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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 02 Aprile 2008 |
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MESSA A PUNTO A TOKYO DICHIARAZIONE CONGIUNTA RAPPRESENTATI FILIERA TONNO ROSSO COME CAVIALE FEDERCOOPESCA-CONFCOOPERATIVE: LA RIDUZIONE DELLE QUOTE DI CATTURA E DELLA FLOTTA PORTERÀ AD AUMENTO DEL PREZZO
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Da Tokyo i rappresentanti della filiera ittica legata al tonno rosso chiedono di essere coinvolti maggiormente nelle scelte che riguardano la gestione degli stock. Un incontro nato per fare il punto sulle politiche di gestione della risorsa, che ha portato alla messa a punto di una dichiarazione congiunta – fortemente voluta dal blocco brasiliano-statunitense-canadese e dalle organizzazioni ambientaliste-, che prevede: la completa adesione al piano di ricostituzione messo a punto dall’Iccat; l’impegno per una gestione accorta della risorsa; lotta contra la pesca illegale attraverso lo scambio di dati sulle catture; ricerca di dati scientifici inconfutabile per la definizione di piani di ricostituzione. “Se le scelte – commenta Gilberto Ferrari, direttore della Federcoopesca-confcooperative- per la salvaguardia della specie e per consentire la realizzazione del piano pluriennale di ricostruzione vanno inesorabilmente verso una contrazione della flotta di pesca, dobbiamo consentire ai nostri operatori di ammortizzare il colpo. E’ indispensabile, infatti, che le imprese di pesca riescano andare avanti, senza mettere a repentaglio posti di lavoro e investimenti ingenti, anche con quantitativi di pescato sempre più ridotti. La scelta, quindi, obbligata sembra indirizzata verso un mercato del tonno rosso sempre più di nicchia. Ci dobbiamo augurare che i prezzi legati alla vendita al tonno rosso seguano la stessa parabola ascendete del prezzo del carburante. In questo processo, che sembra a questo punto inevitabile, un ruolo importante dovrà giocarlo l’Unione europea attraverso un’adeguata politica di sostegno per la riconversione di parte della flotta”. La dichiarazione congiunta messa a punto a Tokyo nel corso della riunione dei rappresentanti della filiera verrà presentata formalmente ai membri dell’Iccat. Per l’Italia sarà l’Unione europea che procederà, poi, alle consultazioni con i singoli Stati membri sui contenuti del documento. . . . |
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