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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Aprile 2008
 
   
  UBI BANCA: UTILE NETTO CONSOLIDATO PRO-FORMA DI 940,6 MILIONI DI EURO, +10,4% RISPETTO ALL’IMPORTO DI 851,9 MILIONI DI EURO REGISTRATI AL 31 DICEMBRE 2006.

 
   
  Bergamo, 7 aprile 2008 – Il Consiglio di Gestione di Unione di Banche Italiane Scpa (Ubi Banca) ha approvato il 26 marzo il progetto di bilancio d’esercizio di Ubi Banca e il bilancio consolidato di Gruppo relativi all’esercizio chiusosi il 31 dicembre 2007, e deliberato di proporre all’Assemblea dei Soci, che si terrà in seconda convocazione il 10 maggio 2008, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,95 euro alle 639. 145. 902 azioni ordinarie in circolazione. L’utile netto di esercizio si è attestato a 940,6 milioni di euro, in crescita del 10,4% rispetto a 851,9 milioni del 2006. Il primo anno di attività del nuovo Gruppo è stato contraddistinto da una sostenuta crescita dei volumi e da una buona redditività ordinaria, come confermato dai dati normalizzati che evidenziano il conseguimento di margini in significativo aumento. In un contesto finanziario turbato da un susseguirsi di eventi negativi, il Gruppo ha confermato un livello di rischio contenuto e la capacità di gestire le criticità di mercato limitandone l’impatto sull’operatività e sulla redditività. L’esercizio è stato al contempo influenzato da alcuni elementi direttamente collegati alla fusione quali l’effetto sia patrimoniale che economico della allocazione della differenza di fusione, l’allineamento dei criteri di calcolo delle rettifiche generiche su crediti, le modifiche statutarie proposte per l’armonizzazione del trattamento delle spese del personale, la vendita di sportelli in ottemperanza alle disposizioni Antitrust e gli oneri di integrazione. A partire dal mese di luglio 2007 è stata avviata l’integrazione del nuovo Gruppo Ubi Banca, che procede in anticipo rispetto alle previsioni, con il 32% delle attività completate a fine 2007 rispetto al 30% atteso. Tra le attività di integrazione da svolgere nel corso del 2008 sono previste le migrazioni delle quattro Banche Rete ex Bpu Banca sul sistema target; a fine febbraio 2008 è stata completata la prima migrazione (Banca Popolare Commercio e Industria) che si è svolta pienamente in linea con le previsioni. Complessivamente, si stima che a fine 2008 saranno completate l’80% delle attività di integrazione. L’allocazione della differenza di fusione Nel corso del 2007 si è proceduto alla allocazione della differenza di fusione scaturita dall’operazione di aggregazione tra Bpu Banca e Banca Lombarda (c. D. Purchase price allocation – Ppa) secondo le regole dell’Ifrs 3. In base a tale principio, la differenza di fusione, determinata in 4,2 miliardi di euro con riferimento alla data della fusione (1 aprile 2007), è stata allocata per un ammontare complessivo di circa 1 miliardo di euro al fair value delle attività e passività dell’ex Gruppo Banca Lombarda1 mentre l’importo residuo, pari a 3,2 miliardi di euro, è stato imputato alla voce indistinta “avviamento”. Per il 2007, sono quindi stati definiti i seguenti impatti economici: -149,4 milioni di euro sulla redditività operativa (di cui -87,8 milioni di euro sul margine d’interesse e -61,6 milioni di euro sulle rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali), +57,2 milioni di euro sulle imposte e un minor utile di pertinenza di terzi per 11,5 milioni di euro. L’effetto complessivo sull’utile netto consolidato si è quindi quantificato in -80,8 milioni di euro. Inoltre, l’adeguamento della fiscalità differita alle nuove aliquote fiscali previste dalla legge finanziaria 2008 ha determinato un effetto positivo