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Notiziario Marketpress di
Venerdì 04 Aprile 2008 |
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AFGHANISTAN / CONTINUA IL PROGETTO DI CHILLY E FONDAZIONE PANGEA ONLUS A DIFESA DEI DIRITTI DELLE DONNE
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Oltre vent’anni di guerra hanno distrutto l´Afghanistan, azzerandone non solo le infrastrutture ma anche il tessuto sociale, la micro e la macro economia. A complicare ulteriormente lo scenario vi sono sentori di allarme in diverse province dell´Afghanistan: a sud i talebani sono riusciti a riprendere il controllo di intere province, mentre a nord i signori della guerra continuano a dettare legge. Malgrado l’avvento di una “pace” decretata dall’intervento e dalla presenza della comunità internazionale, sia militare (NATO e missione americana) sia umanitaria (ONU, UE e ONG), il cambiamento per le donne afghane è lento perché queste sono tuttora sottoposte al giogo di una tradizione tribale e di usi e costumi misogini. La mancanza di strutture e personale qualificato che lavori per il reinserimento sociale delle donne ne favorisce l’esclusione dalla partecipazione alla vita pubblica. L’Afghanistan è il secondo Paese al mondo per mortalità al parto e oltre l’80% delle donne è analfabeta. Si viene considerate donne, e quindi in età da marito, generalmente verso gli 11 - 13 anni. Da questa età in poi, le donne non frequentano più la scuola pubblica e vengono date in moglie (l´età media da matrimonio è tra 13 e 18 anni). Nella maggioranza dei casi le donne sono costrette a vivere in casa. La donna in Afghanistan ha come unica missione quella di fare figli e occuparsi della casa. Non lavora, non esce, né socializza perché queste sono considerate attività pericolose dai loro uomini e spesso dalle stesse donne più anziane, che mantengono così il controllo sociale. UN PROGETTO PER LE DONNE – Per il secondo anno Chilly, in collaborazione con la Fondazione Pangea Onlus, sostiene il progetto “Nel mio intimo c’è la Vita!”. Dopo il successo del progetto in India (avviato nel 2007) Chilly consolida la sua attività a difesa dei diritti delle donne con una nuova iniziativa in Afghanistan per fornire assistenza sanitaria alle donne del distretto di Kabul, seguendole nell’educazione igienico-sanitaria e durante il parto. “Nel mio intimo c’è la Vita!” in Afghanistan si svilupperà tra aprile 2008 e aprile 2009 e avrà l’obiettivo di fornire un sostegno concreto nella sfera della salute e dell’igiene femminile a donne che vivono in un ambito di estrema povertà e mancanza di igiene. Il progetto si inserirà all’interno di Jamila, il programma di microcredito di Fondazione Pangea Onlus attivo già dal 2003, integrandolo con una necessaria assistenza sanitaria. “Nel mio intimo c’è la Vita!” sarà volto a creare strutture ed équipe specializzate per offrire alle donne afghane un’adeguata educazione sessuale e una formazione all’utilizzo di metodi contraccettivi. Il progetto, inoltre, si farà carico del costo delle visite ginecologiche e generiche delle donne e coinvolgerà anche i loro mariti e tutta la famiglia nell’educazione igienico-sanitaria. Allo stesso tempo coinvolgerà a livello locale le strutture sanitarie e il Ministero della Sanità al fine di garantire una continuità nel tempo all’accesso ai servizi sanitari. Il progetto in Afghanistan si rivolge alla donne socialmente ed economicamente vulnerabili e prevede anche un intervento economico di microcredito per lo sviluppo di capacità di impresa al femminile e un progetto di scolarizzazione attraverso corsi di formazione professionale, ma anche di alfabetizzazione, aritmetica, educazione civica e diritti umani. Il progetto “Nel mio intimo c’è la Vita!”, grazie all’appoggio di HAWCA, una ONG partner locale profonda conoscitrice delle reali necessità della società afghana in cui opera, permetterà in particolar modo di migliorare le condizioni di salute delle donne e delle loro famiglie, avviare una pianificazione familiare, offrire una formazione sanitaria di base per le donne e, di conseguenza, per i loro familiari, fornire una maggiore conoscenza delle strutture mediche locali. In questo anno di attività Chilly e Pangea riusciranno a coinvolgere le donne afghane tra i 16 e i 45 anni dell’area urbana di 5 quartieri della periferia di Kabul. I quattro centri donna gestiti dalle ONG partner e le case di due beneficiarie direttamente coinvolte con Pangea fungeranno da punti di aggregazione in quanto circuiti protetti in cui ci si può recare senza dover passare attraverso le strutture sociali tradizionali. All´interno del progetto sostenuto da Chilly con Pangea sono previste in parallelo i seguenti programmi volti a favorire le condizioni di sviluppo: programma di promozione all’alfabetizzazione e al calcolo, programma di informazione sui diritti umani e i diritti delle donne, programma di incontri di animazione sociale tra le beneficiarie, formazione professionale (ad esempio sartoria, ricamo…), formazione al microcredito, concessione di credito, raccolta del risparmio tra le beneficiaire e apertura di conti correnti bancari. Per fornire tutti i dettagli e gli aggiornamenti del progetto “Nel mio intimo c’è la Vita!”, Chilly ha creato un’area ad hoc all’interno del sito www. Chilly. It, linkata al sito ufficiale della Fondazione Pangea Onlus (www. Pangeaonlus. Org), dove è possibile scaricare immagini e visionare i progressi dell’attività. Le donazioni potranno essere indirizzate ad un apposito conto corrente bancario (conto di Banca Etica Filiale di Milano intestato a Progetto Chilly con Pangea “Nel mio intimo c’è la Vita!” IBAN: IT80 U050 1801 6000 0000 0511 660). . |
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