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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Marzo 2008
 
   
  I GEMELLI IDENTICI NON SONO TANTO IDENTICI QUANTO SI CREDEVA

 
   
  Bruxelles, 11 marzo 2008 - Anche se i gemelli monozigoti possono sembrare uguali all´occhio umano, una nuova ricerca ha scoperto che in effetti non sono geneticamente identici al 100%. Un team internazionale di ricercatori americani ed europei ha pubblicato nell´American Journal of Human Genetics i risultati di uno studio sulla genetica dei gemelli identici, secondo cui tra questi gemelli esistono lievi differenze, e che sono relativamente comuni. Fino ad ora i ricercatori ritenevano che i gemelli monozigoti fossero geneticamente identici, attribuendo le eventuali differenze ai soli fattori ambientali. Secondo questo ragionamento, per esempio, le impronte digitali di gemelli identici differiscono perché ciascuno ha vissuto nell´utero condizioni leggermente diverse. In questo nuovo studio i ricercatori hanno analizzato 19 coppie di gemelli identici. Sebbene avessero un patrimonio genetico praticamente identico, uno studio più approfondito ha rivelato delle differenze di variazioni del numero delle copie o Cnv (copy number variation) nel Dna. Si ha variazione del numero delle copie quando alcune sequenze del Dna mancano o sono duplicate in modo anomalo. Tali variazioni potrebbero spiegare perché un gemello monozigote può soffrire di una malattia mentre l´altro è sano. ´Si è sempre dato per scontato che i gemelli identici lo fossero anche nel loro Dna´, spiegano gli autori che hanno diretto lo studio, Carl Bruder e Jan Dumanski, entrambi dell´Istituto di genetica dell´università dell´Alabama. ´Questo è abbastanza esatto, ma i nostri risultati suggeriscono che vi sono piccolissime lievi differenze imputabili alle Cnv´. Ed aggiungono: ´Queste differenze ci additano una via per comprendere meglio le malattie genetiche studiando i cosiddetti gemelli monozigoti discordanti, coppie di gemelli in cui uno è colpito da una malattia e l´altro no´. Secondo i dottori Bruder e Dumanski, le loro scoperte indicano che le Cnv possono rivestire un ruolo critico quando un gemello sviluppa una particolare malattia, come per esempio il morbo di Parkinson, mentre l´altro ne è immune. Tutto questo può essere efficientemente studiato nei gemelli identici. ´Le differenze nelle Cnv possono dirci se un gene mancante o più copie dello stesso gene sono implicati nell´insorgere della malattia´, afferma il Dr. Bruder. ´Se il gemello A è colpito dal morbo di Parkinson e il gemello B no, la regione del genoma in cui mostrano delle variazioni è oggetto di ulteriori studi per scoprire le cause genetiche alla base della malattia´. La ricerca è stata condotta da scienziati dell´università dell´Alabama (Usa), il Centro medico dell´università di Leiden e la Vu University (Paesi Bassi), e il Karolinska Institute (Svezia). Per maggiori informazioni, visitare: http://www. Uu. Se/en/ American Journal of Human Genetics: http://www. Ajhg. Org/ .  
   
 

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