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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Aprile 2008
 
   
  CITTADELLA DELLA SALUTE, LOMBARDIA APPROVA ADP

 
   
  Milano, 7 aprile 2008 - La Giunta regionale della Lombardia - su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani - ha approvato l´ipotesi di Accordo di Programma per la realizzazione del nuovo polo sanitario milanese, la "cittadella della salute", che porterà all´accorpamento di alcune delle più prestigiose strutture sanitarie nell´area dell´ospedale Sacco e sarà dedicato alla ricerca e alla cura. Ne faranno parte lo stesso ospedale Sacco, l´Istituto Neurologico Besta e l´Istituto dei Tumori. Sono nove i soggetti coinvolti nell´Accordo di programma: Regione Lombardia, Ministero della Salute, Comune di Milano, Comune di Novate Milanese, Fondazione Irccs Istituto Carlo Besta, Fondazione Irccs Istituto dei Tumori, Azienda Ospedaliera Sacco, Inail e Università degli Studi di Milano. Negli scorsi giorni i Consigli dei tre Ospedali avevano anch´essi approvato il testo dell´accordo. Il nuovo complesso costerà complessivamente 400 milioni di euro (360 dall´Inail e 40 dai fondi per l´edilizia sanitaria) e disporrà di 1. 405 posti letto, un centinaio in più del totale disponibile oggi presso i tre istituti: 650 del Sacco (contro gli attuali 604), 250 del Besta (dai 223 attuali) e 505 dell´Istituto Tumori (oggi ne ha 482). I lavori partiranno entro il 2010, la conclusione è prevista entro tre anni. Il terreno su cui nascerà la "cittadella della salute" è complessivamente di circa 250mila mq: 86mila circa di proprietà dell´Azienda ospedaliera Sacco, ai quali si aggiungono altri 165mila mq circa di proprietà dell´Inps. Per quello che riguarda invece le dimensioni degli edifici, 220mila mq di superficie lorda saranno dedicati alla ricerca e alla cura, mentre altri 70mila mq di pavimentazione ospiteranno le cosiddette "funzioni accessorie" (parcheggi, impianti gas, riscaldamento, asilo nido aziendale, eccetera). Da parte sua la Regione Lombardia si è impegnata anche sul fronte dei collegamenti, stanziando oltre 20 milioni di euro per gli interventi necessari sulle tangenziali ovest e sud oltre che alla viabilità interna al nuovo Polo. "Oggi abbiamo compiuto un passo in avanti decisivo - ha commentato Formigoni - verso la costruzione di questo nuovo Polo pubblico di assoluta eccellenza per quanto riguarda sia le malattie infettive sia quelle neurologiche sia i tumori, e dove si realizzerà una forte sinergia tra i tre Istituti e l´Università. A questo si aggiunga il risparmio economico e la coerenza con la programmazione sanitaria regionale. Un altro effetto positivo sarà quello di trattenere cervelli nella ricerca e nella sanità pubblica italiana. La prospettiva è quella di esaltare le peculiarità di ciascuno dei tre Istituti coinvolti e di offrire nel contempo le migliori garanzie anche sotto il punto di vista della programmazione sanitaria regionale". "In questo modo - spiega Bresciani - sarà possibile sfruttare al massimo le potenzialità dei laboratori clinici e di infettologia del Sacco e fruire allo stesso tempo delle tecnologie biomedicali dei tre Istituti in modo condiviso, riducendo i costi della logistica ed evitando duplicazioni di reparti di eccellenza, come ad esempio neurochirurgia. Senza contare i vantaggi che ne deriveranno dal punto di vista della formazione, della didattica e della ricerca". L´area sulla quale sorgerà la "cittadella della salute" è situata in una zona a forte espansione urbanistica del quadrante Nord di Milano dove è previsto l´insediamento nei prossimi anni di circa 25. 000 persone. Si tratta di un´area favorevole anche dal punto di vista dell´accessibilità, considerato l´alto numero di pazienti provenienti da fuori Milano, fuori Regione e anche dall´estero, ritenuta la più idonea allo scopo in quanto già di proprietà pubblica (in questo caso dell´Azienda ospedaliera Sacco), urbanisticamente compatibile con il nuovo insediamento (anche in previsione di un eventuale futuro ampliamento), e perché permette un facile accesso dal versante Nord Milano e da Malpensa. "Per la sanità oggi non servono proclami. Serve responsabilità. È indispensabile avere il coraggio di intraprendere una strada innovativa. E per farlo è necessario dare una maggiore responsabilità alle Regioni: è ormai un dato di fatto che il centralismo, oltre a produrre sistemi sanitari differenziati, ha dato cattivi risultati. Si tratta quindi di impostare un nuovo modello di governo della sanità, basato sull´incentivazione dell´efficienza e dei comportamenti virtuosi". E´ quanto ha sostenuto oggi il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel corso del suo intervento al convegno "La sanità alle elezioni". Formigoni ha sottolineato come la Lombardia sia la regione che ha realizzato la più innovativa riforma del sistema sanitario, partendo da una situazione alquanto critica, con "liste d´attesa lunghissime, ospedali per i ricchi e ospedali per i poveri, cittadini che non potevano scegliere l´ospedale o il professionista a cui sottoporre il proprio problema". "Dall´1 gennaio 1998 - ha spiegato Formigoni - abbiamo riformato l´intero sistema sanitario regionale, ponendo al centro la persona, la sua libertà di scelta e la possibilità per i professionisti di lavorare in un ambiente stimolante. E i risultati non si sono fatti attendere. Nel giro di qualche anno abbiamo messo in mostra la miglior sanità italiana". Il 20% della mobilità sanitaria nazionale è oggi verso gli ospedali lombardi, che vantano oltretutto la soddisfazione dell´80% dei pazienti. "Di più - ha aggiunto - abbiamo abbattuto i tempi di attesa, visite ed esami urgenti si fanno entro 72 ore, i bilanci sono in pareggio per il quinto anno consecutivo nonostante che lo Stato ci trasferisca meno fondi pro capite rispetto ai due terzi delle altre regioni". Tutto questo ha permesso alla Lombardia "di liberare risorse per eliminare ticket, abbassare la tassazione sull´Irpef, fornire servizi sanitari aggiuntivi non previsti dallo Stato, investire moltissimo nell´edilizia sanitaria: ben 532 interventi tra nuovi modernissimi ospedali e ammodernamento di padiglioni esistenti - ha concluso il presidente lombardo -. Ciò che abbiamo costruito è quindi un patrimonio prezioso, sia per il metodo utilizzato, sia per i risultati ottenuti. Abbiamo realizzato un modello originale di ´governo della sanità´ che rappresenta oggi un punto di riferimento, nel nostro Paese e anche al di fuori". .  
   
 

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