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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Aprile 2008 |
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VOUCHER VENDEMMIA – ZAIA: PREMIATA LA MIA BATTAGLIA
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Venezia - “Meglio tardi che mai, ma è certo che con il voucher vendemmia abbiamo raggiunto un risultato utile per tutta l’economia vitivinicola del Veneto, che premia la battaglia che ho condotto personalmente contro una assurda caccia alle streghe”. Luca Zaia, vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, saluta con queste parole l’attivazione del cosiddetto voucher vendemmia, un sistema “ragionevole” che permette ai vignaioli di vendemmia nel momento migliore, con l’aiuto anche di amici e conoscenti, senza dover programmare con mesi d’anticipo l’utilizzo di eventuale manodopera esterna con metodi burocratici farraginosi. “Abbiamo lavorato per risolvere un problema ben noto agli operatori del settore, e lo abbiamo fatto – aggiunge Zaia – alla faccia di quanti ci hanno accusato di voler nascondere o appoggiare il cosiddetto lavoro nero, mentre l’obiettivo era di trovare regole semplici rispetto a controlli che a molti sono apparsi una pura e semplice persecuzione. I controlli a tappeto, invece – dice ancora Zaia – hanno permesso di escludere che nel Veneto ci siano fenomeni di caporalato o di immigrati irregolari, mentre hanno punito con multe di migliaia di euro anziani, pensionati, vicini di casa, rincorsi tra le colline come se fossero delinquenti”. Col nuovo sistema quanti intendono partecipare alla vendemmia si iscrivono all’Ufficio del lavoro, mentre il proprietario del vigneto acquista un blocchetto di voucher, che vengono dati a chi vendemmia, garantendo tra l’altro una retribuzione minima certa, “senza complicazioni che hanno fato e fanno male al buon senso, alle esigenze dell’enologia e ad una visione della vendemmia come festa della comunità tipica delle nostre colline, dove l’estensione dei vigneti è inferiore all’ettaro e mezzo per azienda”. “Ricordo anche – conclude Zaia – che il Veneto produce oltre il 15 per cento di tutto il vino italiano, con oltre 7 milioni di ettolitri di media annua, dei quali il 30 per cento a Doc e Docg, mentre la quasi totalità della parte restante è a Indicazione Geografica Tipica. La nostra regione produce un terzo ti tutti i vini Igt italiani ed è il maggiore esportatore di vino, con circa il 28 per cento del totale in quantità e valore” . |
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