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Notiziario Marketpress di
Venerdì 07 Marzo 2008 |
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TURISMO SEGNO POSITIVO NELL’IMOLESE
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Nonostante l’inattività dell’autodromo, il comparto turistico del circondario imolese ha tenuto, come si evince dai dati ufficiali con il segno più, presentati nei giorni scorsi dalla Provincia di Bologna. I numeri comunicati da via Zamboni parlano chiaro: nel 2007 Imola ha totalizzato 64. 761 arrivi e 148. 717 presenze (pernottamenti). Nel 2006 gli arrivi erano 64. 761 e le presenze 135. 074. L’incremento di presenze per la città dell’autodromo è dunque del 10,10%. Bene anche il secondo centro del circondario, Castel San Pietro. La città termale totalizza infatti 23. 484 arrivi e 55. 475 presenze. Nel 2006 gli arrivi erano 23. 465 e le presenze 52. 370. L’incremento nelle presenze sul Sillaro è quindi del 5,93%. Il dato circondariale (relativo ai 10 Comuni che aderiscono al Nuovo Circondario imolese) è invece fornito dalla Stai, la Società turismo area imolese: nel 2007 il totale degli arrivi è di 105. 750, mentre le presenze sono 233. 412. L’anno precedente gli arrivi erano 104. 954 e le presenze 227. 972. L’incremento nelle presenze a livello circondariale si attesta al 2,39%. Il commento di Gianfranco Montanari, presidente della Stai: «I dati ufficiali elaborati dalla Provincia indicano una sostanziale tenuta in termini di arrivi e presenze di tutto il territorio imolese. In particolare è la città di Imola quella che tiene di più nel circondario, con un salto positivo del 10%. Ritengo questo un dato importante, considerando la chiusura dell’autodromo». Merito dell’impegno di quanti operano nel turismo, da chi fa promozione agli operatori alberghieri, fino alle imprese, che recentemente hanno collaborato con la Stai per la realizzazione di un nuovo pacchetto turistico, chiamato «Staibreak!», rivolto proprio alle aziende, per i loro clienti e i loro tecnici in soggiorno di formazione. «Un anno senza autodromo - rileva Montanari - ha determinato nei fatturati delle nostre strutture un calo dell’ordine del 18-20%, nonostante la buona performance in termini di numero di ospiti. Questo conferma come gli operatori si siano impegnati cercando accordi con i tour operator e attraendo le aziende in occasione degli eventi fieristici bolognesi. Una politica dei prezzi al ribasso, attuata però senza ridurre la qualità o tagliando drasticamente il personale. La perdita di un turismo dalle buone possibilità economiche, come quello relativo all’autodromo, che è assimilabile al turismo business fieristico, ci ha indotti a rivolgerci a turismi diversi, con facoltà di spesa molto minori». Denti stretti per un anno e poi? «Già il secondo anno sarà più dura - ammette Montanari -. Abbiamo fiducia nelle potenzialità dell’autodromo e del territorio. Valutiamo positivamente che i lavori di ristrutturazione dell’impianto siano stati veloci, cosa non consueta per un’opera pubblica, ma ci rendiamo anche conto che per rimetterlo in moto e ricreare il perduto effetto volano occorrerà ancora tempo. Resistere sarà sempre più impegnativo, per questo auspichiamo che si faccia più in fretta possibile e, come Stai, stiamo iniziando la nostra collaborazione con la Norman 95». . |
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