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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Marzo 2008
 
   
  LE UNIVERSITÀ E L´INDUSTRIA UNISCONO LE FORZE PER UNA TECNOLOGIA PIÙ FLESSIBILE

 
   
  Bruxelles, 4 marzo 2008 - Con il costante aumento dell´influenza della tecnologia su tutte le componenti della vita moderna, continua a crescere anche l´importanza della sua affidabilità. I partner del progetto da 18 Mio Eur Deploy («Industrial deployment of system engineering methods providing high dependability and productivity»), finanziato in parte nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue, intendono potenziare le caratteristiche di affidabilità e flessibilità della tecnologia in tutti i settori - dai telefoni cellulari ai satelliti. «Spesso è fondamentale potersi affidare a questi sistemi» spiega Cliff Jones, professore di informatica presso l´Università di Newcastle, nel Regno Unito, che funge da coordinatore del progetto. «Ad esempio, è in fase di sviluppo un dispositivo che fa spegnere l´automobile quando ci si ferma al semaforo per poi riaccenderla quando si deve ripartire. L´ultima cosa che vorremmo è che non funzionasse, lasciandoci con una fila di automobilisti arrabbiati dietro di noi, o anche peggio, che il sistema spegnesse l´automobile nel momento sbagliato, mentre guidiamo. » «Sono convinto che i sistemi semplici siano gli unici affidabili. È logico: se ci sono troppe opzioni, diventa troppo difficile prevedere che cosa potrebbe accadere» aggiunge. Nei prossimi quattro anni, un consorzio di cinque partner del mondo accademico e cinque partner dell´industria lavorerà su diverse tecnologie in cinque settori, nell´intento di sviluppare sistemi nei quali la flessibilità sia una caratteristica presente fin dall´inizio, invece che qualcosa da aggiungere dopo la produzione. I cinque settori comprendono i trasporti, l´industria automobilistica, il settore aerospaziale, le telecomunicazioni e le informazioni commerciali, ciascuno associato ad uno specifico partner industriale. «Per noi è un grande onore lavorare con alcuni dei nomi più illustri dell´industria europea» afferma il direttore del progetto, il professor Sascha Romanovsky dell´Università di Newcastle, aggiungendo che un progetto di questo tipo normalmente sarebbe gestito dall´industria piuttosto che dal mondo accademico. «I partner industriali investono il 50% del proprio denaro, un segnale sicuro del fatto che prendono sul serio l´iniziativa» aggiunge. «Abbiamo chiarito dall´inizio che non intendiamo effettuare attività di ricerca che non rispondano alle esigenze dell´industria. Il progetto avrà successo solo se riusciamo a creare quello di cui hanno bisogno e che possono utilizzare» spiega il Prof. Romanovsky. «Ogni sistema che creiamo dev´essere autosufficiente e il personale deve comprendere i nostri metodi e strumenti. Questo è solo un progetto di quattro anni che terminerà quando lo lasceremo, ma il punto è che questi metodi durino per molti anni a venire. » I sistemi sviluppati nel progetto Deploy, che si basa sui risultati del progetto Rodin («Rigorous open development environment for complex systems») finanziato dal 6°Pq, alla fine saranno sperimentati e collaudati in uno studio pilota della durata di un anno, prima di entrare in produzione o essere integrati in progetti quali la missione su mercurio dell´Agenzia spaziale europea nel 2013 o i treni della metropolitana di Parigi. Per maggiori informazioni, consultare: http://www. Deploy-project. Eu/ .  
   
 

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