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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Marzo 2008
 
   
  TERZA GIORNATA MONDIALE DEL RENE, INCONTRO A MATERA

 
   
  Matera, 11 marzo 2008 - L’aned, in qualità di Associazione Nazionale dei pazienti, promuove la Iii Giornata Mondiale del Rene, indetta per giovedì 13 marzo 2008, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Centro Nazionale Trapianti, del Ministero della Salute, per diffondere presso i cittadini una nuova cultura della Prevenzione delle malattie renali e della loro progressione alla fase terminale richiedente dialisi e trapianto, per incentivare la Ricerca scientifica, per difendere la salute di tutti e ridurre il forte peso sociale su pazienti e famiglie. Giovedì 13 marzo si terrà un incontro con il dott. Vito Gaudiano dell’Organizzazione Centro Sud Trapianti e la dott. Ssa Di Noia dell’Unità di Psicologia dell’ospedale di Matera, nell’aula magna del Liceo classico di Matera, dalle ore 11,00 alle ore 12,15, per illustrare ad un centinaio di ragazzi le problematiche, le insoddisfazioni, le aspettative di individui che vogliono sensibilizzare le Istituzioni e la gente comune sul diritto alla tutela della salute e della vita. “La giornata – spiega il segretario regionale, Donato Andrisani - è divenuta una importante occasione per focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica, dei media e dei politici della sanità sui tanti problemi che si pongono quotidianamente a tutti coloro che , nel mondo, soffrono di malattie renali”. In Basilicata i dati sono abbastanza simili a quelli nazionali: dal Registro Lucano, al 31/12/2007, risultano essere in dialisi 450 pazienti con una età media che supera i 60 anni, pochi in dialisi peritoneale e circa 150 trapiantati. Nel 2006 sono stati 75 i nuovi pazienti entrati in dialisi. Presso l’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Matera sono in trattamento un centinaio di pazienti. Per l’Anad “occorre quindi incentivare i programmi di prevenzione. Ciò significa anche predisporre piani di riconoscimento precoce di tali malattie nella popolazione generale e mettere in atto provvedimenti per controllare e rallentare l’evoluzione delle malattie scoperte mediante tale controllo. È essenziale che ciò avvenga, perché già oggi disponiamo di rimedi terapeutici e modifiche delle abitudini di vita di dimostrata efficacia e si può fare molto per rinviare nel tempo l’inizio del trattamento dialitico nei pazienti con insufficienza renale cronica, con vantaggi economici enormi per la Sanità Pubblica. Questi programmi di prevenzione richiedono la cooperazione fra specialisti di discipline mediche differenti (nefrologi, cardiologi, diabetologi, internisti) e la collaborazione dei medici di famiglia ai quali vanno affidati importanti compiti di valutazione precoce e di controllo del successivo comportamento terapeutico”. .  
   
 

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