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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2008
 
   
  JUMPER (JUMPER): UN FILM SUL CARATTERE ATTUALE DELLA FRENESIA VISIVA

 
   
  Milano, 3 marzo 2008 - Il giovane David Davey scopre a 17 anni di essere un Jumper, di avere lo straordinario potere di teleportarsi ovunque e in qualsiasi momento, grazie a un´anomalia genetica, che pochi altri esseri umani hanno avuto nel corso dei secoli . Ben presto scopre che il salto non è scevro da conseguenze: quando un jumper si proietta altrove, apre letteralmente un buco nel continuum spazio temporale e lascia una sorta di cicatrice, che permane nell´aria alcuni secondi, sotto forma di fumo. Qualunque cosa o persona entri in contatto con la cicatrice è destinata a essere distrutta, o permanentemente alterata. Proprio per questo motivo esiste una setta segreta, i pPaladini, che ha fatto voto di individuare ed eliminare tutti i jumper presenti in una data epoca storica. Sfuggito al padre adottivo, David comincia a padroneggiare la tecnica e a usarla per rubare nelle banche, viaggiare, godersi la vita a New York e ritrovare la madre. Tratto da un romanzo di Steven Gould, inedito in Italia, il film diretto da Doug Liman e sceneggiato da David S. Goyer, Simon Kinberg, Jim Uhls mette in scena una trama superficiale, non delinea i personaggi e le situazioni chiaramente, mostra, attraverso vari salti spaziali, diverse location - Sfinge, Big Bang, Tokyo - da cartolina, come in una bella foto turistica, senza peraltro valorizzarli. L’unica sequenza del film lunga, posata e seguibile è quella dedicata a Roma, al Colosseo, dove David si lascia arrestare dai poliziotti italiani, restando per ore in attesa di un magistrato. .  
   
 

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