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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Aprile 2008
 
   
  UE: UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO PER MITIGARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI

 
   
  Bruxelles,10 aprile 2008 - Anche l’Europa, soprattutto quella meridionale, subirà gli effetti negativi dei cambiamenti climatici causati dall’attività umana. Il Parlamento chiede quindi all’Ue di adottare misure per l’adattamento e la mitigazione di questo fenomeno, sviluppando un nuovo modello di crescita economica che tenga conto delle regioni più vulnerabili. Occorre poi rendere l’agricoltura più sostenibile e promuovere l’uso razionale dell’acqua, nonché investire nelle infrastrutture di trasporto e nelle tecnologie. Approvando con 516 voti favorevoli e 47 contrari una risoluzione proposta da Guido Sacconi (Pse, It) in nome della commissione temporanea sui cambiamenti climatici, il Parlamento europeo rileva che quasi tutte le regioni europee subiranno gli effetti negativi dei futuri impatti dei cambiamenti climatici. Sottolinea inoltre che «la natura sta subendo gli effetti dei cambiamenti climatici» a causa soprattutto dell’aumento della temperatura generato «dall’attività umana» e che l´Europa meridionale e il bacino del Mediterraneo stanno già affrontando problemi di carenza idrica, siccità e incendi boschivi. I deputati ricordano poi che, secondo stime dell´Organizzazione mondiale della sanità, già attualmente «le calamità naturali legate al clima sono responsabili di 60. 000 decessi l´anno». Il Parlamento sottolinea quindi l’importanza «di una forte interconnessione» tra gli sforzi di adattamento e di mitigazione per sfruttare le sinergie al fine di «limitare le conseguenze dei cambiamenti climatici». L´ue dovrebbe inoltre «valutare attentamente» in che misura tale adattamento «può aprire la strada a un nuovo modello di crescita economica e di sviluppo che protegga l´ambiente, faccia crescere l´occupazione e dia una nuova dimensione alle politiche sociali». Tale adattamento, per i deputati, richiede «un vero approccio trasversale e l’inclusione di aspetti sociali, economici e ambientali in senso ampio». La Commissione dovrebbe inoltre condurre uno studio sull’economia dell’adattamento, al fine di sviluppare scenari che ne definiscano un bilancio dei costi e dei benefici, ma anche stimolare e anticipare l´azione in campo economico. In tale ambito, è importante utilizzare un´impostazione settoriale «che tenga conto delle differenze degli habitat naturali europei, quali le aree montuose o le regioni insulari». Occorre poi elaborare una base dati comune europea sulle vulnerabilità, per comprendere in che modo sarebbero colpite le varie componenti della società e il patrimonio culturale e nazionale europeo. Ma sono anche necessari ulteriori modelli e studi scientifici per poter meglio analizzare, comprendere e prevedere gli impatti umani e sociali dei cambiamenti climatici. Nel rilevare che occorre di tenere debitamente presente il principio di sussidiarietà nel far fronte alle conseguenze del cambiamento climatico, il Parlamento sottolinea il ruolo chiave svolto dalle comunità locali nella lotta contro questo fenomeno, ma evidenzia la necessità di una coerenza e di coordinamento a livello Ue. Nota anche la necessità di un approccio differenziato per quanto riguarda zone e regioni particolarmente vulnerabili, quali le zone montuose o costiere e le isole, invitando la Commissione a estendere l´elenco delle zone più vulnerabili. Chiede poi una più stretta cooperazione tra le autorità regionali e locali nello sviluppo di costruzioni e servizi pubblici volti a raggiungere la neutralità carbonica nei rispettivi settori: sistemi di teleriscaldamento, miglioramento dei servizi di riciclaggio, trasporti pubblici integrati, edifici ad elevata efficienza energetica ed idrica, maggiore produzione ed uso di energie alternative e informazione del pubblico sul consumo di energia. Sottolineando che il settore agricolo è uno dei più vulnerabili ai cambiamenti climatici ma è nel contempo accusato di provocare danni all´ambiente, i deputati rilevano la necessità che gli Stati membri utilizzino i fondi per lo sviluppo rurale per rafforzare l’adattamento ai cambiamenti climatici. Le misure di adattamento in questo settore - che andrebbero esaminate nel quadro del “controllo dello stato di salute” - devono «puntare ad una riduzione della vulnerabilità e a un aumento della sostenibilità dal punto di vista sia ambientale che economico». Per i deputati, inoltre, il settore agricolo può adattarsi ai cambiamenti climatici e mitigarne gli effetti «applicando una legislazione che rafforzi la sostenibilità e promuova nuove modalità di utilizzo e gestione dell´acqua e delle altre risorse naturali». Il Parlamento sottolinea poi la necessità di un uso razionale dell´acqua attraverso la "gestione della domanda idrica", «poiché l´acqua sta diventando una risorsa scarsa». Commissione e Stati membri dovrebbero quindi adottare misure integrative per assicurare disponibilità, accessibilità, uso e conservazione dell´acqua, e promuovere tecnologie e pratiche innovative che contribuiscano a ridurre i danni da siccità e i rischi di inondazione. In tale contesto, è importante adottare un approccio ecosistemico nella prevenzione e nell´assorbimento degli impatti dell´erosione del suolo, delle inondazioni, della desertificazione, dell´innalzamento del livello dei mari e dell´invasione di specie aliene, nonché nel rafforzamento della resistenza agli incendi boschivi. Gli Stati membri e la Commissione, secondo i deputati, hanno anche un importante ruolo da svolgere nell’identificare le infrastrutture di trasporto che potrebbero essere maggiormente colpite dal cambiamento climatico e che «necessitano di sforzi e investimenti supplementari per assicurare la continuità e la sicurezza del funzionamento». Occorre poi assicurare che tutte le licenze edilizie e i piani urbanistici tengano conto, quale parte della valutazione d´impatto ambientale, di diversi scenari di adattamento, «così da impedire investimenti in infrastrutture incompatibili». In molti casi, peraltro, «sarebbe più opportuno rinunciare allo sviluppo urbanistico di aree vulnerabili, o ripristinare lo stato naturale di aree già sviluppate, anziché costruire difese per prepararsi ad effetti climatici avversi». La Commissione è poi invitata a condurre un’analisi esaustiva degli strumenti finanziari europei esistenti e del loro utilizzo per misure di adattamento ai cambiamenti climatici e ad indicare dove sarebbero necessari ulteriori finanziamenti. Accogliendo un emendamento proposto dai Verdi, l´Aula chiede inoltre l´elaborazione di strumenti finanziari «di ampia portata e prevedibil» nel quadro delle politiche dell´Ue, come il Sistema comunitario per lo scambio di quote di emissioni (Ets) e di prevedere il finanziamento di politiche di adattamento negli Stati membri. Il Consiglio, invece, dovrebbe giungere senza ulteriori ritardi a una decisione sulla proposta di regolamento per il Fondo di solidarietà dell´Ue (Fsue), soprattutto perché si prevede un aumento in futuro delle calamità naturali causate anche dai cambiamenti climatici. Il Fondo, per i deputati, consentirà di agire con maggiore efficacia, flessibilità e tempestività per porre rimedio «ai danni causati da calamità naturali o disastri provocati dall´uomo». Il Parlamento ritiene peraltro che la messa a punto di tecnologie efficaci, sicure e poco costose «sia un elemento chiave dell´adattamento ai cambiamenti climatici» e che la prossima conferenza/riunione delle parti a Poznan (Cop 14) dovrebbe concentrarsi su questo argomento. In tale ambito l´Ue deve intraprendere «sforzi sostanziali» per potenziare lo sviluppo tecnologico in materia di adattamento, al fine di sostenere l’economia e il trasferimento di queste tecnologie al mondo in via di sviluppo. Nell’accogliere con favore la decisione presa a Bali di rendere operativo il Fondo di adattamento, il Parlamento si rammarica che il Libro verde non dedichi sufficiente attenzione alla necessità della cooperazione in materia di adattamento fra l´Ue e i paesi in via di sviluppo (Pvs). Riconosce poi che i problemi del cambiamento climatico devono essere integrati in tutta la cooperazione allo sviluppo dell´Ue e rileva l’importanza di rafforzare i partenariati con i Pvs per evitare la deforestazione. Infine, ritenendo che, per avere successo, le strategie di adattamento volte a far fronte agli inevitabili cambiamenti climatici richiederanno il sostegno dei settori dell´educazione e della comunicazione, il Parlamento sottolinea l’importanza di coinvolgere i mass media e di promuovere la partecipazione dei cittadini sui temi ambientali. .  
   
 

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