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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Aprile 2008
 
   
  AL TEATRO LEONARDO RENZO E LUCIA QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE

 
   
  Milano, 7 aprile 2008 - Non è una parodia, nè una riduzione scolastico-teatrale. È uno spettacolo in stile Grock, con una scenografia importante e abiti che strizzano l’occhio al ‘600 e agli anni ‘40. È il viaggio iniziatico di Renzo e Lucia in una megalopoli tentacolare dominata dal male, sconvolta dalla guerra e da una dittatura orwelliana. Don Rodrigo e il Conte Attilio sono i mercenari del Regime dell’Innominato, votati a rovinare i preparativi delle nozze dei due innamorati. Tra reti e scale metalliche, i due tentano la fuga, incappando nella peste che qui diventa un virus misterioso e invincibile. «Per il nostro Renzo e Lucia – scrive Valeria Cavalli – abbiamo lavorato su un numero ristretto di personaggi per snellire, ma soprattutto per incidere nella storia con un pensiero originale. Abbiamo così riscritto battuta dopo battuta un testo che contenesse anche nelle parole il carattere di ogni personaggio. Trattare il tema religioso nel breve arco di uno spettacolo non solo ci sembrava riduttivo ma persino superficiale, abbiamo perciò voluto più ampiamente riferirci a una pietas, a un’etica profonda che appartiene non solo a chi è credente ma anche a chi ha un’alta moralità laica. Abbiamo perciò sottolineato questo afflato spirituale e intellettuale che porta l’uomo a essere, sia esso religioso o no, grande e forte. Una lettura non letteraria la nostra ma, “sanguignamente” da palcoscenico, per regalare una vita, uno sguardo al racconto e a dei personaggi descritti solo sulla carta. La nostra scelta fa risaltare ancora di più l’attualità e l’universalità del romanzo del Manzoni e crediamo possa essere interessante per il pubblico vedere che la vicenda, pur decontestualizzata, mantiene integra la sua forza e mette in luce la modernità delle opere del passato» quelli di Grock così la stampa: Con Quelli di Grock, buontemponi, c’era da aspettarselo: I promessi sposi è diventato un fotoromanzo anni ’40 (ma trasposto all’Italia malavitosa di oggi), ad evitare uggiosi ricordi di scuola. Idea spiritosa e astuta; gli studenti ci stanno e gli spettatori maturi sorridono. Lucia (la fresca, comunicativa Debora Virello) è una smagata ragazza tusà che fuma e resiste alle avances di un Don Rodrigo camorrista; Renzo è un innamorato caliente, geloso e tendenzialmente sovversivo come il Professore, versione laica di Fra Cristoforo, che soccomberà a una raffica di bravi, che sono malavitosi. L’innominato è una claudicante Sua Eccellenza ai vertici del potere occulto; la Monaca di Monza è la Signora, l’Azzeccagarbugli un querulo, gorgoreggiante avvocato da processo Previti. Ugo Ronfani, il Giorno. Ambientazioni dark e futuribili quelle scelte da Quelli di Grock per Renzo e Lucia. Questo matrimonio non s’ha da fare, produzione ispirata ai Promessi sposi. Nella versione teatrale curata da Valeria Cavalli con Claudio Intropido, le vicende dei due sfortunati amanti abbandonano i colori seicenteschi per immergersi in un mondo a metà tra la dittatura nazi-fascista e un inquietante futuro. Efficaci le trovate sceniche e buona l’interpretazione della compagnia. Giovanna Crisafulli, la Repubblica www. Elfo. Org - biglietteria@elfo. Org. .  
   
 

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