non ricorrente sull’utile netto 2007 pari a circa 89 milioni di euro. La gestione economica I dati economici commentati fanno riferimento ai prospetti consolidati pro-forma riclassificati – conto economico e conto economico al netto delle componenti non ricorrenti – riportati in allegato al presente comunicato. Per consentire il raffronto, l’effetto dell’allocazione della differenza di fusione è stato riportato per pari importo anche nei dati relativi all’esercizio 2006. I margini sono commentati includendo l’effetto della Ppa. I proventi operativi (incluso l’effetto della Ppa negativo per 87,8 milioni di euro) conseguiti nell’esercizio 2007 si sono attestati a circa 4. 459 milioni di euro, in progresso del 4,2% e del 7% circa al netto delle componenti non ricorrenti rispetto al 2006. Il margine netto d’interesse, che include l’effetto della Ppa negativo per 87,8 milioni in ambedue gli esercizi di raffronto, ha confermato una evoluzione favorevole, segnando un incremento del 10,9% a 2. 690,4 milioni di euro rispetto ai 2. 425,3 milioni di euro conseguiti nel 2006. Tale risultato è stato determinato dalla particolare dinamicità dell’attività di intermediazione con la clientela, che ha fatto registrare un contributo netto al margine d’interesse in crescita del 17,7% a 2. 583 milioni di euro dai 2. 194,9 del 2006, mentre la componente residuale legata alle attività finanziarie e all’intermediazione con le banche, pur fornendo un contributo positivo, ha risentito dell’andamento dei mercati finanziari e del minor apporto netto delle polizze di capitalizzazione, in riduzione a 1,2 miliardi dai 5,4 miliardi del 2006. Escludendo il contributo netto delle polizze di capitalizzazione (9,8 milioni di euro nel 2007 e 51,3 milioni di euro nel 2006), il margine d’interesse cresce del 12,9%. I dividendi incassati sui titoli in portafoglio sono cresciuti a 83,5 milioni di euro dai 50,7 milioni di euro del 2006, grazie ai maggiori utili distribuiti (la partecipazione in Intesa Sanpaolo ha contribuito per 55,1 milioni di euro rispetto ai 31,9 del 2006). Nonostante lo sfavorevole andamento del mercato, le commissioni nette risultano in crescita dello 0,7% a 1. 335,4 milioni di euro dai 1. 325,9 milioni di euro del 2006. Escludendo le commissioni di performance riferite alle Sgr del Gruppo, in contrazione a 12,6 milioni di euro dai 40,4 del 2006, le commissioni hanno registrato un incremento del 2,9%. In particolare, sono cresciute, al netto delle commissioni di performance, le commissioni generate dalla raccolta indiretta, grazie alla sostanziale stabilità delle commissioni riferite alla raccolta gestita e alla crescita delle commissioni relative a prodotti assicurativi vita e al collocamento titoli; segnano una riduzione le commissioni relative ai servizi bancari più tradizionali, quali quelli di incasso e pagamento e i conti correnti ordinari, tuttavia più che compensata dalle commissioni generate dai prodotti innovativi (prodotti assicurativi danni, Cpi, investment banking). Il risultato netto dell’attività di negoziazione, di copertura e di cessione/riacquisto si è attestato a circa 102 milioni di euro, dai precedenti 242,8 milioni di euro. Nel 2007 la voce ha risentito, oltre che dello sfavorevole andamento dei mercati finanziari, anche del minor apporto di componenti non ricorrenti (20,2 milioni di euro nel 2007 relativi alla plusvalenza da concambio azioni Borsa Italiana/lse rispetto a 100,7 milioni di euro nel 2006 di cui 70,1 da cessione azioni Italease e 30,6 quali utili dalla cessione crediti dubbi). Il risultato della gestione assicurativa è cresciuto nell’esercizio a 84,7 milioni di euro da 67,7 milioni di euro del 2006. Gli altri proventi di gestione hanno totalizzato 143,7 milioni di euro nel 2007 rispetto a 148,3 milioni di euro nel 2006. In particolare, essi includono nel 2007 un onere non ricorrente di 13,3 milioni di euro relativo all’intero importo attualizzato da corrispondere alla costituenda Fondazione Marche in base agli accordi stipulati a chiusura del contenzioso della Banca Popolare di Ancona. Gli oneri operativi, pari a 2. 