|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Marzo 2008 |
|
|
|
|
|
GIUSTIZIA ITALIANA: IN TOSCANA FIRMATO IL PROTOCOLLO CON GIUDICE DI PACE E UNIVERSITÀ
|
|
|
|
|
|
Lo scorso 5 maggio a Firenze è stato sottoscritto il protocollo di intesa tra Regione Toscana, rappresentata dalla vicepresidenza, giudice di pace di Firenze ed Università degli studi di Firenze per promuovere congiuntamente un’attività di ricerca e riflessione sulle attività di mediazione quale metodo di gestione e soluzione dei conflitti, finalizzato al rafforzamento del senso di sicurezza collettivo. Questo a partire proprio dalla esperienza maturata dal giudice di pace di Firenze presso cui è operativo un ufficio per la mediazione tra le parti per i procedimenti penali di competenza. Ma c’è anche un’esperienza più ampia di mediazione sociale, che riguarda tante situazioni che riguardano la nostra vita cittadina, dalle liti condominiali ai problemi di circolazione stradale, fino a tante difficoltà che possono caratterizzare le relazioni con altre culture. La strada della mediazione, spiega ancora il vicepresidente, punta a individuare soluzioni diverse, rispetto al percorso solo sanzionatorio, innanzitutto assicurando una possibilità di dialogo tra le parti che dia a tutti la possibilità di spiegare le sue ragioni. Tutto questo nella consapevolezza che la multa o comunque una condanna in sede giudiziaria spesso e volentieri non risolve il problema, ma a volte può perfino acuirlo. E che alla fine il malessere cittadino potrà accrescersi e sfociare in situazioni di minore sicurezza complessiva. Molte delle questioni che potrebbero essere oggetto di mediazione, tra l’altro, riguardano situazioni che possono contribuire a un maggiore o minore degrado urbano. Il governo regionale ha anche predisposto una bozza di legge, che consentirà di affrontare le varie tematiche relative alla sicurezza, alla convivenza civile e alla vivibilità delle città, alla pubblica quiete e alla tranquillità delle persone. Questo anche con l’obiettivo di individuare in modo omogeneo per tutta la Toscana i comportamenti rilevanti per le loro conseguenze sul disordine e il degrado, anche se di per sé non necessariamente criminali, e quindi di definire le azioni più opportune per farvi fronte, nella consapevolezza che le ordinanze dei singoli comuni possono avere una efficacia limitata. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|