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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Marzo 2008
 
   
  MEDICINA VETERINARIA: LIMITARE NUMERO ISCRITTI PER ARGINARE % DISOCCUPATI SUL MERCATO ITALIANO

 
   
  Nell’ambito del convegno ‘La medicina veterinaria tra rinnovamento e tradizione’ organizzato dalla facoltà di Pisa, Nomisma ha riproposto i risultati del ‘Libro bianco della professione veterinaria’, pubblicato nel 2005, da cui emerge una situazione sconsolante: oltre il 14% dei neo-veterinari italiani non ha ancora trovato un lavoro stabile a cinque anni dalla laurea. In Europa un medico veterinario su sei è italiano, il numero degli studenti italiani è pari ad oltre il 25% di quelli europei, le facoltà di Medicina veterinaria rappresentano inoltre il 20% dell’offerta universitaria europea. La situazione ha già oggi forti ripercussioni sul mercato del lavoro dove si registrano primati sconsolanti: oltre il 14% dei neo-veterinari italiani non ha ancora trovato un lavoro stabile a cinque anni dalla laurea; preoccupa ancor di più che tra 10-15 anni tale percentuale salirà fino al 30%. In quest’arco di tempo infatti i posti di lavoro nel settore diminuiranno e si registrerà nel nostro Paese un calo complessivo del numero di veterinari occupati del 2-4% rispetto ad oggi. Contestualmente i nuovi veterinari cresceranno ancora a un ritmo medio del 3-4% ogni anno, con una inevitabile congestione del mercato del lavoro. Per non precipitare nel baratro della precarietà professionale molti sono gli interventi da fare: limitare ulteriormente il numero degli iscritti; adeguare la formazione universitaria alle attuali e future esigenze del mercato; evitare di generare profili professionali che il mercato non potrà mai recepire; qualificare e distinguere la formazione del professionista veterinario, riducendo la competizione esterna di altre figure professionali, come biologi o chimici. .  
   
 

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