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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Marzo 2008
 
   
  L’ODORE DEL TEMPO DI MAURIZIO SENTIERI

 
   
  Genova, 11 marzo 2008 - Verrà presentato mercoledì 12 marzo, alle ore 18. 00, alla Porto Antico Libri, il volume L’odore del Tempo, di Maurizio Sentieri, (De Ferrari Editore, €10). Insieme all’Autore interverranno i giornalisti Marina Giardina e Maurizio Mapelli, e la scrittrice Claudia Priano. L’opera prima di Maurizio Sentieri: L’odore del tempo è l’ultimo nato della collana “Codice Giallo”, diretta da Claudia Salvatori, celebre giallista vincitrice del Premio Tedeschi nel 1985 (con Più tardi di Amelia pubblicato a suo tempo da Mondadori e poi da De Ferrari come primo volume della collana con il titolo La Filosofa,) e del Premio Scerbanenco nel 2001 con Sublime anima di donna. Il volume di Sentieri si inserisce a pieno titolo nello spirito della collana: una alternanza di autori italiani contemporanei e di gialli dell’antichità, a dimostrazione di come il giallo e il noir possiedano una loro storia e tradizione anche in Italia e in Europa. Tra i ripescaggi vintage della collana gialla della De Ferrari: La tipografia dei due orsi di Ezio d’Errico, o Storie Gialle, Rosa e Nere di Carolina Invernizio. Il volume di Sentieri, un thriller particolare, romanzo di nostalgia e di percorso interiore, ha una genesi avventurosa: l’idea nasce dalla sfida a scrivere un soggetto cinematografico lanciata all’autore da Paolo Caredda, direttore del Festival “Cinemabili”. In questa forma approda alla casa di produzione Albatros e sulla scrivania del regista Marco Bellocchio, che, subito colpito, si mette in contatto con l’autore proponendo un’ipotesi di film. Il progetto sul film è per ora in fase di stallo, ma ormai il dado è tratto e dal soggetto cinematografico al romanzo il passo è breve. Ecco quindi che il libro risente necessariamente di questa impostazione, al punto che lo stesso protagonista, Luca Furlani, è un filmaker che viene incaricato di realizzare un filmato sul futuro Parco Nazionale dell´Appennino Tosco Emiliano. La sua attività viene fin da subito osteggiata, apparentemente senza ragione. E allora uno splendido paesino ai piedi dei due splendidi anfiteatri glaciali degli Appennini con il mare in lontananza, da paradiso si trasforma in teatro di misteri e morti inspiegabili, di ricordi confusi e cancellati. Anni venti: un morbo misterioso uccide ventinove bambini in breve tempo. Nessuna famiglia viene risparmiata e un´intera generazione è quasi cancellata. Negli anni ottanta la stessa comunità, ridotta a meno di cento anime ha perso ogni ricordo di quella lontana strage, come non fosse mai esistita… È così che Luca si imbatte nell’epidemia dimenticata, e ben presto alcune morti violente si verificano in paese. Al lavoro per il documentario si sostituisce il tentativo di ricostruire la storia di quella sciagura, un tentativo che diventa un´ossessione mentre tutto intorno a lui perde i contorni della certezza e si avvolge di mistero. Intorno, permangono i segni di una presenza leggera, quella di Cesare Zavattini, che in quel luogo scriveva, studiava, viveva per allontanarsene sempre precipitosamente. La ricerca di un significato a quella presenza discontinua è un mistero che sembra aggiungersi a quello principale. Alla fine, ogni disvelamento delle cose accadute sarà l’unica testimonianza possibile, l´eco di qualcosa che è stato mentre ancora si sta compiendo. .  
   
 

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