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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2008
 
   
  CONVEGNO SULLA NUOVA LEGISLAZIONE DEL SETTORE STRUMENTI INNOVATIVI PER IMPRENDITORIA SOCIALE

 
   
  Padova, 3 febbraio 2008 - “Le amministrazioni pubbliche applichino la legge regionale sulla cooperazione e le delibere regionali che le attuano senza timori, perché sono previste da una legge e da regolamenti regionali che hanno piena validità normativa riconosciuta anche a livello statale. Le polemiche sorte in merito all’aggiudicazione degli appalti da parte delle cooperative sociali non hanno ragione di essere, anzi hanno provocato danni notevoli a un settore che invece deve essere sostenuto per l’indotto non solo economico ma sociale che comporta”. Questo è uno dei passaggi dell’intervento di Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali che ha parlato il 28 febbraio a Padova, Hotel Holiday Inn, al convegno regionale dal titolo: “Nuova legislazione per la cooperazione sociale veneta: strumenti innovativi per l’imprenditoria sociale di domani”, promosso dalla Confcooperative Veneto-federsolidarietà. Valdegamberi ha svolto una relazione sul ruolo della Regione per la cooperazione sociale che ha preso in esame, tra l’altro, la recente normativa regionale attuativa della legge regionale n. 23 del 2006 con le importanti novità in particolare sulle modalità di affidamento dei servizi da parte delle amministrazioni pubbliche alle cooperative che inseriscono al lavoro persone svantaggiate e/o con disabilità. Sono intervenuti tra gli altri Ugo Campagnaro Presidente di Federsolidarietà Veneto (la responsabilità della cooperazione sociale nella funzione pubblica) ed esponenti di amministrazioni pubbliche quali il consigliere regionale Raffaele Zanon, l’assessore provinciale di Padova Massimo Giorgetti, l’assessore comunale di Padova Piron, l’eurodeputato Iles Braghetto. L’assessore regionale ha ricordato la grande dimensione economica della cooperazione sociale veneta con le sue 630 aziende e i circa venticinquemila addetti. “La cooperazione sociale - ha detto - rappresenta uno dei settori più sensibili e importanti sia dell’economia veneta sia delle politiche sociali, in particolare per le sue attività di servizi alla persona e di inclusione sociale tramite l’inserimento lavorativo di persone con disabilità ma anche di persone svantaggiate e/o deboli. I recenti provvedimenti della Giunta veneta - ha spiegato - sono attuativi della legge regionale n. 23 del 2006 che è fortemente innovativa e all’avanguardia in Italia e anche a livello europeo perché si incardina in un contesto generale che vede l’accreditamento delle strutture sociosanitarie da un lato e dall’altro la presenza del terzo settore nei piani di zona non solo in veste di esecutore di azioni ma anche di programmazione di interventi sul territorio. La legge sulla cooperazione sociale realizza il principio di sussidiarietà stabilito dalla Costituzione (affidando perciò la soddisfazione dei bisogni della persona al soggetto ad essa più prossimo) per queste particolari imprese che coniugano imprenditorialità e solidarietà sociale e costituiscono un riferimento imprescindibile per le moderne politiche sociali pubbliche e un braccio operativo necessario del Welfare. Uno degli aspetti più importanti delle delibere di attuazione della legge - ha sottolineato - è il conferimento della titolarità dei servizi (dall’accordo di programma alle concessioni) e quindi il riconoscimento della funzione pubblica della cooperazione sociale. I provvedimenti regionali - ha detto ancora l’Assessore - rendono possibili inoltre nuove forme d’intervento a sostegno del settore, in particolare sull’affidamento dei servizi e il criterio della territorialità che si devono seguire nelle gare d’appalto nei confronti delle cooperative che inseriscono al lavoro persone svantaggiate e deboli, realizzando fondamentali azioni di inclusione e di coesione sociale”. .  
   
 

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