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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Luglio 2006
 
   
  VIAGGIO NELLA MAGIA DEL PROFUMO SOTTO LA BANDIERA DI ACCADEMIA DEL PROFUMO

 
   
  Il profumo è un potere suggestivo, un linguaggio che parla al nostro inconscio e che porta verso orizzonti inesplorati, in viaggi immaginari, in luoghi mai visti. Il suo potere intrinseco da sempre affascina e strega i popoli, sebbene con modalità e per motivazioni diverse nei secoli, per non dire nei millenni. Da primitivo richiamo alla terra si è trasformato in mezzo di comunicazione e contatto con il divino e in seguito in strumento per scongiurare malattie ed epidemie. Il profumo ha ricoperto ruoli molto diversi nei secoli: da sacro a profano, da strumento di seduzione a stimolo emozionale nel rapporto uomo-donna, da sostituto dell’acqua per scopo igienico a vero e proprio ornamento di bellezza. Così, il profumo inebria ed innalza sopra il mero livello terreno, verso un universo da scoprire. In un breve excursus emozionale che, insolitamente, ci porterà anche nel futuro, le principali case di creazione delle fragranze si sono unite in un progetto comune sotto la bandiera di Accademia del Profumo, promotrice dei valori storici, culturali, artistici e sociali di cui il profumo è ricco. Il profumo è storia, è viaggio, è emozione, è futuro. L’origine del profumo si perde nella notte dei tempi, un’epoca in cui non esisteva il profumo per lei né quello per lui, ma il profumo originario, con un forte richiamo alla terra, alle origini dell’individuo e del suo corpo, un equilibrio costante tra animalità e sensualità. Non sappiamo, infatti, se l’uomo preistorico fosse sensibile al profumo, ma sembra ormai certo che l´Oriente ne sia stata la culla. Bisogna aspettare le civiltà egizie e sumeriche perché l’Occidente conosca il ruolo importante delle materie prime odorose, componenti essenziali dei riti religiosi, simbolo di potere, raffinatezza e piacere. Inizialmente vengono utilizzate nei riti religiosi, per entrare in rapporto con gli dei, lo spirituale: è il profumo dei riti sacri, delle imbalsamazioni, delle offerte. Bruciati in onore degli Dei, i profumi esalano un fumo odoroso che si leva verso il cielo, attraverso il quale gli uomini si avvicinano alla divinità e si attirano le grazie divine. Gli odori gradevoli diventano anche un modo per scongiurare le malattie ed arginare la peste e le epidemie. Col tempo il profumo diventa profano: Cleopatra, come anche valorosi guerrieri, cominciano a spalmare i loro corpi con unguenti profumati. La tappa seguente è la scoperta della distillazione da parte degli arabi, ai quali dobbiamo l´invenzione dell´alambicco, usato ancora ai nostri giorni. Un secolo più tardi il profumo entra da protagonista nelle rappresentazioni pubbliche e le feste sono sempre accompagnate da spruzzi di profumo, oli profumati e unguenti orientali. I Romani profumano le loro case e perfino i loro cani e cavalli. Ma nel Medio Evo il rigore imposto dalla Chiesa cattolica e la sua influenza sui costumi occidentali porta al declino dell’uso profano dei profumi. Tuttavia, quando nel 1348 la peste nera ha sterminato un quarto della popolazione europea, il profumo acquista un ruolo igienico e terapeutico importante: i medici cominciano a diffidare dell’acqua, nella convinzione che, aprendo i pori della pelle, favorisca l’ingresso nel corpo dell’aria pestilenziale. Si abbandona così l’uso dell’acqua sostituita da grandi quantità di profumi per rimediare alla mancanza di igiene. Il gusto per il lusso del Rinascimento rilancia i profumi, tanto più che in questa epoca ci si profuma più di quanto ci si lavi! Si usano senza parsimonia zibetto, ambra, muschio su berretti, guanti, selle, calze; con tanta maggiore abbondanza quanto minore è la pulizia. A Versailles, alla corte del Re Sole si profuma tutto: corpo, capelli, parrucche, vestiti, guanti, scarpe, mobili, lettere, fazzoletti ed il re stesso, prima di diventare allergico al profumo per averne abusato, si lava le mani con alcool di vino, la pelle con saponette di Bologna agli agrumi, i capelli con olio alla rosa, alla lavanda e al gelsomino. Appaiono così le prime acque profumate, alla cui diffusione contribuiscono con il loro esempio Maria Antonietta, moglie di Luigi Xvi e Giuseppina, moglie di Napoleone. In Inghilterra è la regina Elisabetta I a dare l´impulso decisivo allo sviluppo della profumeria, imponendo alle sue suddite di coltivare fiori da essenza e imparare a produrre in casa acque odorose, e diffonde l´uso dei pomanders, palline a base di ambra che tiene in mano per allontanare le infezioni. Dal canto suo l’Italia è all´avanguardia nell´arte dei profumi: Firenze e Venezia sono celebri in tutta Europa per i loro laboratori, ed