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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Aprile 2008
 
   
  RADDOPPIO MILANO-MORTARA, MITIGAZIONI AMBIENTALI INSUFFICIENTI, MA NON FERMARE I LAVORI

 
   
  Milano, 15 aprile 2008 - Si è tenuta il 4 aprile, presso la sede della Regione Lombardia, una importante riunione riguardo al raddoppio della linea ferroviaria Milano-mortara, cui erano presenti rappresentanti delle due provincie di Milano e Pavia e dei Comuni interessati dal progetto. E’ stata l’occasione per il Comune di Corsico per presentare lo studio di fattibilità dell’interramento della tratta fra Corsico e Milano San Cristoforo, riconosciuto interessante e allo studio da parte del Comune di Milano. “La documentazione presentata ad oggi dal Comune di Corsico in collaborazione con il Politecnico di Milano è interessante e merita di essere approfondita– commentano Bruna Brembilla, assessora provinciale all’Ambiente e Paolo Matteucci, assessore provinciale alla Viabilità, Mobilità e Trasporti -. Per rendere realizzabile quello studio occorre la concreta disponibilità di aree prevalentemente presenti sul territorio di Milano, che in base all’accordo Moratti-moretti potrebbero costituire un volano economico sufficiente a finanziare il costo di questo interramento, valutato ora intorno ai 240 milioni di euro. Finché, quindi, la posizione del Comune di Milano non viene esplicitata, non ci sono le condizioni per bloccare dei lavori già in corso attesi da oltre 20 anni dai pendolari del sud-ovest milanese. In ogni caso, alla luce delle dichiarazioni dei rappresentanti di Rfi, risultano essere non ancora terminate le analisi di impatto acustico dell’opera e le proposte di mitigazioni ambientali conseguenti. Dovendo realizzare un’opera infrastrutturale così importante su una delle linee peggiori di tutto il servizio ferroviario lombardo, che corre in parte lungo il Naviglio, uno degli elementi qualitativi presenti nel progetto Expo 2015, pur non fermando i cantieri oggi aperti, andranno approvate variazioni sul progetto in chiave ambientale molto più compatibili con l’inserimento urbano dell’opera”. .  
   
 

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