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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Aprile 2008
 
   
  IL GENERICO CRESCE, MA SOLO GRAZIE ALLE NUOVE SCADENZE BREVETTUALI

 
   
  Milano, 15 aprile 2008 – In Italia i farmaci equivalenti crescono, ma sono seriamente a rischio le possibilità di definitiva affermazione e, di conseguenza, gli effetti virtuosi sul nostro Sistema Sanitario. Solo le nuove scadenze brevettuali, con l´immissione di nuovi prodotti, stanno incidendo positivamente sulle vendite e sulla diffusione; resta invece insufficiente l´affermazione della cultura e della consapevolezza d´utilizzo dei generici. Questo è il motivato allarme sollevato dal Centro Studi di Assogenerici (l´associazione che riunisce le aziende produttrici di farmaci equivalenti in Italia), a commento dei dati di mercato 2007. I dati di sell out 2007 nel nostro Paese mostrano aumenti sia in termini di confezioni vendute (volumi in unità), sia in termini di spesa (valori in milioni di euro). Rispetto al 2006, l’incremento è del 24% per le confezioni vendute (149 milioni contro i 120 del 2006), mentre sale del 30% la spesa generata (940 milioni di euro contro i 721 del 2006). Nel suo complesso, comunque, il mercato è cresciuto meno in termini di fatturato rispetto agli anni precedenti, pur contribuendo in maniera sostanziale alla riduzione della spesa a carico del Ssn. Osservando l’evoluzione del prezzo dei farmaci a marchio fuori brevetto e dei corrispondenti farmaci generici “puri”, per le prime 20 molecole del mercato a maggior impatto per il Ssn, si nota una chiara evoluzione verso un progressivo allineamento dei prezzi, principale freno per lo sviluppo del farmaco generico. "I generici subiscono la forte competizione del farmaco branded a brevetto scaduto, che va ad allinearsi al prezzo del rispettivo equivalente appena immesso sul mercato”, spiega il presidente di Assogenerici Giorgio Foresti. “E´ un comportamento non nuovo, che rappresenta uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo del comparto dei farmaci generici in Italia". All’interno del mercato farmaceutico italiano gli equivalenti hanno ormai conquistato un ruolo fondamentale nel processo competitivo, portando farmaci di qualità, sicuri ed efficaci, in grado di far risparmiare al Paese preziose ed ingenti risorse, da dedicare alla ricerca di farmaci innovativi, per le patologie più gravi. Nel 2007, in particolare, le molecole che hanno contribuito in misura maggiore a contenere la spesa, grazie all’arrivo dei farmaci generici, sono state il lansoprazolo, il lorazepam e l’amoxicillina. Le classi terapeutiche dove più ha inciso il farmaco equivalente, di conseguenza, sono: in classe A gli inibitori di pompa acida, con il 15% di farmaci generici prescritti, e i prodotti contro l’ipertrofia prostatica benigna, con il 6,7%. In fascia C, invece, la classe dei tranquillanti - dove si collocano le principali benzodiazepine - si attesta ad una percentuale di generici pari al 23,3% e quella dei corticosteoridi topici - dove i generici sono più prescritti con molecole come la gentamicina o il bethametasone - raggiunge il 29,3%. Questo processo di sviluppo, secondo Assogenerici, rischia di essere frenato da un meccanismo concorrenziale imperfetto. I dati 2007 forniscono un segnale d´allarme che non va sottovalutato, con la crescita dovuta solo alle nuove scadenze brevettuali piuttosto che ad una consapevole ripartizione di ruoli, sostenuta culturalmente dalle diverse componenti del "sistema salute". Tutto ciò rischia seriamente di creare condizioni poco favorevoli per le industrie specializzate nella produzione di generici in Italia, causando al tempo stesso un grave danno al Sistema Sanitario Nazionale. .  
   
 

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