557,5 milioni di euro (incluso l’effetto della Ppa negativo per 61,6 milioni di euro), hanno segnato una crescita dell’1,4% rispetto ai 2. 522,5 milioni di euro registrati nel 2006. Non includono gli oneri di integrazione, registrati in apposita voce. Nel dettaglio, le spese per il personale hanno totalizzato 1. 539,3 milioni, beneficiando della registrazione di un importo positivo per 49,4 milioni di euro derivante dall’effetto contabile una tantum delle modifiche normative in tema di Trattamento di Fine Rapporto. Rispetto ai 1. 531,9 milioni del 2006, l’incremento risulta contenuto e pari allo 0,5%. Si rammenta che le spese del personale includono 22,2 milioni per il 2007 e 18,2 milioni per il 2006 relativi ai costi per previdenze e provvidenze a favore del personale. Tali costi, sostenuti annualmente in tutte le entità del gruppo e contabilizzati solo in Ubi Banca e in Banca Popolare di Bergamo a valere sull’utile netto in sede di riparto in base alle vigenti norme statutarie, vengono a partire da quest’anno ricondotte alla voce spese per il personale, a seguito della proposta di modifica di tali norme che verrà sottoposta all’esame della prossima Assemblea dei Soci. Non considerando l’effetto favorevole del ricalcolo del Tfr (unitamente a 5,5 milioni di componenti non ricorrenti presenti nel 2006 riferiti a Iw Bank), le spese per il personale mostrano un incremento del 4,1%, principalmente riconducibile alla dinamica della componente salariale ed in particolare ai rinnovi contrattuali, all’evoluzione delle retribuzioni, nonché a incentivazioni e premi. Le altre spese amministrative, pari a 772,8 milioni di euro, mostrano un incremento del 3,7% rispetto ai 745,5 milioni di euro del 2006 e non beneficiano ancora delle sinergie attese dalla fusione. Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, che includono l’effetto peggiorativo della Ppa pari a 61,6 milioni di euro, sono risultate pari a 245,4 milioni di euro e sostanzialmente invariate rispetto al 2006. Al netto delle componenti non ricorrenti e dell’effetto della Ppa, il cost/income si è attestato al 56,1%, e risulta in diminuzione di 1,3 punti percentuali rispetto al 5 7,4% del periodo di raffronto. Si rammenta che, rispetto al dato di fine settembre, il cost/income è stato influenzato dall’incremento della voce Spese del personale conseguente la proposta di modifica statutaria sopra descritta. Tale incremento pesa per circa 0,50 punti percentuali sul cost/income. Per effetto degli andamenti sopra descritti, il risultato della gestione operativa è migliorato dell’8,3% a 1. 901,3 milioni di euro dai 1. 755,4 del 2006; escludendo le componenti non ricorrenti il risultato operativo cresce del 10,9%. Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti per il 2007 si sono attestate a 345,6 milioni di euro; esse includono: 85,1 milioni quale impatto negativo una tantum conseguente all’armonizzazione della metodologia per il calcolo delle rettifiche collettive sui crediti in bonis (che, in linea con i criteri convenzionali di Basilea 2, considera un orizzonte temporale di 12 mesi per la stima delle previsioni di default) e 11,9 milioni riferiti alla svalutazione dei crediti Hrs-help Rental Service Srl, posta in liquidazione lo scorso 16 luglio. Al netto di tali componenti non ricorrenti, le rettifiche nette su crediti risultano pari a 248,6 milioni di euro rispetto ai 238,7 milioni di euro del 2006. L’incidenza delle rettifiche nette sul portafoglio prestiti netti alla clientela si è così attestata allo 0,37%; al netto delle componenti non ricorrenti di cui sopra, il costo del credito scende allo 0,27%, di poco inferiore allo 0,29% del 2006. Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività/passività sono salite a 28,6 milioni di euro (nel 2006 la voce presentava riprese nette per 1,5 milioni) ed includono la svalutazione per circa 19 milioni di euro della partecipazione Hopa (2% del capitale, ora in carico a 0,34 euro per azione) Entrambi i periodi di raffronto hanno beneficiato di utili della cessione di investimenti e partecipazioni, che si sono attestati a 22,8 milioni di euro nel 2007 (di cui 20,7 riconducibili alla plusvalenza realizzata a livello di Gruppo in seguito alla quotazione di Iw Bank) rispetto ai 62,9 milioni di euro conseguiti nel 2006 (per 62 milioni attribuibili all’earn-out di Prudential Usa sulla partecipazione nella Sgr del Gruppo). L’utile normalizzato dell’operatività corrente al lordo delle imposte è risultato pari a 1. 530,3 milioni di euro in crescita del 13,1% rispetto ai 1. 376,7 del 2006. Le imposte sul reddito d’esercizio dell’operatività corrente sono risultate pari a 606,3 milioni di euro rispetto ai 613 milioni di euro registrati nel 2006. Il tax rate si è atte sto al 40,1% (in linea con il 40% rilevato per il 2006). Il tax rate normalizzato risulta pari al 45,3% nel 2007, in crescita rispetto al 42,7% del 2006 per effetto soprattutto degli adeguamenti della fiscalità differita su dividendi infragruppo introdotti dalla Legge finanziaria 2008 (+34 milioni di euro). Il conto economico evidenzia in una voce specifica l’ammontare complessivo degli oneri di integrazione per il periodo, che hanno totalizzato 166,7 milioni di euro al netto dell’imposizione fiscale (86,8 milioni di euro) e prima delle quote di terzi. Tali oneri, pari a 253,5 milioni lordi, sono da ricondurre per 193,5 milioni a spese del personale in relazione prevalentemente al piano di esodi volontari del Gruppo, per circa 32,8 milioni ad altre spese amministrative inerenti consulenze, piani di comunicazione e promozione, e formazione prevalentemente sostenute da Ubi Banca e per 27,2 milioni a rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali a fronte di hardware e software da dismettere. Infine, l’utile delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte (ma prima della quota di terzi) si è attestato a 308,6 milioni di euro (11,5 milioni di euro nel 2006), di cui 291 relativi alla cessione a Banca Popolare di Vicenza di 61 sportelli in ottemperanza alle disposizioni Antitrust e 17,6 milioni di euro riferiti alla cessione di sportelli di Banca Carime alla Banca Popolare Pugliese. Gli aggregati patrimoniali Si ricorda che, nel corso del 2007, sono state cedute 15 filiali da Banca Cari me a Banca Popolare Pugliese e 61 filiali da Banca Popolare di Bergamo, Banco di Brescia e Banca Popolare Commercio e Industria a Banca Popolare di Vicenza in ottemperanza a disposizioni Antitrust. Gli aggregati patrimoniali__________________________________________ contabili al 31 dicembre 2007 non comprendono quindi gli aggregati riferiti alle suddette filiali che sono invece inclusi negli aggregati patrimoniali contabili al 31 dicembre 2006. Vengono pertanto riportati sia i raffronti puramente contabili che i raffronti a perimetro omogeneo, vale a dire effettuati escludendo le filiali cedute anche dagli aggregati 2006. Al 31 dicembre 2007, la raccolta totale del gruppo ha totalizzato 181,7 miliardi di euro, in aumento dell’1,8% a perimetro omogeneo rispetto ai 178,5 miliardi di euro del 2006 (+ 0,9% in termini contabili). Nel dettaglio, la