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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Aprile 2008
 
   
  CONFCOOPERATIVE: RIELETTO PRESIDENTE GIANFRANCO TILLI

 
   
  Firenze, 7 aprile 2008 Si è conclusa il 5 aprile, con la rielezione all’unanimità di Gianfranco Tilli alla carica di Presidente, l’assemblea regionale della Confcooperative Toscana, tenutasi presso l’Hotel Sheraton. Aperta alle 10 dall’intervento dello stesso Tilli, in qualità di Presidente uscente, l’assise, presieduta dall’onorevole Martino Bardotti, ha registrato una viva partecipazione e gli interventi di ospiti istituzionali, a segnare lo stretto rapporto di collaborazione e progettualità che Confcooperative intende mantenere e incrementare con le istituzioni, in una logica di rete che si impegni a favore del bene comune. Questi appunto alcuni temi centrali della relazione tenuta da Gianfranco Tilli, “Cooperativa: un modello di impresa per il bene comune”, ripresa negli interventi del presidente della Conferenza Episcopale Toscana, il cardinale Ennio Antonelli, l’assessore regionale alla cooperazione, Ambrogio Brenna, il presidente confederale Luigi Marino e il presidente della Giunta Regionale Claudio Martini. Introducendo i lavori Gianfranco Tilli ha sottolineato come l’odierna assemblea venga a cadere in un momento politico ed economico molto critico per il Paese. Per la mancata coesione delle forze politiche è stata decretata la fine di una breve e tormentata legislatura. Nella società pluralistica e frammentata di oggi, la coesione sembra una virtù dimenticata, non è responsabilmente perseguita e prevalgono egoismi grandi e piccoli, prevale l’interesse privato su quello pubblico. Il bene comune non è più considerato un valore prioritario o è semplicemente considerato come la somma di beni individuali. “In questo mondo la pratica dei principi della cooperazione rappresenta una nota di speranza – ha detto fra l’altro Tilli -. I cooperatori, per il loro modo di pensare e di vivere, sono contro tendenza: per scelta di vita, per matrice culturale e per formazione professionale. Nelle attività quotidiane ricercano e praticano i valori della pacifica, democratica convivenza per raggiungere insieme obbiettivi condivisi, ed è per loro un fatto naturale lavorare per il bene comune inteso come il benessere di tutti e di ciascuno”. Tilli ha poi ricordato tutta una serie di dati interessanti: nella nostra Regione, secondo i dati forniti dall’Irpet, operano 3. 800 cooperative di cui circa 2. 500 aderiscono alle centrali cooperative; i soci sono oltre 1. 500. 000 e gli addetti circa 85. 000, il 56% dei lavoratori cooperatori è costituito da donne, il 59,4% dei lavoratori ha un’età inferiore a 40 anni, il 6% degli occupati della Toscana lavora presso una cooperativa. I dati dimostrano quanto sia importante il contributo delle imprese cooperative per l’occupazione in generale e per l’occupazione delle donne e dei giovani in particolare. A Confcooperative Toscana aderiscono 1. 191 cooperative con 127. 000 soci e oltre 20. 000 addetti; il valore della produzione, stimato al 2007 è di 1. 601. 666. 403, rispetto a 1. 534. 370. 395 del 2006. Fanno parte dell’Unione regionale tante imprese centenarie fra cui banche di credito cooperativo, cooperative di lavoro, cooperative agricole. Nel settore agroalimentare operano oltre centotrenta cooperative nelle quali convergono 22. 000 piccoli agricoltori per la valorizzazione del loro lavoro e dei loro prodotti e per garantire la “qualità e l’origine toscana” sui mercati nazionali ed esteri. Nel settore lavoro e servizi primeggia, con 400 addetti (tra soci lavoratori e dipendenti), la più grande cooperativa europea di trasporto pubblico locale che con la realizzazione della Lam (Linee Bus ad Alta Mobilità) è divenuta un esempio nel sistema del trasporto pubblico di superficie. L’intervento del cardinale Antonelli, invece, ha ricordato quanto oggi sia necessario e urgente il recupero della dimensione etica a livello sociale, politico e economico. “La mutualità è uno dei fondamenti dell’impresa cooperativa e ne deve rimanere un caposaldo – ha detto il cardinale -. Confcooperative può dare un grande contributo culturale, oltre a quello economico, per vincere le sfide del tempo presente, dove è necessario fare squadra e attivare nuove sinergie”. Un grande riconoscimento dell’attività di Confcooperative Toscana è arrivato anche dal presidente nazionale di Confcooperative Luigi Marino che ha parlato di “una struttura cooperativa buona con una base sociale delle cooperative toscane che è cresciuta del 7% del Pil. Questo dato porta a dire che, anche se lentamente, la Toscana è cresciuta”. Ma Marino ha anche precisato che, a livello nazionale, a fronte di una crescita delle cooperative di media e grande impresa c’è una difficoltà maggiore delle piccole imprese, il cui capitale sociale, in 10 anni, è incrementato solo del 18%. Il presidente ha invitato perciò tutti i colleghi cooperatori a lavorare sulla crescita dimensionale delle imprese, a rafforzarne il patrimonio e a sviluppare una maggiore formazione e imprenditorialità. Da parte della Regione, nella persone dell’assessore Brenna e del presidente della Giunta Comunale Claudio Martini, arriva la più totale disponibilità a collaborare con Confcooperative nell’ottica di obiettivi comuni. Brenna ha ricordato l’ampio sostegno economico che la Regione sta attuando verso il mondo della cooperazione fra cui: un finanziamento di 700. 000,00 euro per 50 progetti presentati da Confcooperative nel 2006 e un ulteriore contributo di 500. 000,00 per il 2008, il fondo di rotazione denominato “Coopertoscana”, su cui a oggi sono presenti 8. 000. 000,00 euro, che prevede agevolazioni finanziarie a fronte di programmi di investimento che vanno da un minimo di 70. 000,00 euro a un massimo di 2. 000. 000,00 euro. Martini, infine, dopo aver augurato che il merito e l’eccellenza delle imprese cooperative, il cui contributo in Toscana è fondamentale, possa emergere al meglio anche in futuro, si è soffermato su alcuni aspetti che riguardano la condizione economica del Paese. Ha sottolineato come bisogna prepararci a un periodo di grande stagnazione economica. “A fronte di queste difficoltà non può esserci scontro fra istituzioni e società civile, perché altrimenti l’Italia si arena – ha detto Martini -. C’è bisogno invece di una nuova grande alleanza fra istituzionale e sociale, una collaborazione vera e propositiva fra le due forze”. .  
   
 

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