Dpr 30 maggio 1989, numero 223 (insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune); famiglie con aumento del carico familiare derivante da parto gemellare o plurigemellare; gestanti e donne che hanno appena partorito e che vivono sole; famiglie composte da un unico genitore con uno o più figli minori). Si considera come componente della famiglia anche il figlio concepito. Requisiti La domanda deve essere presentata da un componente della famiglia in possesso dei seguenti requisiti: maggiore età; residenza anagrafica in un comune della provincia di Trento; cittadinanza italiana o di uno stato dell’Unione europea; possesso della carta di soggiorno per i cittadini extracomunitari. Condizioni per ottenere il prestito: impossibilità di accedere al credito per mancanza di garanzie o l’esclusione dal diritto alla cessione del quinto dello stipendio o alla concessione di prestiti agevolati in relazione alla posizione di lavoro; una condizione economica familiare annua espressa in reddito equivalente compresa tra i limiti minimi e massimi stabiliti annualmente dalla Giunta provinciale. Le spese per le quali si può chiedere il prestito: spese sanitarie non coperte dal servizio sanitario e spese assistenziali sostenute dal richiedente e dalla sua famiglia; spese legali conseguenti a domande di separazione dei coniugi o di scioglimento del matrimonio; spese funerarie a seguito della morte di un congiunto di primo grado; spese relative all’alloggio (anticipo canone di locazione, acquisto primo arredo, interventi di manutenzione straordinaria); spese scolastiche (spese per il convitto comprese) per l’iscrizione e la frequenza di figli a scuole secondarie di secondo grado, a istituti di formazione professionale e a corsi di riqualificazione professionale o a corsi universitari; completamento di versamenti per contributi volontari a fini pensionistici; spese relative alla futura nascita di un figlio ed al neonato. Le spese ammissibili devono essere documentate all’atto di presentazione della domanda da preventivo o da altra idonea presentazione della spesa per la quale si richiede il prestito. Limiti di reddito e condizione economica Il prestito può essere concesso nel caso in cui l’Icef sia compreso tra 0,15 (tetto assistenziale maggiorato del 50 per cento) e 0,25 (tetto assistenziale maggiorato del 150 per cento). In applicazione di tali limiti si possono fare i seguenti esempi: potranno chiedere il prestito sull’onore le famiglie composte da due genitori, uno solo dei quali lavoratore dipendente, e un figlio disabile, che hanno un reddito netto mensile compreso tra 1. 176 euro e 1. 961 euro o, se a lavorare sono entrambi i genitori, con un reddito complessivo compreso tra 1. 292 euro e 2. 153 euro; una famiglia composta da due genitori ai quali sono nati due figli gemelli con reddito netto mensile compreso tra 1. 419 euro e 2. 363 euro se a lavorare è solo un genitore, tra 1. 534 euro e 2. 557 euro se a lavorare sono entrambi; le famiglie composte da almeno cinque componenti (3 figli) con un reddito compreso tra 1. 644 euro e 2. 740 euro se a lavorare è un solo genitore, tra 1. 759 euro e 2. 932 euro se lavorano entrambi i genitori. Le procedure L’interessato presenta domanda all’ente gestore di riferimento (Comuni di Trento e di Rovereto e Comprensori) redatta su apposito modulo e corredata dei documenti necessari. L’ente gestore comunica alla banca il nominativo del beneficiario, l’ammontare del prestito e il piano di ammortamento per la restituzione del debito. Entro circa due settimane dalla data di identificazione anagrafica, la banca liquida il prestito al beneficiario in un’unica soluzione. Oneri a carico del beneficiario rimborso alla banca della quota capitale attraverso il pagamento di rate mensili costanti; gli oneri tributari imposti per legge; gli eventuali interessi di mora per ritardato pagamento; il rimborso alla banca della quota residua del prestito e della quota interessi relativa alle rate non corrisposte (decadenza) o di tutti gli interessi maturati (revoca). Oneri a carico dell’ente gestore: rimborso alla banca degli interessi sul prestito concesso; riscossione coattiva nei casi di mancato recupero del prestito da parte della banca; restituzione alla banca delle rate del prestito non ancora versate dal beneficiario nel caso di mancato recupero da parte della banca medesima. .  
   
 

<<BACK