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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Marzo 2008
 
   
  CONSEGNATE LE PRIME QUALIFICHE DI ASSISTENTE FAMILIARE

 
   
  Roma, 31 marzo 2008 - Sono state consegnati 26 marzo dall’Assessore all’Istruzione della Regione Lazio, Silvia Costa, i primi certificati di ottenimento della qualifica di Assistente familiare a dieci persone immigrate, che hanno concluso il corso di formazione professionale. Le professioniste straniere hanno deciso di riunirsi in una cooperativa di assistenza familiare e domiciliare. Il Rapporto finale del progetto finanziato dall’Assessorato Istruzione attraverso il Fondo sociale europeo e realizzato da Caritas e Ciofs Fp Lazio è stato presentato oggi presso la Regione Lazio. “Dopo questo che considero un risultato molto importante - ha spiegato l’assessore Silvia Costa – il progetto che comprenderà la formazione di Mediatori culturali, di Operatori socio-sanitari. E ulteriori azioni di orientamento, tutoraggio e stage, effettuati presso Municipi, aziende e associazioni del Terzo settore Nella nuova programmazione del Fondo sociale europeo la percentuale di stanziamento per l’inclusione sociale è raddoppiato rispetto al periodo 2000/2006 e faremo tesoro di queste esperienze nella destinazione delle risorse, soprattutto per quanto riguarda la previsione di stage di più ampia durata, di borse lavoro per immigrati e per il riconoscimento delle competenze. ” Da una ricerca condotta presso 185 imprese della Regione e circa mille immigrati, emerge come la formazione sia più presente tra le donne che tra gli uomini e come la classe di età maggiormente esposta ai rischi sociali (lavoro in nero, criminalità che sfrutta i disoccupati) sia quella dei giovani. Coloro i quali sono in possesso di una formazione più alta, parlano più lingue ed hanno un titolo di studio simile a quello del padre. Al crescere del titolo di studio, peraltro, diminuisce la percentuale di lavoro irregolare. Le professioni che attualmente svolgono le persone prese a campione sono prevalentemente quelle di operaio, domestica o badante. Il monitoraggio ha evidenziato una concentrazione dei lavoratori dipendenti immigrati nel settore delle attività dei bar (21,6%), del commercio al dettaglio (15,1%), dell’edilizia (13,5%), della ristorazione (14,1%), del turismo (7,6%) e dei servizi (5,9%). Il lavoro autonomo è l’occupazione la più desiderata dagli immigrati (29,2% degli uomini e 27,8% delle donne), seguita, per quanto riguarda gli uomini, dall’attività imprenditoriale (17,5%) e da quella impiegatizia (21%) per quanto riguarda le donne. Gli imprenditori della piccola e media impresa intervistati ritengono importante che un immigrato lavoratore si formi partendo da una base minima di preparazione scolastica (almeno scuola elementare) e che a questa si sommino altre esperienze di formazione, quali i corsi professionali di breve o media durata o i corsi di alfabetizzazione italiana, al fine di evitare eventuali incomprensioni linguistiche e culturali. “A questo proposito – ha sottolineato l’Assessore Costa – abbiamo dato vita ad un progetto pilota che prevede corsi di italiano e di educazione civica rivolti alle famiglie di immigrati, che vede coinvolte in questa prima fase sperimentale oltre dieci scuole organizzate in rete. La scuola deve far crescere non solo i giovani, ma anche le loro famiglie, in considerazione del fatto che il nucleo familiare è l’artefice primario del successo scolastico delle nuove generazioni. ” .  
   
 

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