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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Marzo 2008
 
   
  BARI: L’IMPRESA DI ESSERE DONNA

 
   
  Bari, 11 marzo 2008 - “Essere donna è volontà del Signore. Essere una donna che lavora un risultato, essere madre è un riconoscimento. Essere tutto questo insieme è una sfida ed è una un’impresa”. Lo ha detto Wafa´a Dikah Hamzé, consigliere del ministro dell’Agricoltura libanese nella cooperazione internazionale e nello sviluppo rurale, membro fondatore del Comitato Nazionale delle donne libanesi, testimonial stamani del Focus di lancio del n. 1/2008 di Bari Economica alla Camera di Commercio di Bari, dedicato all’8 marzo ed ai traguardi delle donne nell’economia, nella politica, nella cultura e nel sociale. “L’impresa di essere donna. 100 anni di conquiste per una nuova dimensione sociale” è il titolo dell’incontro promosso da Bari Economica in collaborazione con il Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bari. Wafa Dika’a Hamzè, presentata da Marisa Ingrosso, ha partecipato con una delegazione di dieci donne libanesi impegnate in un’attività formativa in agricoltura all’Istituto Agronomico Mediterraneo di Valenzano. “La lotta del movimento delle donne libanesi per i loro diritti – ha continuato l’ex ministra - risale a ottant’anni fa. Ci sono state notevoli conquiste, a cominciare dalla concessione dei diritti politici, nel 1952, fino alla nomina delle prime donne in parlamento nel 1964, e le prime due ministre nel 2004…il conseguimento, da parte delle donne, di un livello di istruzione sempre più alto ha fatto calare il tasso di analfabetismo femminile (dal 16% nel 1997 all´11. 8% nel 2004), aumentare la percentuale di forza lavoro femminile (23. 3% nel 2004). Le donne professioniste costituiscono il 10. 2% della forza lavoro femminile, mentre il 75. 8% sono salariate. Nel 1996 è nato il Comitato Nazionale per le Donne Libanesi (Nclw) e io sono stata una dei membri fondatori. Questo Comitato è il primo ente ufficiale per l´accrescimento dei diritti delle donne e gli emendamenti alle leggi. Nonostante questi sforzi, le restrizioni e le sfide persistono: le donne imprenditrici affrontano ancora problemi nell´ampliamento dei propri affari, costrizioni sociali legate al duplice ruolo delle donne che lavorano e che si occupano delle questioni familiari, sfide sul mercato, contatti con i fornitori di servizi. Il lavoro femminile è ancora limitato ad una serie circoscritta di attività a causa di una mentalità discriminatoria in base al sesso. L’aumento del livello di istruzione ed alfabetizzazione delle donne dovrebbe riflettersi in un maggiore coinvolgimento da un punto di vista economico, dalle lavoratrici alle imprenditrici, a livello sia normativo che politico”. Il Focus di Bari Economica, dopo l’introduzione del presidente del Comitato delle rivista, Antonio Barile, ha visto l’intervento di Luigi Farace, presidente della Camera di Commercio, che ha sottolineato il grande contributo dato dalle donne all’economia ed alla cultura in terra di Bari. “Bari è la quinta provincia italiana per numero di imprese rosa, oltre 30mila, su un totale regionale di 83mila (il 24% di tutte le imprese pugliesi). Alle nostre donne piace cimentarsi di più con il commercio, ma anche molto con l’agricoltura e le attività manifatturiere. Il settore edile è quello a più alto tasso di crescita a livello nazionale. Prevalgono le ditte individuali ma vanno aumentando quelle di capitale. Ed inoltre in Puglia le ditte individuali gestite da donne extracomunitarie sono 1. 722, il 7,4% in più rispetto al 2006, a conferma di una comunità che accoglie ed integra”. Farace ha altresì sottolineato l’apporto importante dato alla crescita di questi numeri dai Comitati per l’Imprenditoria Femminile delle Camere di Commercio. Stefania Lacriola, presidente del Comitato barese ha evidenziato il “grande divario tra ciò che le donne danno e quanto ricevono dalle istituzioni e dalla società: discriminazioni, precarietà, ricatti. La città si evolve grazie al rispetto, alla riduzione delle disuguaglianze, con la lotta ai fondamentalismi, becchi e nuovi, al fine di costruire una società equa e solidale”. La programmazione regionale pugliese dei fondi comunitari 2007-2013 pone al centro il tema delle pari opportunità e dell’inclusione sociale come anche dell’implementazione delle infrastrutture dello sviluppo. “Così – ha detto Elena Gentile, assessore alla Solidarietà Sociale, Politiche Sociali e Flussi Migratori della Regione Puglia - le istituzioni possono offrire alle donne quello che fino ad oggi è stato loro sottratto. Si aprirà una nuova fase per dare a tutte loro la possibilità di esternare il proprio talento e le proprie capacità, nella famiglia e nel lavoro”. . .  
   
 

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