è proprio a Venezia che vengono pubblicati i primi libri sull´arte della cosmesi e della profumeria. Dopo il Xviii secolo l´industria francese dei profumi si concentra a Grasse, nel sud della Francia, dove inizialmente i fabbricanti distillano l’essenza di lavanda nelle fabbriche di guanti. È grazie alle eleganti donne di Francia, Inghilterra e Italia che i guanti profumati diventano celebri, il primo modo di indossare un profumo. Il fascino del profumo continua anche nei secolo successivi, trovando sempre più spazi di espressione e nuove forme grazie ad avveniristiche tecniche di estrazione che ci proiettano verso esplorazioni olfattive inedite. Così, la natura, fonte inesauribile di odori ed essenze, si incontra con la scienza: esperienze olfattive, inimmaginabili fino a ieri, diventano oggi una realtà. E nuovi orizzonti, tutti da esplorare, si aprono nel futuro del mondo della profumeria. Metodi estrattivi avveniristici vengono applicati a piante, spezie e frutti già conosciuti o ad ingredienti innovativi, creando essenze mai sperimentate prima dall’olfatto umano. Come accade con la rivoluzionaria tecnica dell’Head Space, capace di catturare l’inebriante fragranza dei fiori vivi. Qualsiasi giardiniere sa che un fiore reciso non ha lo stesso profumo di quando lo si annusa in giardino. Con la tecnica dell’Head Space, il fiore, attaccato alla pianta, viene racchiuso in un’ampolla di vetro e viene analizzata l’aria intorno ad esso. E’ così possibile tracciare il dettagliato profilo chimico del suo profumo e ricreare la sua fragranza unica. Chiudendo gli occhi il nostro naso può immaginare di accarezzare i vellutati petali di una rosa colta in una profumata mattina di primavera. Questa innovativa metodologia ha trovato recentemente applicazione in un curioso esperimento, che ha permesso di scoprire una fragranza mai percepita prima dai sensi umani. Nel novembre del 1998 la Iff, azienda leader nella creazione di fragranze, alla ricerca di nuovi ingredienti, invia una piantina di rosa, “Overnight Scentsation,” a bordo dello space shuttle della Nasa Sts-95 Discovery. Scopo della missione è studiare il profumo della rosa in un ambiente assolutamente nuovo. Gli studiosi, grazie alla tecnica dell’Head Space, riescono ad estrarre le molecole odorose della rosa durante il suo volo nello spazio e, con grande sorpresa, scoprono che il profumo della rosa cambia radicalmente in assenza di gravità. Viene così riprodotto in laboratorio un soave profumo, mai sperimentato prima dall’olfatto umano: “Space Rose”. Ma oggigiorno non sono soltanto i giardini a non avere più segreti! Grazie ad Aquaspace, un’altra innovativa tecnica estrattiva messa a punto da Quest International, gli odori del mondo marino sia di superficie che subacqueo possono essere catturati, regalando al nostro olfatto sensazioni inedite, superando i limiti dei nostri sensi che sono in grado di distinguere gli odori solo filtrandoli attraverso l’aria. Questa metodologia invece permette all’uomo di sperimentare fragranze mai percepite. Sono stati per esempio ricreati tutti gli odori sprigionati da una cascata, intrappolando la freschezza selvaggia dell’acqua più pura, unitamente ai sentori che questa forza naturale trascina con sé: odori di roccia, minerali e vegetazione. (“Waterfall Wet Rock”). Oppure l’odore dell’acqua marina che circonda un corallo: una fragranza ricca di intense sfaccettature marine ed ozonate, con tocchi leggermente fioriti, freschi ed un sentore di note fruttate tropicali. (“Coral Reef”) Tanti odori finora nascosti sono adesso rivelati da nuove tecniche di estrazione delle sostanze naturali. Con la tecnica del frazionamento è possibile decomporre l’odore nei suoi differenti costituenti o gruppi di costituenti, procedendo poi ad una selezione delle frazioni olfattivamente più nobili o più interessanti. Si ottiene così un prodotto finale pulito e puro. La tecnica viene usata, per esempio, con il vetiver, dal quale si eliminano le parti terrose, l’odore di radice e le note meno gradevoli. Dall’olio essenziale di Ylang Ylang Iii delle Isole Comore si ottiene, invece, il Lysilang (di Robertet), un odore molto puro, naturale e molto fresco. A volte invece le materie prime vengono separatamente distillate e poi miscelate per ottenere una sola essenza dagli odori moderni, che aprono nuove strade olfattive. Questa tecnica, detta co-distillazione, è stata messa a punto dalla Robertet. Tra i tanti esempi, citiamo il “Baume de Tonkiphora”: proveniente da co-distillazione da in proporzioni pre-definite di benzoino del Siam e Opoponax della Somalia. Il profumo, un potere inesauribile di cui è possibile scoprire le “sfaccettature” sul sito www. Accademiadelprofumo. It .  
   
 

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