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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Luglio 2006
 
   
  INDAGINE ISTAT SULLE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI LOCALI MOLTI COMUNI TRENTINI SONO TROPPO PICCOLI PER DISPORRE DI UFFICI DEDICATI MA NON PER QUESTO IGNORANO L’IMPORTANZA DI INTERNET O DELLA BANDA LARGA

 
   
  Trento, 12 luglio 2006 - Nell’ambito del Programma Statistico nazionale 2007-2009 l’Istat ha condotto a fine 2005 con la collaborazione del Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento e il Crc (Centro regionale di competenza) del Trentino un’indagine sull’uso delle tecnologie dell’informazione nei comuni del territorio. Essa rappresenta la prima indagine ufficiale a carattere sperimentale su questi temi, passo importante per la costituzione di un sistema informativo statistico in materia di Ict (tecnologie dell’informazione e comunicazione). L’obiettivo è monitorare la diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione fra le amministrazioni pubbliche alla luce degli sviluppi della normativa nazionale e in armonia con quanto definito a livello europeo dal programma eEurope. I primi dati sono stati pubblicati il 3 luglio scorso nelle “Statistiche in breve” dell’Istat, e in alcune tabelle la posizione dei comuni trentini presenta valori inferiori alla media dei comuni italiani. Ciò potrebbe indurre a conclusioni errate, derivanti in primo luogo dal fatto che non si tiene conto della dimensione dei comuni trentini, assai più ridotta della media nazionale. Il Servizio Organizzazione e informatica e il Servizio statistica della Provincia – coordinati rispettivamente da Sergio Bettotti e Lorenzo Ziglio – sottolineano innanzitutto come valori inferiori non significhino necessariamente situazioni d’arretratezza ma possano invece dipendere da altre condizioni di contesto. Le indagini Istat nazionali propongono – per ragioni di comparazione - misure riassuntive di realtà molto diverse fra loro. In particolare per questa indagine l’ampiezza del comune è una variabile molto importante perché comuni piccoli, o piccolissimi, non hanno necessità di organizzarsi in molte strutture organizzative al fine di ottimizzare il poco personale disponibile. È impensabile che un comune con meno di 500 abitanti si doti di un Ufficio per le problematiche informatiche, tant’è che in Trentino nessuno dei 51 Comuni con meno di 500 abitanti è presente una tale Struttura. Anche il modo di utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione varia in funzione della dimensione comunale. Se può apparire strano, oggi, pensare che un comune di 500 abitanti comunichi con i propri cittadini tramite internet, non è strano pensare che lo stesso comune senta la necessità di collegarsi con sistemi di banda larga al sistema informativo degli ospedali, o all’intranet dei comuni trentini. Il territorio provinciale – com’è noto - è caratterizzato dalla presenza di ben 223 comuni, dei quali 211, cioè il 95%, ha una popolazione con meno di 5. 000 abitanti, (questa è la soglia statistica dei “piccoli comuni”). Ma la soglia di 5. 000 abitanti è per il Trentino molto alta; il 52% dei comuni del Trentino ha infatti meno di 1. 000 abitanti. Abbiamo cioè: molti comuni “piccolissimi”, un gruppo di piccoli comuni, due centri di dimensione medio-grande (Trento e Rovereto) e altri relativamente pochi centri di dimensioni “medie” (Mezzolombardo, Borgo Valsugana, Levico, Cles, Ala, Lavis, Mori, Arco Riva del Garda, Pergine). Ecco quindi spiegate le basse percentuali, per esempio il 5%, di diffusione “di uffici autonomi di informatica nella propria struttura organizzativa”. Infatti, quando si controllano questi dati, tenendo conto della dimensione dei comuni, si vede come per i comuni con più di 5. 000 abitanti come questo valore passi dal 5% al 67%. Risulta cioè che il 67% dei comuni che hanno una dotazione di personale sufficiente per potersi strutturare organizzativamente al proprio interno, hanno istituito un servizio dedicato all’Ict. Sembra, invece, più indicativo utilizzare l’indicatore Pc/addetti per misurare in modo sintetico il livello d’informatizzazione di una amministrazione pubblica. Ebbene l’indice medio dei comuni trentini è pari a 67,4 Pc per 100 dipendenti, stesso valore che è stato registrato a livello medio nazionale. L’indagine Istat offre però interessanti spunti per capire cosa stia succedendo sul nostro territorio, il quale presenta delle peculiarità istituzionali e demografiche che lo rendono ben diverso, per esempio, dall’Emilia Romagna o dalla Toscana; ma bisogna andare un po’ più a fondo nella lettura dei dati. Ragionando sui risultati di questa indagine con un occhio alle dimensioni demografiche dei comuni, emerge, per esempio, che nei comuni con meno di 500 abitanti - 51 in Trentino, un po’ meno di uno ogni quattro - la percentuale di addetti dell’amministrazione dediti a queste attività è la più alta di tutto il territorio provinciale, pari a circa il 4%, contro una media del 2% in tutte le altre realtà dimensionali. Emerge anche che il territorio provinciale, nonostante il suo 95% di piccolissimi comuni, è compreso fra i territori nazionali con il grado più alto di partecipazione alle attività di formazione nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e presenta un buon livello anche nell’offerta di formazione. Si tratta di buoni risultati raggiunti grazie allo sforzo personale di ogni comune, anche il più piccolo, per adeguarsi alle innovazioni; risultati raggiunti grazie alle energie spese nella formazione da parte del Consorzio dei comuni trentini o della Provincia tramite la sua partecipazione ad Informatica trentina, per effetto delle sue competenze verso gli enti Locali. In sintesi, il quadro che emerge non presenta una situazione così negativa del Trentino, anche perché la fase di sviluppo di queste tecnologie nelle amministrazioni pubbliche segna oggi, non solo nel Trentino, ma in Italia ed in Europa, una tappa importante, ma ben lontana dalla maturazione. Il Trentino ha fatto negli ultimi anni dei passi significativi per sviluppare in modo sistemico queste innovazioni. Citando solo alcuni fra gli importanti progetti in corso, si pensi al progetto e-society; al progetto di cablatura del territorio; ai rapporti di parternariato fra la Provincia e il Consorzio dei comuni trentini per realizzare strutture di servizio territoriale in grado di fornire in modo coordinato servizi per tutti i comuni, anche ai piccolissimi; agli accordi di programma fra la Provincia, gli enti di ricerca e l’Università per mettere in circolo saperi preziosi, sviluppati nel sistema della ricerca trentina, e oggi a disposizione del territorio. .  
   
 

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