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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Luglio 2006
 
   
  L’OCCUPAZIONE AUMENTA NELLE PICCOLE IMPRESE, ANCORA IN CALO NELLE GRANDI

 
   
  Roma, 12 luglio 2006 – 99mila nuovi posti di lavoro, lo 0,9% in più rispetto al 2005; laureati e, soprattutto, diplomati cercasi; contratti a tempo determinato che guadagnano terreno su quelli a tempo indeterminato; contratti a progetto che continuano a non piacere. Ad affermarlo è Excelsior[1], il Sistema informativo realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, che, per il nono anno consecutivo, fornisce la fotografia dettagliata delle previsioni di assunzione delle imprese italiane con dipendenti. Mezzogiorno primo in classifica. Molise e Campania al vertice. Anche quest’anno ad assumere di più sarà il Mezzogiorno (+1,9% il saldo tra entrate ed uscite, pari a 41. 470 posti di lavoro in più rispetto al 2005). Seguono il Nord-est (+0,9% il saldo, +25mila), il Centro (+0,8%, +18mila), e il Nord-ovest (+0,4, +14mila). I tassi di crescita più consistenti si registrano in Molise (+3,2%), Campania (+2,2%), Calabria (+2,1%). A livello provinciale, Isernia, Messina e Imperia guidano la classifica nazionale per tassi di crescita, mentre Milano, Roma e Napoli figurano ai primi posti della classifica per numero di entrate previste. Occupazione in crescita nelle piccole imprese, ancora in calo nelle grandi Le aziende di piccolissima dimensione (fino a 9 dipendenti) registrano anche per il 2006 il tasso di variazione più elevato (+3,1%), in lieve aumento rispetto al 2005 (+2,8%). Le imprese con 10-49 dipendenti mostrano una sostanziale stabilità del saldo (+0,8% rispetto al +0,7% dello scorso anno), mentre si conferma la contrazione (-0,4%) della base lavorativa delle grandi e medio-grandi imprese (sopra i 250 dipendenti). Le medie imprese (tra 50 e 250 dipendenti) chiuderanno, invece, il 2006 con un tasso di variazione nullo (contro il +0,2% dello scorso anno). Meno “posti fissi”, in calo i Cocopro. Secondo Excelsior, nel 2006 il 46,3% delle assunzioni previste dalle imprese saranno a tempo indeterminato (erano il 50% nel 2005), mentre il 41,1% saranno a tempo determinato (contro il 37,8% dell’anno scorso). Sale al 9,6% la quota delle assunzioni con contratto di apprendistato (erano il 9,1% nel 2005), mentre tende a stabilizzarsi la domanda di lavoro part-time (14,1% la richiesta per il 2006 a fronte del 15,2% nel 2005). Nota decisamente nuova riguarda l’utilizzo delle collaborazioni a progetto presso le imprese. Risulta in calo sia la percentuale di imprese che prevede il ricorso a collaboratori (dal 9,3% del 2005 si passa al 7,1% del 2006), sia il numero di collaboratori ai quali le imprese proporranno questa formula contrattuale: dai 256mila del 2005 ai 189mila previsti per il 2006 (165mila, al netto dei contratti di collaborazione proposti agli amministratori di società. I Cocopro piacciono di più alle imprese dei servizi (dove si concentrano il 71,5% delle assunzioni di questo tipo, per complessivi 135mila unità) ed, in particolare, nei servizi avanzati alle imprese (26. 000), informatica e telecomunicazioni (13. 500), sanità e servizi sanitari privati (13. 000) e istruzione e servizi formativi privati (12. 200). Tra i settori industriali, si segnalano, invece, le industrie dei metalli (6. 400), carta, stampa ed editoria (6. 300), e le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (6. 100). Sistema moda in flessione, bene l’edilizia, il commercio e il turismo. L’occupazione cresce più nei servizi (+1,1% il saldo, pari a 70mila nuovi posti di lavoro) che nell’industria (+0,6%, per circa 30mila nuove assunzioni). Edilizia (22. 700 occupati in più, con un tasso pari al +2,2%), attività commerciali (+29. 000) e turismo (+13. 600) i settori che registrano i maggiori incrementi. In complesso, le attività manifatturiere si attestano su un saldo di 7. 000 unità lavorative in più, con le industrie dei metalli (+8. 100 circa), del legno-arredo (+3. 000), dei minerali non metalliferi (vetro e ceramica, con oltre 1. 100 occupati in più), della meccanica e beni strumentali (+3. 500 unità) e dell’industria alimentare (+1. 700) che incrementano il numero dei dipendenti. Di segno opposto le previsioni delle imprese del settore chimico (-1. 200) e, soprattutto, dal “sistema moda” (tessile/abbigliamento/calzature, con una perdita di altri 7. 500 posti di lavoro, poco meno degli 8. 500 dello scorso anno). Nel terziario i comparti con i più alti tassi di crescita sono costituiti dalle attività turistiche (alberghi, ristoranti e servizi turistici mettono a segno un +2,4%, con ben 13. 500 occupati aggiuntivi), dal commercio di autoveicoli (+2,2%, pari a 5. 800 unità in più), dal commercio (+1,8% sia il dettaglio che l’ingrosso, per 23. 500 occupati in più) e, infine, dai servizi sanitari privati (+1,6% e +5. 000 in termini assoluti). Extracomunitari: in diminuzione la richiesta delle imprese. Si riduce la quota di lavoratori extracomunitari: le imprese prevedono di assumerne da un minimo di 105. 520 unità (il 15,2% delle richieste totali) e 162. 320 unità (il 23,3% del totale), in diminuzione di quasi tre punti percentuali rispetto al 2005. 235mila assunzioni per diplomati; quasi 60mila per laureati. Nel 2006, le imprese cercano sempre di più laureati, ma soprattutto diplomati. La richiesta di lavoratori in possesso del titolo di studio secondario e post-secondario, infatti, aumenta di 18mila unità rispetto allo scorso anno (235. 600 le assunzioni previste quest’anno a fronte delle 217mila del 2005). Anche i laureati, comunque, continuano a crescere in termini assoluti: i 56. 900 del 2005, pari all’8,8% del totale, saranno 59. 400 nel 2006 (8,5%). Ancora preferita la laurea quinquennale presso gli imprenditori, richiesta al 53,6% delle entrate di laureati. La laurea breve concentra invece il 14,7% della domanda. In calo di due punti percentuali la richiesta di lavoratori con qualifica professionale (19,2% nel 2006 a fronte del 21,1% del 2005), mentre stabile è il livello minimo della scuola dell’obbligo, che riguarda non più del 38,4% della domanda di assunzioni (era il 37,5% lo scorso anno). .  
   
 

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