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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Luglio 2006
 
   
  CUBA AVANGUARDIE 1920 – 1940 : A PALAZZO BRICHERASIO, TORINO

 
   
  Milano, 10 luglio 2006 - In collaborazione con il Museo Nacional de Bellas Artes de l’Habana e l’Istituto Valenciano de Arte Moderno (Ivam) di Valencia il 14 luglio arriva a Torino, nelle sale di Palazzo Bricherasio, la mostra Cuba. Avanguardie 1920 - 1940, dedicata al movimento che nasce nell’isola caraibica nella metà degli anni Venti del Novecento. L’esposizione, patrocinata dall’Ambasciata di Cuba in Italia e curata da Humiliana Llilian Llanes, presenta , per la prima volta in Italia, i più importanti artisti attivi a Cuba tra gli anni Venti e gli anni Quaranta del Novecento, dando l’opportunità al visitatore di cogliere le peculiarità del ruolo svolto dalla pittura nel contesto del movimento moderno cubano. Il percorso della mostra è suddiviso in tre nuclei che ripercorrono le tappe fondamentali della modernizzazione della pittura cubana e l’universo formale e concettuale in cui agirono artisti quali Victor Manuel García, Antonio Gattorno, Amelia Peláez, Eduardo Abela, Marcelo Pogolotti, Carlos Enriquez Mariano Rodriguez, René Portocarrero, Mario Carreño, Wifredo Lam. Il primo, incentrato sulla donna e sul ritratto femminile, tradizionalmente presenti nell’arte cubana, si propone di segnalare gli elementi di continuità e la rottura delle vecchie formule nell’opera pittorica dei moderni. I quadri esposti sottolineano come la figura femminile abbia fatto parte del processo di rivendicazioni estetiche portate avanti dal movimento e - di conseguenza - il cambio di prospettiva introdotto dalle avanguardie nella rappresentazione della donna. Molto interessante anche il tema della coppia: ampliato il mondo di riferimento entro cui questa si colloca, consente una riflessione intorno alla sensualità, elemento all’epoca già riconosciuto come distintivo della personalità del cubano. In questo contesto spicca l’opera di Carlos Enríquez, la cui serie di nudi e di donne in atteggiamento omosessuale costituì uno schiaffo al conservatorismo imperante, fatto che lo inserisce tra le personalità più progredite del suo tempo. Il secondo nucleo si concentra sulla visione introdotta dalla pittura moderna in relazione alle tesi sull’identità culturale, che è stata la base degli ideali avanguardisti. Si sviluppa attraverso alcune opere che riflettono il protagonismo che i pittori di questo movimento attribuirono alla campagna cubana e al mondo contadino, così come si legge chiaramente anche l’enfasi data alle vestigia coloniali esistenti nelle città. Ma non è la suggestione del paesaggio che interessa agli artisti, bensì i personaggi che popolano l’ambiente rurale: il rigore, il contadino, l’uomo e la donna dei campi, la vita quotidiana di quegli esseri e i loro miti. Infine, nel terzo nucleo s’incontra l’opera di Marcelo Pogolotti, colui il quale per i suoi importantissimi contributi dovrebbe essere considerato l’iniziatore della corrente sociale nella pittura dell’isola. Lo splendore di Cuba e della sua poetica urbana sono ancora in auge da quando questi geni hanno lasciato il loro segno nell’arte nazionale, contribuendo alla sua grandezza e creando un nuovo sistema di valori che da allora perdura con la stessa resistenza e interezza rispecchiata in questa mostra. .  
   
 

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