raccolta diretta, al netto della raccolta finanziaria di Ubi Assicurazioni Vita, ha fatto registrare a perimetro comparabile una crescita del 5,8% anno su anno a circa 90 miliardi di euro dagli 85 miliardi di euro registrati al 31 dicembre 2006 (+ 5% in termini contabili). La dinamica evidenziata è riconducibile allo sviluppo sia dell’aggregato debiti e titoli da clientela ordinaria, cresciuto del 4,2% a 76,5 miliardi di euro dai 74 miliardi di euro del 2006 (+ 3,4% in termini contabili), che delle obbligazioni emesse sotto programma Emtn, passate a 13,5 miliardi di euro da 11,6 miliardi di euro nel 2006. La raccolta indiretta totale da clientela privata, si è contratta, a perimetro omogeneo, dell’1,9% a 91,7 miliardi di euro dai 93,5 miliardi di euro del 2006 (-2,9% in termini contabili). Nonostante il positivo contributo della raccolta assicurativa, salita del 6,1% a 12,8 miliardi di euro (+ 4,2% in termini contabili), la raccolta gestita nel suo complesso ha fortemente risentito delle difficoltà registrate nei mercati finanziari soprattutto nella seconda metà dell’anno, segnando una riduzione del 4,3% a 52,2 miliardi di euro dai 54,6 del 2006 (-5,6% in termini contabili), solo parzialmente compensata dalla raccolta amministrata, cresciuta anch’essa dell’1,5% a 39,5 miliardi di euro (+0,8% in termini contabili). Al 31 dicembre 2007, i crediti verso clientela del Gruppo hanno totalizzato 92,7 miliardi di euro, con un aumento a perimetro omogeneo del 12,4%, rispetto a 82,5 miliardi di euro in essere a dicembre 2006 (+ 11% in termini contabili). Anno su anno, i crediti verso la clientela hanno mostrato uno sviluppo a livello generale sia per quanto riguarda le banche rete (+8,2%), sia per quanto riguarda le società prodotto (+21%), tra le quali si evidenzia il forte tasso di sviluppo degli impieghi di Banca 24-7, +62,7% a 4,4 miliardi di euro. Per quanto riguarda la qualità del portafoglio crediti, al 31 dicembre 2007 l’incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi netti è risultata pari a 0,75% rispetto allo 0,69% del dicembre 2006 mentre il rapporto incagli netti su impieghi netti si attesta allo 0,81%, in diminuzione rispetto allo 0,87% registrato nel dicembre 2006. Nel complesso il rapporto incagli netti + sofferenze nette su totale impieghi è rimasto costante anno su anno e pari a 1,56%. Il patrimonio netto del Gruppo, escluso l’utile di periodo, ammonta a 10. 849 milioni di euro al 31 dicembre 2007 (10. 651 milioni di euro al 31 dicembre 2006). I coefficienti patrimoniali Gli indici patrimoniali, evidenziano, al 31 dicembre 2007, un Core Tier 1 del 6,86% (6,2 8% nel 2006), un Tier 1 del 7,44% (6,91% nel 2006) e un Total Capital Ratio del 10,22% (10,31% nel 2006). Gli indici includono l’effetto della rinegoziazione delle clausole del contratto di Joint Venture con Prudential, che ha consentito la computabilità dell’intero investimento storico di Prudential in Ubi Pramerica (circa 250 milioni di euro). Al 31 dicembre 2007, il Gruppo dispone di una forza lavoro di 21. 029 persone (-335 rispetto al 31 dicembre 2006). L’articolazione territoriale alla data del presente comunicato consta di 1. 921 sportelli in Italia (che tengono conto sia dei 15 sportelli ceduti nel corso del 2007 da Banca Carime, sia dei 61 ceduti in ottemperanza alle disposizioni Antitrust, che delle aperture avvenute in base alle previsioni di Piano industriale) e otto all’estero. L’esposizione ai mutui sub-prime Usa e alle società assicurative “monoline” Usa Per quanto riguarda l’esposizione del Gruppo Ubi Banca verso il settore dei mutui sub-prime Usa e verso le società assicurative “monoline” Usa, si conferma quanto già riportato in precedenti comunicazioni, ossia: - nessuna esposizione diretta ai