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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Aprile 2008
 
   
  ADOZIONE INTERNAZIONALE. CONVEGNO A VENEZIA SUGLI ATTUALI SCENARI E LE SFIDE FUTURE. LA SCOMMESSA DELL’INTEGRAZIONE TRA SERVIZI SOCIALI, ENTI AUTORIZZATI E TRIBUNALE PER I MINORI

 
   
  Venezia, 8 aprile 2008 - Nelle adozioni internazionali, il tema dell’integrazione è importante, anzi si può dire cruciale, dal momento che sono molti i soggetti che intervengono nelle diverse fasi. Oltre agli enti, ai servizi e al tribunale per i minori bisogna aggiungere anche la commissione per le adozioni internazionali e i diversi protagonisti che agiscono nell’ambito dei Paesi di origine del bambino. Non c’è dubbio, quindi, che quanto più il lavoro dei soggetti coinvolti nell’iter adottivo è sinergico, integrato e collaborativo, tanto migliore sarà il servizio che si potrà offrire ai bambini che necessitano di una famiglia e alle famiglie che desiderano adottare dei bambini. Lo ha detto il 4 aprile l’Assessore alle Politiche sociali, intervenuto al convegno “Scenari e sfide per l’adozione internazionale. ” presso la Fondazione Cini di Venezia. Mettere in rete quanti lavorano per l’adozione è legato alla necessità di aiutare e sostenere la coppia e il minore che affrontano un percorso così complesso, spesso difficile, sempre radicale. Pertanto, l’obiettivo delle istituzioni diventa “accompagnare” il bambino e la famiglia verso una scelta consapevole, verso il miglior abbinamento possibile, verso un buon inserimento sociale. Il richiamo a realizzare una offerta coerente e unitaria è presente in maniera forte ed esplicita nella legge 328/00, ma fa parte anche della tradizione dei servizi sociali della Regione del Veneto, per altro la prima in Italia a firmare già nel 2001 un protocollo operativo per l’adozione tra servizi sociali, enti autorizzati e tribunale per i minori. La Regione del Veneto d’altra parte cerca di assumere un ruolo di governo, di promozione e di coordinamento che non solamente le è affidato dalla legge 328/00 o dalle recenti riforme costituzionali, bensì dalla necessità di assicurare omogeneità, qualificazione e vicinanza alle famiglie adottive come accade con tutte le altre famiglie venete. Il piano formativo della Regione del Veneto ha coinvolto quasi 200 operatori pubblici e ha formalizzato la costituzione di 26 èquipe specializzate costituite da assistenti sociali e psicologi. Un balzo in avanti è stato fatto nel 2004 con l’approvazione del primo progetto pilota regionale sul post adozione. In Veneto attualmente ogni mille bambini italiani 2,7 sono in comunità o in affido giudiziale e ogni mille bambini stranieri residenti 9,1 sono in comunità o in affido giudiziale. Per l’assessore alle Politiche sociali nel 2006, con l’approvazione del progetto biennale denominato “Veneto Adozioni – Nemmeno le balene …”, il Veneto ha fatto un ulteriore passo in avanti nella direzione dello sviluppo dei servizi per le adozioni con un salto di qualità nei rapporto fra diverse regione italiane. Mentre il sostegno alle attività di solidarietà internazionale è stato realizzato con i finanziamenti di 9 microprogetti e due missioni politico istituzionali sono state compiute in Colombia e Etiopia. Infine, è stato concretizzato recentemente un programma sulla responsabilità sociale d’impresa con Unioncamere Veneto così da promuovere azioni di solidarietà nel rispetto dei principi di un’internazionalizzazione responsabile delle opportunità imprenditoriali. Per l’assessore alle Politiche sociali negli ultimi anni sono state toccate mete fondamentali verso l’obiettivo essenziale che è fornire servizi d’avanguardia che consentano alle coppie e ai bambini di essere guidati e sostenuti per favorire la buona riuscita del progetto familiare. .  
   
 

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