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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Luglio 2006
 
   
  GLI EDIFICI IN TRENTINO AVRANNO UNA CLASSIFICAZIONE ENERGETICA PROPRIO COME GLI ELETTRODOMESTICI

 
   
  Trento, 10 luglio 2006 - Il Trentino, nel settore del risparmio energetico applicato agli edifici, è da tempo all’avanguardia rispetto al resto d’Italia, attestandosi su posizioni senz’altro “europee”. Ne fanno fede la legge provinciale 14 del 1980, via via migliorata col passare degli anni; il Piano energetico ambientale del 2003; i vari protocolli di intesa sottofirmati ad esempio con il Consorzio dei comuni, come l’accordo volontario per promuovere gli edifici a basso impatto ambientale; la delibera del 2005 che obbliga i soggetti pubblici e coloro che costruiscono con finanziamenti pubblici ad adeguarsi ai criteri degli edifici a basso impatto. Ieri sera l’assessore all’energia della Provincia autonoma di Trento Ottorino Bressanini ha convocato le parti sociali – organizzazioni sindacali, Confindustria, Acli, associazioni ambientalistiche, associazioni dei consumatori, Artigiani, rappresentanti del mondo della Cooperazione ecc. – per avviare una fase di confronto su un tema nuovo: la classificazione energetica degli edifici di nuova costruzione, ma anche degli edifici già esistenti, in vista dell’obiettivo finale che è rappresentato dalla certificazione energetica degli edifici. “Proseguendo nel percorso segnato dalle direttive europee – ha tra l’altro detto l’assessore Bressanini, – che fissano i criteri e le modalità costruttive per ottenere il più alto risparmio energetico possibile, stiamo viaggiando decisi e sicuri verso la certificazione energetica degli edifici. Abbiamo fatto tesoro delle esperienze compiute in passato ed è finalmente giunto il momento di compiere un passo più impegnativo. Non si parlerà più di incentivazione, di contributi pubblici per costruire nell’ottica del risparmio energetico, ma cominceremo a parlare di regole, di obblighi legati alla certificazione energetica. Ma siccome vogliamo che questi obblighi siano condivisi da tutti, ecco il perché dell’incontro di oggi: vogliamo presentarvi lo schema di classificazione energetica degli edifici, siano essi nuovi o già esistenti, così come viene proposto dal Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università di Trento, che è il nostro partner scientifico e al quale abbiamo affidato il compito di metter nero su bianco una ipotesi di classificazione”. Ed è toccato proprio al prof. Paolo Baggio illustrare lo schema della classificazione energetica, che non si discosta di molto da quello adottato per gli elettrodomestici: verranno stabilite sette classi (dalla A, quella relativa agli edifici più “risparmiosi” in fatto di consumi energetici, alla classe G, quella relativa agli edifici che consumano di più), con l’avvertenza che le classi A, B e C sono a loro vola sdoppiate in due sottoclassi (A+ e A, B+ e B, C+ e C). Alla classe A, ad esempio, apparterranno gli edifici che “consumeranno” meno di 30 Kwora annui per metro quadrato (pari a 3 metri cubi di metano): saranno case all’avanguardia, dotate di tutte le strumentazioni e le tecnologie per il risparmio energetico e che avranno una buona dotazione di pannelli solari sul tetto. Alla classe G, invece, l’ultima e la peggiore, verranno iscritti gli edifici che di Kwora ne consumano ben 270 per metro quadrato, tenendo presente che la media attuale di consumo di energia per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda negli edifici esistenti si aggira intorno ai 180-200 metri cubi di metano consumati in un anno per metro quadrato. Tra un po’, quindi, sarà possibile riconoscere un edificio sulla base di una classificazione energetica che lo inserisce in sette classi, dalla A (a cui appartengono gli edifici di nuovissima concezione energetico-ambientale) alla G (alla quale saranno “iscritti” gli edifici che di risparmio energetico proprio non ne fanno, o quasi. “La classificazione energetica – ha detto l’assessore provinciale all’energia, presentando la proposta ai rappresentanti delle parti sociali riuniti ieri nel tardo pomeriggio in Provincia, – è l’anticamera, è il primo passo concreto per giungere finalmente alla certificazione energetica degli edifici. Non solo: vogliamo applicare la classificazione e la certificazione energetica non solo agli edifici di nuova costruzione, ma anche al patrimonio edilizio esistente e, nel fissare le classi energetiche, terremo presenti anche i consumi ‘estivi’ di energia, quelli che dipendono ad esempio dall’uso a volte sconsiderato dei condizionatori d’aria. Vogliamo prendere il toro per le corna – ha concluso l’assessore Bressanini: la certificazione energetica non dovrà essere vissuta come l’ennesimo laccio burocratico, ma come una opportunità che viene data ai più virtuosi. La certificazione, già abbondantemente entrata nella vita quotidiana delle persone, che nell’acquistare una lavatrice o un frigorifero stanno ben attenti al fatto che l’elettrodomestico desiderato sia in classe A, oppure B, potrà ad esempio aumentare il valore di un edificio, oppure costituire titolo di preferenza in caso di cessione in affitto. Entro la fine di quest’anno vorremmo giungere a definire la nuova legge unica sull’energia, e quello relativo alla certificazione sarà uno degli articoli più qualificanti. Vogliamo prepararci a questo passo, però, ascoltando le parti sociali interessate, i sindacati, glia Artigiani, le associazioni ambientali, per arrivare a una scelta la più condivisa possibile”. È toccato poi al prof. Paolo Baggio illustrare l’ipotesi di schema di classificazione energetica degli edifici. Tenendo presenti voci come quella del riscaldamento e della produzione di acqua calda sanitaria, dieci saranno le classi contemplate: sulla base della quantità di Kwora consumate per metro quadro da ciascun edificio, sarà possibile sapere se la propria casa è in classe A+ oppure A (le meno dispendiose in termini di energia), oppure in classe G (alla quale apparterranno gli edifici più dispendiosi). Ecco lo schema di classificazione sottoposto ieri sera al confronto con le parti sociali: Fabbisogno in Kwh per metro quadrato
Classe Riscaldamento Acqua calda sanitaria Totale
Classe A+ > 22 > 9 > 30
Classe A > 22 > 18 > 40
Classe B+ > 35 > 18 > 50
Classe B > 45 > 18 > 60
Classe C+ > 60 > 21 > 80
Classe C > 100 > 21 >120
Classe D > 155 > 24 > 180
Classe E > 195 > 30 > 225
Classe F > 230 > 36 > 270
Classe G > 230 > 36 > 270
Già fin d’ora si può dire che la media degli edifici di nuova costruzione potrà assestarsi in classe B (con punte di eccellenza in classe B+, A e A+), mentre la media della classificazione energetica degli edifici esistenti verrà presumibilmente inserita in classe D. “In attesa – ci ha detto l’arch. Giacomo Carlino, dirigente del servizio energia della Provincia autonoma di Trento, – che anche da noi comincino a diffondersi, come già sta avvenendo in certi paesi dell’Europa del Nord, edifici che addirittura producono più energia di quella che consumano per riscaldare gli ambienti e per produrre acqua calda sanitaria!” E per questi edifici bisognerà pensare ad una classe Aa Super! .
 
   
 

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