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Notiziario Marketpress di Venerdì 07 Marzo 2008
 
   
  PER L´INEDITA PRIMA DI "L´ELISIR D´AMORE" DI DONIZETTI NELLA VERSIONE NELLA LINGUA DEI SEGNI ITALIANA PREVENDITE APERTE ANCHE SABATO 8 MARZO

 
   
  Uno spettacolo già quasi "tutto esaurito", un secondo propostoin seguito alla grande richiesta di biglietti ed un´anteprima aperta agli studenti. Sta suscitando grande interesse nella Marca e ben oltre i suoi confini, lo spettacolo-sfidaportato in scena dall´Ens, Ente Nazionale Sordi, al Teatro Comunale di Treviso il 15 e 16 marzo: una grande avventura teatrale per attori silenzioni che hanno deciso di indagare il mondo della lirica realizzando "L´elisir d´Amore" di Gaetano Donizetti, per la prima volta interamente tradotto nella Lingua dei Segni Italiana (Lis). Per far fronte alle molte richieste, la biglietteria del Teatro Comunale - già aperta dal 4 marzo - sarà a disposizione del pubblico dal martedì al venerdì dalle 15 alle 18 ed anche sabato mattina, dalle 10 alle 12. 30. I biglietti hanno un costo variabile da 5 euro (loggione) a 15 (platea) edaranno accesso ad uno spettacolo davvero unico che dimostrerà che i sordi possono davvero cantare con le mani ed ascoltare con gli occhi tutte le sfumature e le arie liriche, esprimento con la lingua dei segni i concetti più astratti, le sfaccettature e gli stati dell´animo umano nei vari momenti della vita, della poesia e dell´arte. Concetti concreti e non voli pindariciche la Compagnia Teatrale Scudo Blu, nata nel 2003 in seno alla sezione trevigiana dell´Ens, riuscirà a dimostrare sul palco del Comunale, grazie alla collaborazione di Teatri Spa - Società strumentale della Fondazione Cassamarca ed Eurobottega, la Bottega Internazionale della Musica. Lo spettacolo, realizzato con il sostegno di Provincia di Treviso e Comune di Treviso, gode dei patrocini di Ministero della Solidarietà Sociale, Regione del Veneto, Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Treviso ma, soprattutto, dell´infaticabie ed entusiasta collaborazione tra sordi ed un gruppo di ragazzi udenti che hanno frequentato i corsi di Lingua Italiana dei Segni. Nemorino ed Adina (i protagonisti dell "Elisir d´Amore") si corteggeranno e si ameranno in silenzio, attraverso la Lingua Italiana dei Segni, trai i gesti silenti di tutti gli altri personaggi dell´opera la cui "gestualità-corale" sarà diretta da Sara Callegari, mentre la regia dell´inedita versione sarà affidata ad un regista di chiara fama come Ivan Stefanutti (scene di Benito Leonori, movimenti coreografici di Laura Ruocco). Per gli udenti, la musica sarà quella diretta da Richard Bonynge sul podio della English Chamber Orchestra, tratta da una storica incisione con le voci di Joan Sutherland e Luciano Pavarotti (Ed. Decca): due voci inarrivabili di un passato recente accompagneranno così la silenziosa voglia di cantare di un gruppo di caparbi artisti silenziosi. E in attesa di poter applaudire lo spettacolo - da sempre sostenuto da Fondazione Cassamarca e Teatri spa non solo mettendo a disposizione la struttura teatrale ma anche collaborando attivamente nell’allestimento dello spettacolo - va sicuramente sottolineato che esso rappresenta una delle molte iniziative proposte e sostenute dall’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi per il riconoscimento della Lingua Italiana dei Segni, ma anche un "segno" forte di identità espresso da chi non può "alzare la voce", soprattutto a difesa di chi ancora non ha scoperto l’enorme valore umano, culturale e sociale della Lingua dei Segni. Così appaiono quantomai opportune la riflessione e la domanda di Carlo Righetto, presidente della sezione trevigiana dell´Ens: "Adesso che ci sembra di avere raggiunto il nostro obiettivo, testimoniando il nostro lavoro e le nostre possibilità, vogliamo lanciare un’ultima sfida agli udenti che ancora guardano con diffidenza al “nostro mondo”, o, peggio, con indifferenza o pietà. Costernati, troppo spesso ci capita di osservare come oggigiorno sempre più spesso i genitori di bambini sordi, forse nel tentativo di negare a se stessi il problema, o di tutelare i propri figli dalla morbosa curiosità di cui è vittima ogni segnante, negano loro la possibilità della ormai consolidata educazione bilingue, inseguendo la chimera della chirurgia impiantista a tutti i costi, ritardando però ogni possibilità di un’educazione precoce. Ad essi voglio dire che nulla trasformerà un sordo in udente, e a nulla sarà servita la privazione di una lingua e una cultura. E che si ascolta col cuore, non con le orecchie. Grazie alla nostra educazione abbiamo sviluppato sensibilità particolari che ci permettono di vivere serenamente, lavorare, interagire normalmente con voi udenti, coltivare degli interessi ed accettare piccole scommesse… Quando riuscirete voi a comprendere noi, il nostro mondo, la nostra cultura, la nostra lingua, e riuscirete, finalmente, a segnare?" Info: 0422. 540480 - www. Enstreviso. It .  
   
 

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