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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Aprile 2008
 
   
  "NESSUNA QUALITÀ SENZA PARITÀ", NUOVO RAPPORTO SULLE DONNE NEL MONDO DELLA SCIENZA

 
   
  Bruxelles, 21 aprile 2008 - "Non ci può essere nessuna qualità senza parità. " Questo è uno dei messaggi chiave che emerge da un recente rapporto sulla presenza (o l´assenza) delle donne negli enti decisionali scientifici. Intitolato "Creare una mappa del labirinto: far arrivare più donne ai vertici nella ricerca", il rapporto è stato redatto dal gruppo di esperti sulle Donne nel Processo Decisionale della Ricerca (Wirdem) della Commissione europea. Il compito degli esperti era quello di riesaminare le procedure per la valutazione e l´avanzamento di grado del personale impegnato nella ricerca e di identificare delle misure per promuovere le donne in posizioni più elevate. Essi erano anche impegnati nell´identificare quali misure si erano rivelate efficaci e il perchè del loro successo, e dovevano produrre una serie di raccomandazioni per migliorare la situazione. Durante un dibattito sul rapporto, organizzato a Bruxelles (Belgio) dalla Piattaforma europea delle donne scienziate, Maya Widmer, presidente del Wirdem, ha riassunto le conclusioni degli esperti. "Tutti i dati mostrano una evidente sotto rappresentanza delle donne nelle posizioni di guida della ricerca," ha affermato, sottolineando che attualmente solo il 15% dei professori ordinari nelle università europee sono donne. Sono molte le ragioni a determinare questa situazione. Una di queste è il soffitto di cristallo: anche se un numero crescente di donne ottiene il dottorato di ricerca, gli uomini hanno ancora moltissime possibilità in più di essere promossi ai vertici della ricerca. Inoltre, anche se le donne riescono a salire la scala della carriera nel mondo della ricerca, è ancora probabile che vengano pagate meno rispetto ai loro colleghi maschi che si trovano allo stesso livello. Un altro problema è la mancanza di donne negli enti decisionali scientifici. Secondo «She Figures», che espone le statistiche sulle donne nel mondo scientifico in Europa, il numero di donne nei comitati scientifici raggiunge il 25% solo in sei Paesi (Danimarca, Francia, Finlandia, Svezia, Regno Unito e Norvegia). Altrove, le donne costituiscono tra il 7 e il 20% dei membri dei comitati. Queste cifre calano ulteriormente quando si prendono in considerazione solo i comitati in cui vengono prese le decisioni più importanti. Nei casi peggiori questi comitati sono interamente composti da uomini, come ad esempio in Estonia, dove i due maggiori comitati decisionali sulle politiche relative alla ricerca del Paese non hanno membri femminili. Uno dei principali ostacoli da superare per poter intervenire su questa questione è la mancanza di consapevolezza che il problema addirittura esiste. Tenendo presente questo, la prima raccomandazione del Wirdem è l´invito a un forte impegno da parte dell´Ue per la parità dei sessi. Nel frattempo, i governi nazionali "devono assicurarsi che gli impegni ad alto livello per la parità siano noti nella comunità scientifica e che vengano implementati". Gli esperti suggeriscono che i governi potrebbero anche aiutare ad aumentare la visibilità delle donne nel mondo della scienza supportando dei network per aumentare la consapevolezza del pubblico sulle questioni relative ai sessi e proponendo premi di alto livello per le donne scienziate. Ulteriori raccomandazioni riguardano la sotto rappresentanza delle donne negli enti decisionali, con gli esperti che propongono di rendere obbligatorio un ragionevole equilibrio tra i sessi (da 30 a 40%) negli ambienti decisionali. Gli esperti hanno anche sollevato la questione relativa al buon equilibrio vita-lavoro che gli scienziati, sia uomini che donne, devono poter mantenere, sia mediante misure pratiche (come strutture per la custodia dei bambini), sia affrontando le immagini negative delle madri lavoratrici e promuovendo una paternità attiva. Un aspetto importante della ricerca sui sessi è la raccolta dei dati e Wirdem incoraggia in modo deciso sia l´Ue che i governi nazionali a raccogliere informazioni dettagliate sulle donne nel mondo della scienza. Raccomanda inoltre alla comunità scientifica di calcolare il costo derivante dalla perdita della presenza femminile da parte del mondo della scienza, perchè attualmente poche ricerche lo hanno fatto. "Vi è un rischio evidente che la scienza europea rimanga indietro," ha concluso il rapporto. "Lo Spazio Europeo della Ricerca ha bisogno di donne e giovani. Quindi dobbiamo agire adesso. " Per ulteriori informazioni: http://ec. Europa. Eu/research/science-society/ .  
   
 

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