sub-prime americani, né in strumenti correlati, Spv e conduits - nessuna esposizione diretta alle società assicurative “monoline” Usa - esposizione indiretta marginale sia al settore sub prime che ai “monoline” Usa negli investimenti del Gruppo in hedge funds. La posizione di liquidità del Gruppo Grazie ad un’attenta gestione delle risorse disponibili, il Gruppo ha riportato a fine 2007 una posizione netta interbancaria debitrice per 4,3 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 4,8 miliardi di euro registrati a fine 2006 e al picco di 7,7 miliardi raggiunto a giugno 2007. La gestione degli attivi e delle passività del Gruppo ha infatti potuto generare liquidità in misura adeguata alle necessità di sviluppo nel breve, consentendo di non ricorrere ad emissioni in base al programma Emtn nella seconda parte del 2007 e ancora nei primi mesi del 2008, come preannunciato ai mercati. Tuttavia, per sostenere la dinamica degli impieghi e la crescita previsti a Piano Industriale il Gruppo ha individuato forme di approvvigionamento a medio termine a spread inferiori a quelli che attualmente caratterizzano il mercato Emtn, che inizierà ad implementare nei prossimi mesi, tra le quali citiamo l’emissione di Covered Bonds. L ’operatività in derivati Il posizionamento del Gruppo risulta conservativo, con una limitata rischiosità della operatività in derivati con la clientela. Prevedibile evoluzione della gestione L’evoluzione della gestione economica per il 2008 conferma la sostenibilità economica del Piano Industriale 2007-2010 e del dividendo previsto per l’esercizio. Il target di utile netto – che tiene conto anche del più favorevole tax rate conseguente alla nuova normativa fiscale – è pienamente coerente con l’obiettivo definito, da conseguirsi attraverso una diversa composizione dei ricavi, coerente con l’evoluzione del mercato, più centrata sul margine di interesse. La dinamica del margine di interesse, in un contesto di attesa stabilità dei tassi di mercato e di rallentamento ma non di recessione dell’economia, si prevede evidenzierà tassi di crescita inferiori rispetto al 2007 ma superiori alle previsioni di Piano Industriale. Per quanto riguarda le commissioni nette, è attesa un’evoluzione più contenuta rispetto al 2007 e alle indicazioni del Piano Industriale. L’evoluzione degli oneri operativi per l’anno in corso è prevista in contenuta crescita rispetto al dato 2007 considerato al netto dell’effetto positivo non ricorrente conseguente alla riforma della previdenza complementare. Sulla base delle informazioni ad oggi disponibili, il costo del credito per il 2008 dovrebbe risultare inferiore ai 35 punti base indicati nel Piano Industriale. Infine, l’esercizio si prevede sosterrà costi di integrazione nettamente inferiori a quelli del 2007 e pari a circa 90 milioni di euro e beneficerà, in base alle attuali proiezioni, di minori proventi straordinari rispetto al 2007 (tra cui si ricordano i proventi derivanti dalla rinegoziazione dell’accordo di Joint Venture con Prudential e quelli relativi alla vendita del 50%+1 azione di Ubi Assicurazioni Vita ad Aviva). Ubi Banca Scpa Il Consiglio di Gestione ha approvato il bilancio individuale di Ubi Banca Scpa, che si è chiuso con un utile di 820,4 milioni di euro, in crescita del 7,8% rispetto ai 760,7 milioni di euro conseguiti nel 2006. Il dividendo, se deliberato dall’Assemblea dei Soci nella misura proposta di 0,95 euro per azione, sarà messo in pagamento a partire dal 19 maggio 2008 con valuta 22 maggio 2008. Il monte dividendi ammonterà a massimi 607,2 milioni di euro, a valere sull’utile della Capogruppo una volta effettuate le attribuzioni di legge e di statuto. .  
   
 

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