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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Aprile 2008
 
   
  MENINGITE: NESSUN FOCOLAIO NEL CANAVESE INGIUSTIFICATA UNA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE STRAORDINARIA

 
   
  Torino, 7 aprile 2007 - “Non esiste nessuna epidemia di meningite di Piemonte, neppure nell’area dell’Asl To4, dove la morte del giovane diciassettenne torinese per sepsi meningococcica, ha creato un nuovo allarme su un presunto focolaio in quella zona, dal momento che il ragazzo giocava a calcio in una squadra di Ivrea”. Vittorio Demicheli, epidemiologo e direttore dell’Assessorato alla tutela della salute e sanità, smentisce così le notizie diffuse da alcuni mezzi di informazione, che hanno portato molti cittadini a rivolgersi allarmati ai Servizi di igiene pubblica dell’azienda sanitaria. “Si parla di epidemia – continua Demicheli – quando sussistono contemporaneamente due condizioni: una concentrazione inusuale di casi in una zona circoscritta e la propagazione della malattia da un soggetto all’altro. In questo senso, i tre episodi diagnosticati nel Canavese dall’inizio dell’anno ad oggi non sono in alcun modo collegati, né dal punto di vista geografico, né temporalmente”. La malattia, infatti, ha un periodo di incubazione medio di 3 o 4 giorni, che può prolungarsi fino a 10, tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria. Gli episodi verificatisi nella zona d’Ivrea sono stati diagnosticati a circa un mese di distanza l’uno dall’altro, un lasso temporale che dimostra che i casi non sono in nessun modo correlati (Tabella Allegata). “Non solo – aggiunge Demicheli –, ma dal 1998, quando viene accertata una meningite, il servizio di epidemiologia regionale effettua un’accurata indagine, in grado di individuare tutti i soggetti che sono stati a contatto con il paziente per le necessarie misure di profilassi. Dal 2003, inoltre, viene condotta l’analisi dei sierotipi, al fine di accertare eventuali legami tra gli episodi e la loro prevenibilità. E l’indagine svolta in questo caso ha accertato che non esiste alcuna associazione. È quindi da escludere la presenza di un focolaio, che peraltro nella nostra regione non è mai stato registrato da quanto è attivo il sistema di sorveglianza”. Per quanto riguarda, infine, le vaccinazioni, Demicheli conclude: “Non essendoci alcuna epidemia in corso, sarebbe del tutto ingiustificata una campagna di vaccinazione straordinaria”. .  
   
 

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