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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Aprile 2008
 
   
  REGIONE UMBRIA PROMUOVE “STRADA DEL TESSILE”, LABORATORI APERTI NEI LUOGHI DEL PINTORICCHIO

 
   
  Quattro giorni alla scoperta delle città del merletto, del ricamo e del tessuto lungo un itinerario nei luoghi del Pintoricchio, in occasione delle celebrazioni per il 550° anniversario della nascita del grande artista umbro. È quanto propone la Regione Umbria con “La Strada del tessile in Umbria: laboratori aperti nei luoghi del Pintoricchio” che dall’1 al 4 maggio interesserà Spello, Perugia, Città di Castello, Spoleto, Orvieto, Corciano, Deruta e Valtopina. “L’obiettivo – spiega l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria Mario Giovannetti – è quello di sviluppare una nuova forma di turismo, sullo stile di quello legato all’arte e all’enogastronomia, rivolto all’artigianato artistico del settore tessile che, per le sue peculiarità, si colloca tra le attività da tutelare e valorizzare”. Per coinvolgere il visitatore nelle fasi produttive verranno effettuate dimostrazioni delle lavorazioni, corsi, prove pratiche di tessitura che si intrecceranno con conferenze e convegni a tema. In particolare, a Spello sarà ospitata una mostra della produzione attuale di tessuti, merletti e ricami della tradizione umbra e in ogni città della “Strada del tessile” saranno indicati itinerari di visita, con il coinvolgimento di laboratori di produzione, musei e collezioni tessili. “Si vuol proporre un’occasione interessante di confronto – rileva l’assessore regionale Giovannetti - tra la produzione tessile attuale e quella sapientemente documentata da Pintoricchio che, nei suoi racconti per immagini, fa trasparire uno speciale interesse e una spiccata curiosità verso il mondo delle cosiddette ‘arti minori’. Il percorso che si snoda tra le otto città umbre – conclude – vuol mettere in luce non solo la bellezza e la particolarità del manufatto, ma anche dimostrare come il prodotto artigianale artistico di qualità sia rappresentativo del territorio, della sua storia, della sua cultura e della sua economia”. .  
   
 

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