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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Marzo 2008
 
   
  QUOTE LATTE: ACCOLTO DAL CONSIGLIO DI STATO IL RICORSO DELLA REGIONE PIEMONTE CONTRO LA SENTENZA DEL TAR CHE ANNULLAVA I PRELIEVI PER L´ANNATA 2004/2005

 
   
   Il Consiglio di Stato, in accoglimento del ricorso presentato dalla Regione Piemonte, ha sospeso l’efficacia della sentenza del Tar Piemonte dello scorso 31 gennaio, che annullava i provvedimenti con cui Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) aveva avviato i prelievi supplementari (le cosiddette multe) nei confronti dei produttori fuori quota per l´annata lattiero-casearia 2004-2005, autorizzando la Regione a emettere le relative cartelle esattoriali. La Regione, come preannunciato, aveva presentato ricorso contro tale sentenza, che è stato accolto dal Consiglio di Stato con l’ordinanza n. 1253 del 4 marzo. Pur rimanendo in attesa di poter leggere le motivazioni dell’ordinanza, che consentiranno di dare un’interpretazione più compiuta del pronunciamento, si tratta sicuramente di un primo ed importante riconoscimento della validità e fondatezza della posizione portata avanti dalla Regione in questi anni e sottolineata in più occasioni dall’Assessore all’Agricoltura, in difesa della legalità, nella lunga e complessa vicenda delle quote latte. Un diverso esito avrebbe potuto interrompere una linea di azione che è finalizzata a tutelare l’intero settore lattiero-caseario, che sta attraversando una congiuntura non facile, con conseguenze che avrebbero potuto essere molto preoccupanti per tutto il quadro normativo nazionale. La motivazione della sentenza originaria del Tar Piemonte era basata esclusivamente sulla presunta disomogeneità tra la normativa nazionale e la normativa europea, questione sulla quale il Consiglio di Stato aveva già espresso un orientamento opposto in diverse occasioni. Ricordiamo che la procedura di prelievo supplementare e i relativi atti di riscossione si riferiscono all’annata lattiero-casearia 2004/2005, nei confronti di circa 220 aziende agricole fuori quota, per un ammontare complessivo di somme dovute pari a 34 milioni di euro. . . .  
   
 

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