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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Marzo 2008
 
   
  VISITA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NELLE MARCHE - GLI INTERVENTI DI SPACCA E NAPOLITANO AL CONVEGNO ŽLŽECONOMIA MARCHIGIANA NEL MERCATO GLOBALE Ž

 
   
  Ancona, 4 marzo 2008 - Le Marche creative, simboleggiate dalla genialita`` dello scenografo maceratese premio Oscar Dante Ferretti, e le Marche del fare, sintetizzate da alcune cifre: una crescita del Pil del 2. 6 %; un tasso di disoccupazione al 2,7%, il minimo nella storia della regione; una crescita dell``export del 14%: e`` il quadro della regione che il governatore Gian Mario Spacca ha fornito oggi al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all``Universita`` Politecnica aprendo i lavori del convegno ŽLŽeconomia marchigiana nel mercato globaleŽ, in un Aula Magna gremita di Parlamentari marchigiani, assessori e consiglieri regionali, autorita` civili, militari e religiose, oltre ad alcuni tra i maggiori rappresentanti dellŽimprenditoria marchigiana. Spacca ha rivolto a Napolitano un ````saluto affettuoso````, ricordando il rapporto che lega il Capo dello Stato alle Marche: ````Un rapporto che si e`` consolidato 10 anni fa, in occasione del dramma del terremoto, quando nella sua veste di ministro degli Interni ci fu accanto nella fase dell``emergenza e nell``impostazione della legislazione della ricostruzione. E 10 anni dopo, nella ricorrenza di quell``evento, come presidente della Repubblica, ha saputo trovare le parole piu`` giuste per sottolineare la forza, il coraggio, la capacita` di risposta della nostra gente a quella tragedia````. E un saluto ````pieno di calore ed affetto```` Spacca lo ha rivolto anche alla signora Clio, Bittoni, marchigiana di Chiaravalle. A questo punto la folta platea si e` rivolta con un affettuoso applauso allŽindirizzo della moglie del Presidente della Repubblica che questa mattina si e` recata in visita allŽOspedale Pediatrico Salesi di Ancona. ````la signora Napolitano - ha continuato Spacca - interpreta perfettamente l``identita`` della gente delle Marche: l``impegno costante, la determinazione, la mitezza, la resistenza alla fatica, la sobrieta``, la discrezione````. ````Tutti noi nella nostra comunita`, ogni giorno, cerchiamo di meritarci l``onore di essere marchigiani - ha proseguito Spacca - rispettando gli insegnamenti e lo spirito dei nostri padri. Attraverso la passione, il rigore e il senso di responsabilita`` nei comportamenti, e, soprattutto, con la tensione costante ad ``abbreviare le distanze tra il dire e il fare``, una definizione del riformismo della politica data da Giovanni Falcone, con una espressione di straordinaria incisivita` Ž. Queste virtu`, hanno ````consolidato e rafforzato un modello sociale, economico, istituzionale, che per indici di crescita e coesione oggi pone le Marche nelle posizioni di eccellenza nel nostro Paese````. Spacca ha quindi parlato di ````un sistema economico vitale, che sviluppa una strategia competitiva basata su due leve fondamentali: l``innovazione e l``internazionalizzazione. Non la delocalizzazione - ha tenuto a precisare - ma l``internazionalizzazione, che significa guardare soprattutto alle aree di maggior crescita del mondo, dove e`` possibile acquisire importanti quote di mercato````. ````Naturalmente - ha poi ammesso Spacca - esistono anche criticita` settoriali e territoriali, che non sono sottovalutate. Anzi, c``e`` un grande impegno per limitarne gli effetti, a tutela del lavoro e dei lavoratori. Perche` il lavoro, soprattutto, e`` la nostra ricchezza. Le Marche non possiedono rendite di posizione, ne` di natura finanziaria, ne` commerciale o di materie prime````. Da qui, il riferimento al modello marchigiano di sviluppo, ````studiato in tutto il mondo, perche`` - in contrasto con la teoria economica classica - e`` stato capace di alimentare una crescita senza fratture come lŽaveva definita il grande economista Giorgio Fua`, coniugando sviluppo e coesione, qualita` della vita e del territorio, rigore e responsabilita` ````. ````La nostra regione, soprattutto in questa delicata e complessa fase di incertezza, vuole condividere ed essere un riferimento per i problemi della comunita` nazionale. Un riferimento - ha aggiunto Spacca - capace di alimentare fiducia in quanti vogliono affrontare il futuro, coniugando la crescita con la coesione sociale, nel rispetto dell``ambiente e del territorio. Le Marche, si propongono come un modello di quella ``cultura della coesione e della creativita` di cui ha tanto bisogno il nostro Paese, come lei - rivolto a Napolitano - ha sottolineato nel suo discorso di fine anno. Per allontanare lo spettro del declino e rilanciare con forza la speranza e la fiducia nel futuro. Secondo Spacca la visita del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano assume un particolare significato anche perche` avviene in un periodo ````importante per la vita della nostra Repubblica: le celebrazioni del 60/o anniversario della CostituzioneŽ. ````Lei Presidente - ha proseguito Spacca - rappresenta l``unita`` nazionale. E`` l``autorevole e convinto Garante della Costituzione, che incarna il patrimonio straordinario di valori di liberta`, di eguaglianza, di giustizia, di pace e progresso sociale, scaturiti dalla storia gloriosa del nostro popolo````. ````Valori vivi, sentiti, che - ha aggiunto - ci hanno consentito sempre, anche a fronte di aspre contrapposizioni, di ritrovare la forza di un cammino comune. Sono valori che garantiscono la linfa vitale della democrazia e che lei contribuisce a consolidare e diffondere con l``esempio della sua vita e del suo messaggio. Ž Il Capo dello Stato, intervenuto fuori programma, a chiusura dei lavori del convegno, ha mostrato il suo apprezzamento per i successi che continua a mostrare il cosiddetto ````modello marchigiano```` del quale ha sottolineato la ````singolare sintonia che realizza fra realta`` produttiva, istituzioni e autonomie, restando in armonia con i valori della gente marchigiana. I meriti di questo sistema, basato sulla piccola e media impresa sono indubbi. Ma Ž ha proseguito Napolitano - rimane un gravissimo divario nello sviluppo economico e civile di una parte dell``Italia rispetto all``altra. Devono farsene carico anche gli studiosi. Mi auguro che ci sia una nuova leva di economisti coraggiosi, intelligenti, perche` Ž ha sottolineato- non ci sarebbe stata crescita, sviluppo lungo sentieri difficilmente immaginabili dopo stagioni economiche difficili del dopoguerra se non si fossero sprigionate formidabili energie creatrici dal mondo imprenditoriale e dal mondo del lavoro; se non ci fosse stato un sistema delle istituzioni a sostenerle; in ultimo, se non ci fossero state intelligenze straordinarie, innovative, anticonvenzionali impegnate nella ricerca di un nuovo possibile sviluppo````, cosi` il Presidente della Repubblica, elogiando la figura dell``economista Giorgio Fua``, uno dei fondatori dell`` Universita` di Ancona e dellŽIstao, ricordando che con la sua attivita` ha dimostrato come ````un grande economista```` possa operare per l``interesse generale e il progresso sociale. .  
   
 

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